shopping sfrenato

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Heyy!! Appena risolvo il problema di Wattpad vi inizio a seguire tutte, vi ringrazio per i complimenti! ♥️

Mi sveglio un po' stordita, con l'odore dell'alcool -che non avevo bevuto- intriso nelle narici.
Jessica mi sembra molto più strana del solito: urla in giro per la casa noncurante dei bambini che dormono e che, per un mattino, Grace non piange o di me che sto recuperando le ore di sonno perse!

A dir la verità, nemmeno si capisce ciò che sta blaterando! Riesco a cogliere solo parole sconnesse come «Grace...Ciaccia...Damian... vestito... shopping» e solo a sentir quest'ultime parole rabbrividisco.

Jessica entra in camera così getto via le coperte e mi raddrizzi, sperando che non veda quel po' di disordine che ho creato.

«Buongiorno» biascico tirandomi giù senza darle il tempo di guardare ai cassetti-scala mezzi aperti.
«Dobbiamo prepararci! Il gala è sabato e non abbiamo...» inizia a dire a rotta di collo, senza nemmeno respirare.
«Jessica calmati, respira! Qualsiasi cosa ci sia, c'è ancora tempo per sabato» dico aprendo l'armadio per cercare qualcosa da mettere.
«Non ce la faremo mai... me lo sento!» sbraita gettando tutto all'aria.

La mando delicatamente fuori dalla mia stanza, poi prendo una tuta beige, una canotta nera e vado in cucina per la colazione.
Papà è già sveglio e armeggia col tostapane mentre scherza con i bambini.

«Cos'ha Jessica?» domandò facendo giocare Grace con la culla.
«I Ciaccia hanno chiamato per dire che vogliono fare il galà questo sabato» spiega papà.
«E qual è il problema?» chiedo coccolando un po' la bambina.
«Vestito, trucco, parrucco e tutte ste cose qua» termina papà in una tremenda imitazione della mamma con tanto di mani alla faccia e sguardo agghiacciato.

Rido di gusto alla sua espressione, totalmente diversa da quella della mamma, ma anche tremendamente divertente.
«Cosa ridete voi?» urla la mamma entrando in cucina e facendo piangere Grace.
«Senti Jessica, o ti calmi, o ti calmi! Stai creando problemi dove non ce ne sono e non stai facendo dormire Grace!».
Dopo questa mezza sfuriata di papà, lei si tranquillizza, prende una tazza di camomilla al posto del solito caffè esaurente e mi spedisce in camera a finire di prepararmi per la prima seduta di shopping invernale.

Dato che non ho voglia di cambiarmi, tengo indosso l'outfit, aggiungendo i sandaletti neri.

***

«Charlotte, oggi ne approfittiamo per comprare qualcosa per la scuola!» m'incita Jessica nel parcheggio del centro commerciale.
Mi trascina in almeno cinque negozi cercando di convincermi a comprare maglioni orrendi o leggings osceni prima di rendersi conto che tutto ciò che mi mette davanti non lo metterò mai.

Quando, finalmente, si rassegna, mi da la sua borsa e dice: «Ora devo vedere qualcosa per il galà... per me!».
Entriamo in un primo piccolo negozietto, una minuscola boutique circondata da specchi con soli abiti per occasioni importanti a prezzi stellari. Lei porta un abito in camerino, lo prova, ma ne esce poco dopo con l'abito in mano e una terribile scusa per uscire subito dal negozio.

Entriamo in un'altra boutique, questa molto più grande e luminosa della precedente, e soprattutto con prezzi notevolmente inferiori!
Mentre gironzoliamo per il locale, Jessica si volta spaventata udendo una voce che la chiama, ed io con lei.

Notiamo la signora Ciaccia e i suoi modi sopraffini dall'altro capo del negozio.
«Caterina... ma che ci fai qui?» domanda Jessica sinceramente interessata con un sorriso.
«Oh beh... faccio un po' di compere per il galà. Voi?» domanda a sua volta.
«Beh, anche il nostro intento era quello, ma qui c'è qualcuno cui proprio non va di fare shopping oggi» conclude Jessica indicandomi.
«Strano, di solito le ragazzine vanno pazze per lo shopping» ride la signora Caterina «dovete sapere che l'ex fidanzatina di Evandro una volta al mese lo costringeva a fare il giro di Roma per interi negozi e con l'auto piena di buste! E il pigro Ev, per amore, faceva questo grande sforzo».

Intonaco || Evandro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora