13. Come posso dirgli di no?

26 2 0
                                    

POV's Alice
Abbiamo appena finito di pranzare e siamo riuniti in soggiorno - tranne Becky che è scappata a lavoro. Derek e Alex mi fissano aspettando che parli ma non sarò certo io a iniziare il discorso.
“Allora Alice, loro sono Derek e Alex. Ragazzi, lei è Alice”. Alex è un ragazzo molto bello, biondo con dei magnetici occhi verdi e, da quel che ho potuto vedere, anche con un fisico scolpito; Derek è il suo opposto, bruno con degli occhi neri come la notte che contrastano con il bianco della pelle, tuttavia ha qualcosa di ancora più attraente di Alex: un alone di mistero lo avvolge come per Ryan - per quanto lo possa conoscere non arrivo mai in fondo.
“Aly vuoi continuare tu?”
“Sì”. Prendo un respiro e parlo: “Cominciamo dicendo che sono una persona sfortunata. Circa un mese fa sono stata rapita e sono scomparsa per due settimane nel giro delle quali mio fratello e mia madre sono stati uccisi” dico fredda perdendo a ogni parola un pezzo della mia anima. Mi sembra di annegare nelle mie insicurezze. I due davanti a me continuano a fissarmi completamente assenti, poi Ryan mi stringe nel suo braccio facendomi appoggiare la testa al suo petto. Sentire il battito calmo e regolare del suo cuore mi fa tornare a galla.
“Sapete entrambi che a scuola non sono ben voluto. Quindi desidererei che le stesse accanto quando io non posso”
“Wow, bro. Avevo intuito che la faccenda non era qualcosa da sottovalutare ma questo supera ogni limite” dice Derek continuando a fissarmi.
“Concordo” replica Alex.
“Però sai che non possiamo abbandonarti soprattutto con tutto l’aiuto che ci hai sempre dato. D’ora in avanti saremo le ombre di Alice” esclama Derek mettendosi in posa.
“E concordo anche con questo” dice Alex sorridendomi, poi si alza e mi poggia una mano sulla spalla. “Tesoro, per qualsiasi cosa noi ci saremo sempre anche alle 4 di mattina se fosse necessario”
“No, aspetta. Facciamo a turni. Tu dalle 22 alle 5 e io dalle 6 alle 14. D’accordo?” dice preoccupato Derek. A quanto pare è un dormiglione.
“Grazie” dico sorridente e Ryan mi fissa anche lui con un magnifico sorriso che farebbe sciogliere pure il Polo Nord. Altro che riscaldamento globale!

Passiamo il pomeriggio a giocare poi poco prima di cena i ragazzi se ne vanno.
“Sono simpatici”
“Già. Però ciò che mi interessa è che sono fidati e bravi a fare a pugni”
“Spero che non sia necessario ma grazie di prenderti cura di me” dico e vedo una strana luce nei suoi occhi. Mi abbraccia da dietro poi dice: “Stanotte dormi con me, vero?”
“Se non mi cacci, sì” dico ridendo.
“Sai che se non ci sei non dormo?”
“Anch’io ma vorrei avere un letto enorme solo per me” sospiro. Adoro dormire con Ryan e vorrei farlo per sempre ma non sarà possibile. Anche se continuo a sperare.
“Cosa vuoi per cena?”
“Gli spaghetti alla carbonara? Li sai fare?”
“Con chi credi di parlare?” tossisce. “No ma tu mi darai una mano, vero capo chef?”
“Certo, stagista. Guarda e impara” dico marchiando verso la cucina.

“Ma sei un dittatore! Ho sudato sette camicie per mettere delle uova e un po’ di pancetta insieme agli spaghetti”
“Cosa? Io? Ti ho solo detto come si potrebbero fare. Sei tu quello che ha combinato pasticci a destra e a manca”
“Non rinfacciarmelo. La mia autostima di cuoco sta crollando”
“Noooo. Chi mi preparerà i pancake a colazione?” urlo disperata.
“Dovrai arrangiarti. Mangiamo a tavola o sul divano?”
“Divanoooo” e corro lanciandomi sul mio bellissimo trono extra large. Ryan avvicina il tavolino, appoggia due bicchieri e una bottiglia d’acqua e finalmente mi passa il mio piatto fumante.
“Itadakimasu!” dico e mi porto una forchettata abbondante di spaghetti in bocca. Quanto sono buoni! Ha delle mani d’oro.
“Dovresti provare a fare il cuoco”
“Non mi piace cucinare, lo faccio solo se non c’è nessun altro che cucina”
“Allora ti assumo come mio chef personale”
“La paga è buona?”
“Abbracci e coccole à gogo”
“Accetto” urla prendendomi sulle sue spalle e portandomi a letto. Mi fa sdraiare su di esso poi si posiziona sopra di me e mi fissa negli occhi. Guardare i suoi occhi blu notte profondi come l’oceano ma costellati da miriadi di stelle, mi fa perdere in un mondo nuovo e indimenticabile. Lentamente fa scivolare le sue mani dalle mie spalle fino ai miei fianchi sempre mantenendo gli occhi puntati nei miei. Mi afferra saldamente il bacino poi inizia a farmi il solletico tirandomi fuori dal magnifico sogno causato dall’infinito dei suoi occhi.
“N-Nooo! B-Bastaaa!” rido come una pazza.
“Come potrei rinunciare a questa risata angelica?”. Se non stessi già morendo dalle risate, credo che riderei in modo sarcastico. Smette di darmi fastidio e si lancia sul letto trascinandomi e cado di peso su di lui. Poi mi abbraccia e io sorrido contro il suo petto.
“Forse è meglio se ci mettiamo il pigiama”
“Non ho voglia...posso mettere una tua maglia?” chiedo con occhi da cucciolo.
“Uno, lo sai che non devi neppure chiedere….ti avrei obbligata a metterla. Due, non fare mai più quegli occhi perché potrei perdere il comando delle mie azioni”
“Lo sai che non ti ascolto, vero?”
“Sfortunatamente lo so” dice mentre si sfila la sua maglia e si dirige verso l’armadio dal quale prende due T-shirt, una bianca e una blu cielo.
“Vuoi fare la doccia prima tu?”
“Si. Vado e torno” e scappo in bagno sbattendo la porta. Come fa a essere così bello? Accidenti a lui. Ora devo fare una doccia fredda. Dopo attimi interminabili di esitazione, scelgo di farmi un bel bagno e riempio la vasca mettendo delle palline di sapone che si sciolgono con l’acqua calda. Ringrazio i romani per aver creato l’acqua corrente! Mi rilasso e finisco per addormentarmi.

All’improvviso mi sveglio con solo un asciugamano addosso sul letto di Ryan. Sono un po' intontita e sento freddo su tutto il corpo. Ryan entra in camera e, cercando di guardarmi il meno possibile, mi passa una sua maglia, un mio reggiseno e un mio paio di mutande. Rimango imbambolata a fissarlo per almeno 10 minuti prima di accorgermi della situazione. Arrossisco brutalmente, gli strappo i vestiti dalle mani e lui scappa fuori a gambe levate. Aaaaaaa! Che cosa è successo?! Espira e inspira, espira e inspira. Mi vesto dopo aver ripreso a respirare normalmente e decisa lo vado a cercare. Lo trovo sul divano a fissare il vuoto così mi posiziono davanti a lui per attirare l'attenzione su di me.
"Mi devi una spiegazione" tuono infuriata.
"Sei andata in bagno. Dopo mezz'ora mi sono preoccupato e sono andato a vedere se eri ancora viva. Ti ho trovata addormentata come un ghiro in letargo nell'acqua ormai fredda così ti ho presa e portata in camera e ho svuotato la vasca. Poi ti sei svegliata e… ". Mi sono addormentata? Devo essere proprio stanca.
"La prossima volta svegliami e… " arrossisco pensando che ha visto il mio corpo nudo.
"Ho cercato di tenere gli occhi chiusi altrimenti guardavo da un'altra parte…. Però qualcosa ho visto altrimenti saresti morta lì quindi non ti arrabbiare". Sono sconvolta. Che cosa ho combinato? Non dormirò mai più con lui. Anche se si sta così bene…. No!
"Buonanotte" e mi dirigo a passo di marcia verso la camera di Becky.
“Aspetta” e mi afferra per il braccio.
“Si?”
“Dormi con me?” chiede guardandomi dritta negli occhi.
No! Non riuscirei a dormire neanche 30 secondi a causa dell’imbarazzo. “Si…”. Ecco. Sono rovinata. Come faccio a pensare una cosa e dirne un’altra?
Mi prende per mano stringendola delicatamente per invitarmi a seguirlo e così arriviamo in camera sua. Mi metto sotto le coperte e noto che Ryan mi sta fissando ma non si muove.
“Sicura?”
“Si. Vieni” e gli si illuminano gli occhi. Si adagia al mio fianco e mi stringe forte. Sento il battito accelerato del suo cuore contro la mia schiena. Era agitato anche lui?

Il nostro universo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora