4. L'intrusa

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POV's Ryan

Con la testa dolorante e gli occhi arrossati, mi dirigo barcollando verso casa. La serata è stata un vero putiferio: tra alcol e ragazze credo di aver perso il conto. In più ho finito i soldi per gli alcolici e il pacchetto di preservativi di Jake - mi staccherà la testa, lo so già.

Becky non mi chiede quasi mai dove vado tranne quando sto fuori di notte però questa volta non mi ha detto nulla quando l'ho avvisata della festicciola dove sarei andato. A proposito di Becky, non mi ha scritto nulla, vero? Mentre metto le chiavi nella serratura, vedo la miriade di messaggi non letti che mi attendono. Li lascio così e cerco qualche messaggio della mia sorellona mentre chiudo la porta alle mie spalle. Noto che la TV è accesa quindi è probabile che si sia addormentata mentre la guardava - o come è solita fare, mentre le urla addosso perché quel giocatore o principe o detective non ha fatto ciò che andava fatto. Entrato in soggiorno, fisso la persona seduta sul mio divano e non ho la più pallida idea di chi sia: è una figura minuta in confronto a quella di Becky, ha capelli lunghi quindi è una ragazza ma ciò che mi colpisce sono i suoi occhi, grigi come dei proiettili e affilati come coltelli. Quando mi risveglio dallo stato di trance, accendo la luce facendola sussultare vedendo la mia stazza. "Chi sei?" chiesi con tono arrabbiato perché una sconosciuta era sul mio divano con la mia adorata coperta. "Leggi il messaggio di tua sorella" mi disse continuando a fissarmi come se mi lanciasse dei chiodi. Abbasso lo sguardo sul cellulare e leggo il messaggio: 'Ho soccorso una ragazza scomparsa due settimane fa. La faccio dormire in camera tua. Non girare in mutande per casa!'. Simpatica come sempre. Torno a guardarla e poi vado in camera di mia sorella spedito come un treno.

"Beckyyyyy!"

"Che c'è?" prese la pistola dal cassetto.

"Potevi chiamarmi? Voglio una spiegazione"

"Domani mattina...ora lasciami dormire"

"È già domani mattina"

"Sta bene?"

"Sta guardando la televisione"

"Non ha dormito"

"Al momento non mi interessa"

"Va da lei e chiedile come sta. Fai il gentiluomo e lascia la tua sorellona tranquilla"

"Uff...Dormigliona" replico e sbatto la porta. Torno di là però non sento gli occhi della ragazza puntati su di me. Affianco il divano e noto che si è addormentata. La osservo meglio: sotto gli occhi ci sono due solchi neri per la mancanza di sonno, le guance infossate per la denutrizione, la pelle pallida come un morto e i capelli biondo spento, molto vaporosi forse per una doccia recente. Sotto il mio sguardo attento, si gira nella mia direzione, stringe gli occhi e i pugni come se avesse paura facendo diventare le nocche bianche. Senza accorgermene, poso la mano sulla sua e al nostro contatto si rilassa istantaneamente. Appena mi accorgo di cosa ho fatto, ritraggo la mano e in men che non si dica mi sono chiuso nella mia camera. Chiunque sia, per quanto abbia sofferto, non avrei sopportato un'altra donna in casa.

Qualche ora più tardi, grattandomi la testa scompigliata, vado in cucina per mangiare qualcosa. Vedo mia sorella ai fornelli e fortunatamente non sento odore di bruciato. Di fianco a lei, c'è quella ragazza. Apro il frigo, prendo il cartone del latte e bevo. "Che cosa stai facendo?! E se Alice avesse voluto berlo". Finisco di bere, poi la guardo dritto negli occhi e vedo uno sguardo divertito accompagnato da un sorrisetto furbo. "Ne vuoi?" chiedo ripetendomi all'infinito il suo nome come per non dimenticarlo.

"Direi di no" ridacchia.

"Sei fin troppo educata! Davvero non ne vuoi? Possiamo aprire un altro cartone" dice Becky fulminandomi.

"No, grazie mille Becky. Credo che mi gusterò le ciambelle". Chi era quella ragazza? Mia sorella si comportava come se fosse sempre stata qui.

"Ciambelle? Passa Phil?" chiedo.

"Sì. Vai a metterti qualcosa di più decente"

"Parlò quella in pigiama" ribatto beccandomi un asciugamano in faccia.

"D'accordo...d'accordo"

"Ah. Aspetta! Alice vuoi dei miei vestiti o vuoi quelli di Ryry"

"Grazie, Becky. Magari dei tuoi perché quelli di Ryry sono un po' grandi" sorride verso mia sorella che ricambia mentre le maledico entrambe. "Ti prego, Phil. Arriva in fretta o potrei commettere un duplice omicidio" sibilo facendole piangere dal ridere.

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