Capitolo 41- Ansia

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Taehyung guidava con tranquillità incurante delle pesanti nuvole grigie che sovrastavano il suo veicolo annunciando un pesante temporale. Si muoveva con pacatezza tra il traffico di Seoul che ingorgava le strade nell'ora di punta, quando tutti i lavoratori ritornavano nelle rispettive aziende dopo il pranzo. Non era frustrato da tutte quelle macchine che cercavano di prevalere l'una sull'altra durante gli incroci o i semafori, anzi Taehyung era abbastanza calmo tanto che si era perso ad osservare le già citate nuvole mentre aspettava che il semaforo diventasse verde. Non aveva tanta fretta di arrivare alla sua meta finale.

 Al contrario il marito sedutogli al fianco fremeva dalla voglia di arrivare allo studio di Jihoon. Era emozionato e spaventato per ciò che avrebbe dovuto affrontare quel giorno e lo si poteva notare da come era irrequieto sopra quel sedile. Si torturava le mani o accavallava le gambe per poi scioglierle subito dopo, guardava fuori dal finestrino ma poi spostava i suoi occhi sul telefonino controllando l'orario, si sistemava la cintura di sicurezza più volte anche se non vi era nulla da sistemare, controllava ogni due minuti se aveva preso tutto l'occorrente per quella prima lezione. 

Fu infatti proprio quando Jungkook controllò per l'ennesima volta il suo zaino e Taehyung si fu fermato al successivo semaforo che proprio quest'ultimo, non sopportando più l'agitazione del marito, scoppiò.

-La smetti? Sarà la decima volta che ricontrolli lo zaino, le cose non spariscono per magia-.

Jungkook non volendo prestare molta attenzione a quelle parole, dopo aver controllato che il Block notes era presente, richiuse lo zaino.

-Sono agitato, ok?-

-Non devi- sospirò Taehyung mentre si appoggiava al sedile stancamente - l'agitazione ti farà fare solo errori-.

-La fai facile tu!- incrociò le braccia al petto il minore - per me è importante che vada tutto bene oggi, insomma è da tutta la vita che aspetto una cosa del genere e...- jungkook abbassò la testa imbarazzato -e non voglio fare una brutta figura...insomma si sono bravo, ma non so niente di quel mondo...-.

Taehyung di tutta risposta prese di nuovo il volante poiché scattò il verde, ma proprio quando toccava a loro di poter passare il semaforo diventò nuovamente rosso. Nel frattempo Jungkook aveva riportato lo sguardo fuori dal finestrino continuando a torturarsi le mani. 

Il rosso che con la coda dell'occhio non aveva mai perso la figura del marito si decise a rispondere -  è il primo giorno Jungkook non dico che andrà male ma neanche bene-.

Jungkook si ritrovò così a guardarlo non aspettandosi quelle parole - Ma...- provò a formulare quel pensiero che da quando era entrato in macchina lo tartassava - in realtà... cioè sei stato tu a darmi questa opportunità...e non vorrei metterti in cattiva luce-.

Taehyung fu sorpreso nel sentire il marito, si stava preoccupando per la sua figura?

-Cioè...- si trovò ad aggiungere Jungkook - il contratto dice che devo fare di tutto per non mettere in cattiva luce te o la tua famiglia e all...-.

-Lascia perdere il contratto- lo interruppe subito il rosso proprio mentre l'autovettura che avevano dietro suonò il clacson per avvisarli che il semaforo era verde e dovevano ripartire. Taehyung di fatto partì in quel frangente sotto gli occhi confusi di Jungkook.

-questa è la tua esperienza Jungkook, non sarà facile niente lo è, potrai commettere degli errori ,tutti ne commettiamo ma l'importante è saperli affrontare, imparare da essi. è d'obbligo che ti servirà un periodo per ambientarti e questo Jihoon lo sa, il primo giorno non è facile per nessuno-.

Jungkook lo ascoltava attentamente senza staccare i suoi occhi da lui, che stesse cercando di infonderli fiducia?

-Tutti tranne a te vero?- non si trattenne da dire il castano.

Ananke: The FateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora