28. Pip stop cinema (parte II)

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POV's Alice
“6 o 12 uova?”
“Due da 12. Le mangiamo spesso o facciamo dolci”
“Va bene. Vado a vedere la frutta” e scappo nel reparto frutta e verdura. Non ho visto nessun frutto in cucina e dubito che sappiano cosa sia dell’insalata. Prendo un sacchetto e scelgo scrupolosamente dei pomodori, in un altro metto dei cetrioli, poi delle carote, tre cespi d'insalata, un po’ di mele rosse, verdi e gialle - personalmente, odio quelle verdi ma magari a loro piacciono, altrimenti aspetto che maturino un poco -, delle arance e dei mandarini. Alla fine, ho riempito un altro carrello. Ridacchio mentre spingo il carrello per gli scaffali alla ricerca di Ryan. Lo trovo fermo davanti ai biscotti.
“Se hai voglia possiamo provare a farli noi?”
“Mi sembra una buona idea...qui c’è troppa scelta”
“Prendiamo allora farina, zucchero, le uova ce le abbiamo già, umm...gocce di cioccolato?”
“Va bene, vieni. Aspett... ma quanta roba hai preso!”
“Fa bene alla salute” alzo le spalle.
“Uff… diventerò una carota. Mettiamo queste due cose qui dentro così posso posare il carrello” dice mentre sposta le uova e poco altro dentro il mio.
“Perfetto. Posso spingere io?”
“No...almeno fino a quando non diventerà troppo pesante” sorrido e lui ride.

Passiamo ancora una mezz’ora e finalmente usciamo.
“Ci starà tutta questa roba in macchina?”
“Ho preso il fuoristrada di Phil apposta” apre il portabagagli e inizia a depositare alcune borse,  invece io apro la porta posteriore e ne metto altre. In tutto abbiamo fatto due carrelli e lui mi ha accusata perché la maggior parte è “quella roba verde”, come l’ha chiamata lui.
“Visto? C’è stato tutto. Ora dritti a casa”
“Ora il problema sarà il frigo”
“Non ti preoccupare e completamente vuoto”
“Perché?”
“Solitamente, ci pensa Valentine a fare la spesa e le pulizie, la nostra governante, ma Becky l’ha spedita in vacanza visto che eri arrivata tu e voleva fare la grande donna”
“Adesso capisco molte cose”. Ecco perché Becky non sa cucinare, non ha minima idea di come si accenda la lavatrice e non sa mettere i piatti in lavastoviglie.
“Ci ha cresciuti. Quando i nostri genitori non erano a casa, ci pensava lei a noi. Anche dopo l’incidente ci ha sempre seguiti e aiutati”
“Come una seconda mamma? Voglio conoscerla”
“Ti adorerebbe. Se non sbaglio, arriverà la prossima settimana”
“Non vedo l’ora” e Ryan accosta nel vialetto di casa.
“Se non fossero a scuola, chiamerei Derek e Alex per soccorrerci”
“Su. Fai l’uomo”
“Sì, signora” e prende quattro buste senza alcuna fatica. So di non essere allenata e tutto il resto tuttavia sono proprio imbranata: riesco a prendere a malapena due buste alla volta e prendo sempre quelle mezze rotte che si spezzano rovesciando il contenuto tutto sul pavimento. Per fortuna che Ryan ha preso il sacchetto con le uova!
“Okay, ora dobbiamo mettere a posto…”
“Sistemiamo prima la roba da mettere in frigo e freezer poi ci riposiamo e continuiamo dopo”
“Piccola genietta! Ti adoro! Chissà come ho fatto fino a ora senza di te”
“Sono qui quindi ci penserò io a coprirti le spalle”
“Grazie, topina” e mi bacia il naso per poi prendere le buste che ho ancora in mano.

Dopo un’ora, riusciamo a ordinare ogni cosa e adesso ci siamo stravaccati sul divano a guardare la tv.
“Mi fai vedere la sala cinema?”
“Per forza? Non ho le forze per muovermi”
“Devi ancora portarmi a fare compere”
“Ho capito. Vieni qui che ho bisogno di caricarmi” mi afferra per i fianchi e mi posiziona sulle sue ginocchia. Mi fissa per non so quanto, poi mi fa un sorriso sghembo e mi abbraccia.
“Ahhh...Mi sento meglio. Dunque, tutti al cinema!” urla come un pazzo e si alza portandomi in questa fantomatica sala. È una stanza completamente buia con un immenso schermo bianco al muro, dei sedili proprio come al cinema e poco più avanti un comodo materasso. Mi lascia e ci cado sopra. “Molto delicato”
“Cosa guardiamo?” chiede ignorando l’affermazione precedente.
“Cosa proponi?”
“Ho voglia di un horror...che ne dici?”
“Non ne ho mai visto uno ma non credo che sia il genere per me”
“Proviamo. Al massimo stanotte mi tieni sveglio per vendicarti”
“Ottimo compromesso. D’accordo!”.

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