8. Temibile ma dolce

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POV's Alice

Il gigante - si chiama Dylan, da quello che mi aveva detto John - sale sulla piattaforma rialzata seguito da tutti i fischi e le urla dei fan ma quando sale Ryan, il pubblico si zittisce all'istante. Sul viso di John compare un sorriso da giocatore d'azzardo e un fischio assordante indica l'inizio dei giochi. Dylan si posiziona a un braccio di distanza da Ryan e si erge in tutta la sua altezza. Invece, Ryan lo guarda dritto negli occhi, braccia in posizione di difesa e rimane immobile. Ho detto che Dylan è alto 3 metri ma Ryan non è da meno, sarà al massimo una o due spanne in meno. Dylan cerca di non dare a vedere il fastidio che prova non ricevendo nessuna reazione da parte di Ryan e poi parte tirando un gancio destro che avrebbe bucato un muro ma Ryan lo schiva. Dylan va con un sinistro e Ryan lo schiva di nuovo. Vanno avanti così per altri dieci colpi poi Ryan mi guarda. Dylan segue il suo sguardo e un sorriso melmoso gli solca il viso. Senza dargli tempo di respirare, Ryan parte e tira pugni su pugni, calci su calci, e quando Dylan sta per cadere dal ring Ryan gli tira un kick hook in pieno volto facendogli girare la testa e cadere a terra svenuto.

"Ryan...che cosa hai combinato?"

"Che cosa?"

"È stato un incontro corto e lui non si è fatto colpire neanche una volta. Il capo lo sbranerà vivo"

"Non significa che è il più bravo?"

"Se non c'è battaglia, il pubblico poi si annoia"

"Io l'ho trovato strabiliante e lo riguarderei molto volentieri. In più, la gente mi sembra ancora in fermento anche se lui non ha subito colpi"

"Hai ragione. Ryan però non si sa difendere così bene con le parole come fa con i pugni. Inoltre, ti ha anche guardata e adesso sei nel mirino di tutti"

"Questo è meno gradevole ma non mi devo preoccupare troppo tanto tornerò presto in Italia"

"Oh! L'Italia! Lì sì che si mangia bene"

"Già, magari le invio qualcosina"

"Volentieri. Ora ti porto da Ryan. Seguimi". Andiamo per un passaggio isolato e poi finiamo nella stanza puzzolente di prima. "Walker!"

"Sì?"

"Ecco la ragazza. Meglio se ve la filate"

"Andiamo" mi prende la mano e corriamo verso l'esterno. Passiamo in mezzo alla folla per evitare di essere visti e finiamo proprio davanti alla moto. Ci mettiamo i caschi e partiamo.

"Ti sei divertita?" chiede quando siamo lontani abbastanza per stare tranquilli.

"Sei davvero bravo ma Tom ti avrebbe battuto"

"Tom? Chi è?"

"Mio fratello. Era il migliore di tutta la nazione"

"Vuoi dire Tommaso Villa?! È un vero fuoriclasse. Era... ma lo rimarrà per sempre"

"Già...il mio super fratellone" esce una lacrima e nascondo il viso sulla schiena di Ryan.

"Ma come fai a profumare così? Dovresti puzzare almeno un po! Non sei neppure sudato! Alieno!"

"Alla fine ha fatto tutto Dylan e se ero bagnato era solo il suo sudore su di me. Inoltre, ho messo tre chili di deodorante visto che il moto non sarebbe stato molto bello se puzzavo come una discarica"

"Grazie del pensiero" e scoppiamo in una risata. Ha una bella risata, solare e candida che mi riscalda il cuore.

"Okay. Siamo arrivati. Se Becky chiede siamo andati in palestra e soprattutto sei venuta volontariamente"

"Perché?" sussurro come se fosse un grande segreto.

"Perché se pensa che ti ho costretta, sono fregato" e lui sta al gioco.

"D'accordo. Bocca cucita. A solo una cosa, John è davvero simpatico"

"Spero che non ti abbia annoiata"

"No, anzi. Mi ha parlato di voi da piccoli e dei vostri genitori". Si blocca sul vialetto e gli vado contro. Si gira verso di me e mi guarda come quando ho menzionato le sue cicatrici.

"Non parlare dei miei genitori"

"Calmino! Mi ha solo detto che tuo padre era il fratello che non aveva mai avuto e basta"

"Ah! Scusa"

"Sei lunatico, te l'hanno mai detto?"

"Sei la prima ma non ti do torto. Promettimi solo che non ne parlerai mai più"

"Sì" e finalmente entriamo in casa. Becky non è ancora tornata. Mi accascio sul divano e mi rivolgo seriamente a Ryan: "Mi hai promesso una maratona dei Looney Tunes"

"Sì, signora. Ma prima mi faccio una doccia"

"Fai veloce!" e lui ride: "Da quando sei diventata il capo in questa casa?"

"Da quando ho scoperto che sei simpatico" e sparisce dietro la porta del bagno.

Mentre lo aspetto, scorro sui possibili film che potremmo vedere e improvvisamente mi ricordo di aver saltato il pranzo: colazione fatta, pranzo no, merenda il tazzone di latte. Ho dimenticato di pranzare! Salto in piedi, corro verso la porta del bagno e inizio a bussare sempre più forte finché Ryan non apre. Ha solo un asciugamano ai fianchi e le gocce d'acqua che scendono per il suo corpo evidenziano i suoi muscoli e le sue attraenti cicatrici. Risvegliata dal momento 'ispezione', gli urlo rossa per l'imbarazzo della situazione: "F-Fame! C-Cibo! Pranzo! No!"

"Ahahaha! Dovrei farti una foto! Comunque adesso arrivo e ti faccio qualcosa non ti preoccupare". Mi accarezza la testa scompigliandomi i capelli e si richiude in bagno. Ho sempre dato retta al mio stomaco, d'ora in poi penserò prima di agire! Ho fatto una figuraccia e credo che sarà praticamente impossibile cancellare quello spettacolo. Ahhhh! Meglio tornare a casa! Però sarei completamente sola...qui avrei Becky che è come una sorella maggiore e Ryan che è come...non ne ho la più pallida idea: non è come un fratello ma non è neppure come un amico. Che mal di testa! Devo mangiare prima di esplodere definitivamente.

"Eccomi!" esclama Ryan degnandomi della sua presenza.

"Cosa prepari?"

"Qualcosa di veloce così non mi svieni sul divano"

"Grazie, mio cuoco personale"

"Ah. Nessuno mi aveva mai chiamato così. Vai sul divano se no mi metti fretta e brucio tutto"

"Uffa...va bene"

"Brava" e vado a sedermi sul divano con le braccia incrociate.

"Va bene se guardiamo Space Jam?" gli urlo dal soggiorno.

"Non l'ho mai visto. Ho quasi finito"

"È molto divertente. Evviva!" e Ryan viene portando due piatti: uova con salsicce, pomodori e insalata. Mi sta uscendo la bava dalla bocca e così faccio ridere fino a lacrimare il povero Ryan. Ma che dico, tremendo, bullo e manesco Ryan. Mi butto una grande forchettata e le mie papille gustative esultano. Cerco di nascondere l'entusiasmo ma Ryan sorride soddisfatto mentre lo guardo di sottecchi.

"Quando torna Becky?"

"Non ne ho idea. Solitamente avvisa se non torna per cena ma non ha scritto nulla. Provo a chiedere a Phil se sono ancora insieme"

"Okay"

"Ti è piaciuto il pasto 'veloce'?" dice mimando le virgolette.

"Era buono" sussurro per non farmi sentire ma a quanto pare non è bastato.

"Sono contento. Alla fine non, abbiamo fatto partire il film. Incominciamo?"

"Mi metto solo il pigiama"

"Certo. Vuoi una mia maglietta?" chiede titubante. Dalla prima volta che ho messo piede in questa casa, l'ho vedo indeciso, quasi timoroso della risposta, anche se non ne capisco il motivo.

"Sì. Grazie" e lo seguo in camera sua per prendere una T-shirt bianca mastodontica.

Guardiamo il film, commentando ogni scena e ridendo come pazzi finché ci addormentiamo.

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