happy new year

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POV'S CHARLOTTE
Ci siamo davvero fidanzati, ho minimo troppe farfalle nello stomaco.
Ci stiamo guardando, aspettavo questo momento da tanto tempo.
Ci siamo baciati con molta passione per quasi un'ora, troppo poco per noi.
"Per quanta strada avrai da fare, amerai il finale" me l'hanno da sempre detto tutti e ora ci credo davvero.
Sto sorridendo come una demente, sono troppo felice di aver raggiunto questo obiettivo.

«Ehi piccola è tardi, ti accompagno a casa?» dice schioccandomi un ennesimo bacio, lungo e  dolce, sulle labbra.
«Se vuoi sì, grazie bubi» "bubi" è il nostro soprannome, per quanto ne sono grata una volta ho chiamato per sbaglio Marley così.
«Non ti lascerò mica andare da sola al buio, dai che siamo a piedi entrambi e almeno abitiamo vicini»
«Ti amo»
«Anche io bubi, non sai quanto» e scatta il millesimo bacio.

Le sue labbra sono così carnose, dolci, piene di emozioni, labbra che aspettavano di essere baciate da una vera persona.. dopo tutte le delusioni del passato.

Ci incamminiamo e nel mentre arrivo a casa lui mi guarda e dice: «non ti voglio lasciare, e ora?»
«E ora appena rientri mi scrivi, tanto sono una tipa notturna»
Mi fa l'occhiolino: «perfetto, buonanotte piccolina. Ti amo»
«notte bubi, anche i-» non faccio in tempo a finire la frase che finiamo a completarci di baci, come sempre.

Siamo felicissimi, a dir davvero poco!

***

È il 31 dicembre, oggi è l'ultimo dell'anno.
È stato davvero un anno molto difficile per l'intero mondo e spero vivamente che i buoni propositi per il prossimo si avverino.
Almeno il mio anno si è concluso minimo una meraviglia!

«Papà, ma sei sicuro che posso andare?» domando all'uomo che ho davanti.

È primo pomeriggio e sto infilando nella borsa che dovrei portarmi le ultime cose.
«Certo che sono sicura Char... Ci vanno tutti, anche Evandro» aggiungealla fine con un occhiolino.
«Ecco, papà, a proposito di Evandro... dovrei spiegarti» provo a parlare più imbarazzata che mai.
«Spiegarmi cosa?» m'incita, col solo risultato di farmi arrossire ancora di più.
«Ecco... noi... beh... insomma... sai...» balbetto spaventata come una bambina di cinque anni che ha appena rotto il vaso della madre.
«Forse volevi dire che voi... state insieme. Lo so già» dice accarezzandomi i capelli e lasciandomi di stucco.

Lui sa già tutto,
Wow, neanche le mamme fanno così paura.

«Ma... se già lo sai.... posso andare lo stesso?» chiedo con una faccia strana.
Forse sono preoccupata.
«Sì, puoi andare. Noi ci fidiamo di Evandro, ma soprattutto ci fidiamo di te» pronuncia sicuro avvicinandosi.

Abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto, io e papà, anche se litighiamo spesso, e sentirmi dire che si fida di me mi rende... felice.
«Grazie papà» quasi urlo abbracciandolo e stringendolo forte.

Metto le ultime cose nella grande borsa nera e poi vado in salotto, a salutare Jessica e i bambini.
«Fa' la brava» mi dice solamente, guardandomi di sottecchi, «e fai attenzione».
Annuisco, poi scappo fuori, dove un conducente spazientito non la smette più di suonare.

«Eccomi, ragazzi, scusate il ritardo» dice entrando in macchina e prendendo posto accanto ad Ev, nel sedile posteriore, che per salutarmi mi bacia.

Dato che siamo giusto dieci, andiamo nella baita che abbiamo affittato con due macchine, una guidata da Sara e una da Samuele. Quest'ultimo porta con sè Dennis e le tre ragazze, mentre Luca e Giovanni sono con noi.

Il viaggio non sarebbe dovuto durare più di un'ora, ma, causa traffico, intenso, arriviamo con ben mezz'ora di ritardo, dopo un viaggio sfiancante.
Tanto io ed Ev siamo stati tutto il tempo abbracciati a scambiarci baci.

Intonaco || Evandro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora