Capitolo 56- Coriandoli

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-Non vede l'ora-. 

Taehyung si appropriò delle labbra di Jungkook come non aveva mai fatto in quella serata. Sì perché aveva compreso cosa volesse il ragazzo e non sapeva se esserne più sorpreso o compiaciuto. Insomma alla fine dei conti lui volevo solo quello e con il compromesso avrebbe potuto ottenerlo facilmente per questo lo accettò di buon grado. Ma se avesse saputo che il marito avrebbe ceduto alla stessa lussuria quella notte, l'avrebbe evitato molto volentieri, di certo non gli piaceva fare il santarellino.

Però doveva ammetterlo era proprio quello che più gli piaceva, se possiamo già iniziare a definirlo così, di Jungkook. Il fatto che riuscisse sempre a sorprenderlo, come poco prima. Andiamo prima si imbarazza con del semplice contatto in pubblico e poi cerca di attirare la sua attenzione al fine di farlo "arrabbiare". Sì era sorprendente.

Non era stupito, aveva compreso con quelle parole cosa intendesse fare il marito, solo che era molto dubbioso. Davvero voleva rivederlo in quel modo?

Quel martedì lui aveva agito dettato dalla cieca possessività. Sì alla fine a Jungkook era piaciuto e lui di questo se ne era molto compiaciuto dato che avrebbe potuto ripeterlo, ma era anche vero che a quel tempo Teahyung non sapeva del piccolo particolare che scoprì in seguito, dell'abuso subito da Jungkook.

Tuttavia quegli stessi pensieri si risolsero grazie allo stesso Jungkook, che si aggrappò quasi morbosamente a quel bacio, quasi se da esso dipendesse la sua capacità di essere vivo. Anzi fu proprio quello che volle trasmettere. Taehyung lo colse al volo, trovò in quell'atto, intriso di bisogno, la voglia di sentirsi vivo del marito, lo stava chiedendo con tutto se stesso. E da quel lato il rosso lo poteva capire, ne aveva bisogno quanto lui.

Si staccarono solo perché ormai il bisogno di aria era totalmente necessario. Jungkook, che ancora mostrava i segni della mancanza di ossigeno, di fatto il suo petto si alzava ed abbassava velocemente, non ebbe il coraggio di lasciare il corpo del marito, come se una volta uscito fuori sarebbe stato invaso dalla consapevolezza. Sì la consapevolezza che Taehyung avesse letto e capito ciò che desiderava. 

Jungkook non riusciva nemmeno a guardarlo negli occhi, cosa diamine era arrivato a fare pur di avere di nuovo quelle attenzioni? Si sentiva ridicolo.

Ma Taehyung non avrebbe riso di lui, non poteva. Gli prese il mento sollevando il suo volto.

-Ti ripeto da giorni ormai che non mi piace quando non mi si guardi negli occhi-.

Jungkook non rispose per il semplice fatto che non poteva, era troppo scioccato da ciò che aveva fatto. Comportarsi in quel modo con Daho solo per ottenere quello, non era da lui. Se ne era reso conto solo dopo quel bacio, che era così intriso di quel bisogno da far risvegliare la sua stessa coscienza. Si rese conto che era imbarazzato, molto imbarazzato. Si vergognava di ciò che aveva fatto, ma nonostante tutto lui lo voleva ancora. 

Occhi negli occhi, si stavano leggendo a vicenda. Jungkook a quel punto capì, non sapendo nemmeno lui come, ma lesse in Taehyung un qualcosa che non sapeva come definirlo. Era come se il rosso stesse aspettando un suo consenso, come se stesse prendendo quella novità con molta cautela. Infondo come dargli torto quell'evento aveva scioccato lo stesso Jungkook. 

Fu proprio lui di fatto che, volendo essere sicuro prima di fare il più grande errore della sua vita, diede di nuovo il via libera al marito posizionando le sue labbra sopra quelle dell'altro e schiudendole quanto bastasse, affinché la lingua dell'altro fosse libera di fare ciò che più gli aggradava con lui.

Non era impazzito, voleva solo essere sicuro di ciò che voleva. Di fatto, come un fuoco che si animava con impeto nelle freddi notti d'inverno, la passione o la lussuria, per lui era indifferente, si accese in lui, anzi in entrambi.

Ananke: The FateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora