Ananke: The Fate

Capitolo 71- Qualsiasi cosa stiamo facendo

La serata di Yoongi e Jimin stava procedendo abbastanza tranquillamente. Si erano persi in quei ricordi, si erano scambiati le rispettive opinioni l'uno dell'altro e alla fine si stavano anche divertendo. Il biondo aveva insistito ad aiutarlo nello sparecchiare e sistemare la cucina. Nessuno dei due di fatto aveva la voglia di rimanere fermo a guardare l'altro. Sì anche Yoongi nonostante fosse rientrato da lavoro solo poche ore prima. Lo dimostrava il fatto che non avevano preferito rimanere in casa a guardare la televisione seduti comodamente sul divano, ma avevano l'intensa voglia di compiere una passeggiata. O almeno quella era stata l'opzione alternativa proposta da Yoongi.

Ecco perché adesso i due ragazzi stavano camminando tranquillamente per la strada trafficata di persone. Il maggiore aveva insistito nel far indossare anche a Jimin, cappello e mascherina. 

-Sicuro che ti vada di camminare, sei stato tuto il tempo ....- provò a chiedere Jimin.

-Sì Jimin, sarà la decima volta che me lo chiedi- gli fece notare l'altro - Se te l'ho proposto un motivo ci sarà-.

-E posso sapere quale è?- domandò curioso il ragazzo riuscendo ad attingere a quella vivacità che da sempre lo caratterizzava. 

Se al suo posto ci fosse stato un altro ragazzo, soprattutto se quel ragazzo gli interessava, avrebbe già tirato fuori quel suo lato che lui chiamava "Jimin-fatti-valere!". Ma al suo fianco c'era Yoongi, e tralasciando il fatto che una piccola parte di lui era davvero interessato a quel ragazzo, non riusciva ad essere un minimo sfacciato. Forse perché si era reso conto che il corvino gli piaceva più del previsto, nonostante le cattiverie che lui aveva detto. Infondo si era reso conto che proprio per questo motivo le parole che sentì quel famoso giovedì gli avevano fatto più male. 

-Voglio darti delle risposte e non volevo farlo tra quelle mura-.

Jimi fu colpito da quelle parole- Quindi adesso...-

-Già saprai se sei riuscito a farmi cambiare idea su di te o no-.

Il minore si morse il labbro, anche se l'altro non avrebbe potuto vederlo per via della mascherina. Anzi in realtà lo stesso Jimin faceva fatica a vedere tra la mascherina e il cappello con visiera che il maggiore gli aveva dato. Si era anche chiesto del perché di tutta quella messa in scena.

-Sono curioso Hyung...- riuscì però a dire.

-Vieni con me- gli porse la mano fermandosi qualche passo più avanti.

Jimin guardò da prima la figura di Yoongi, nascosta da quel lungo soprabito, dalla mascherina e dallo stesso cappello che indossava quando era passato a prenderlo. Poi si concentrò su quella mano tesa verso di lui, che lo invitava a provare a stringere essa con la propria. Ingoiò a vuota prima di accettare quella proposta leggermente in imbarazzo. Almeno tutta quella copertura gli avrebbe nascosto il rossore.

-Dove andiamo?-.

-Ti porto da una parte-. 

Camminarono per qualche tempo, con le loro mani intrecciate. Yoongi proseguiva a passo spedito verso chissà quale meta nel mentre Jimin lo seguiva non staccando mai i suoi occhi dalle loro mani intrecciate. Il sorriso non abbandonò mai le sue labbra. Gli piaceva stare in quel modo con il corvino.

-Siamo arrivati- informò Yoongi lasciando libera la mano di Jimin.

Quest'ultimo fu quasi addolorato nel non avere più la sua mano stretta con quella dell'altro. Ma preferì non pensarci troppo spostando lo sguardo per riconoscere quel luogo. Poteva sembrare un normale percorso pedonale se non fosse per la presenza, o meglio l'assenza, di tutto quel viavai di persone tipiche del venerdì sera. Non era isolata anzi, poteva essere trovata abbastanza facilmente, ma ipoteticamente i ragazzi che uscivano verso quell'ora desideravano passare altrove la loro serata. Tuttavia Jimin apprezzò quel paesaggio poiché oltrepassata con lo sguardo la ringhiera, che rivestiva solo il lato destro, ai suoi occhi si presentava un semplice corso d'acqua abbellito dal gioco di luci che facevano brillare quel luogo.