15. Che diavolo sta succedendo?

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POV's Phil
Che mattinata! La sveglia non ha suonato. Ho dovuto fare una doccia fredda perché la caldaia è andata e sono dovuto scappare in auto senza fare colazione. Con la faccia da cadavere e movimenti da zombie mi avvicino alla mia scrivania ma mi fermo appena vedo Beck. Si sta sistemando una ciocca di capelli dietro l’orecchio, beve il suo caffè e guarda attenta dei documenti che ha davanti. Stupenda anche alle 8 di mattina. Aspetta! Quella sulla sua scrivania è una crostata? Mi avvicino con un sguardo da predatore e addento la crostata ma lei non si accorge di niente finché non la saluto. Peggio di un ragazzo adolescente davanti a un porno. Ridacchio pensando che sono stato anch’io adolescente.
Chiacchieriamo un po’ e come al solito mi viene il magone a sentirla parlare. Deve portarsi il male del mondo sulle spalle se no non è felice. Che donna temeraria. Ma è proprio questo che amo di lei….una delle tante cose che amo di lei. Abbiamo una strana relazione: possiamo il 90% del tempo insieme ma non facciamo sesso e  baci sono off limits. Dovrei provare a chiederle di uscire e mettere in chiaro che cosa provo per lei. Magari lo posso fare stasera al cinema se Alice e Ryan non ci sono.
“Mi scusi, detective White ma ci sono delle persone che credo voglia vedere” mi dice Williams interrompendo il circolo vorticoso dei miei pensieri.
“Arrivo” dico alzandomi e dando un’occhiata alla scrivania di Beck che è vuota e noto che è nell’ufficio del capo. Mi dirigo all’entrata e mi immobilizzo sorpreso.
“Detective White, le presento Sofia Rossi e suo figlio Tommaso Villa”
“Portali immediatamente nella stanza degli interrogatori e chiama Walker” dico lanciando uno sguardo di fuoco ai due che mi trovo davanti.
“Subito, signore”.

Aspetto impaziente Beck e visto che non si decide ad arrivare, entro sbattendo la porta.
“Allora, lo sapete che secondo il mondo voi dovreste essere morti, vero?”
“Sfortunatamente avete ragione, ma siamo riusciti a fuggire prima che lo facessero per davvero” mi risponde il ragazzo, Tommaso, il fratellone tanto amato da Alice.
“Però noi siamo qui per un altro motivo. Abbiamo sentito dai telegiornali che mia figlia è stata ritrovata qui. È vero?” mi chiede titubante la donna con il viso segnato molto più del figlio.
“Se vi rende felice sentirlo, sì. Sta bene e attualmente si trova a scuola. Alloggia con un nostro detective che ha deciso di ‘adottarla’” e entrambi iniziano a piangere.
“Ora però non faccio più il detective ma un amico di Alice che tiene veramente a lei. Sapete quanto a sofferto in queste ultime due settimane… Tra il rapimento e la vostra morte” tuono facendoli solo stare peggio da quel che posso capire dalle loro espressioni. In quel momento entra Beck: “Phil mi volevi?”. Si gira e guarda con puro stupore chi ho davanti.
“Non dovrebbero essere morti?”
“Sono qui per Alice”
“Ho capito. Sono la detective Walker. Mi sto prendendo cura di Alice. Gradirei che cercaste di non scombussolarla troppo visto gli ultimi avvenimenti” dice fredda e dura come non l’avevo mai vista - solo qualche volta quando Ryan ne combinava una grossa.
“Certamente, tuttavia vorremmo vederla” dice Tommaso non meno severamente.
“Solo se ci spiegate dettagliatamente la situazione per poter proteggere Alice”
“Ovviamente” e così li lasciamo andare visto che volevano a tutti i costi andare a vedere Alice ma li accompagniamo a scuola aspettando in auto.
“Ti rendi conto di che situazione si è creata? Povera cucciola” dice Beck.
“Chissà come gli accoglierà? E soprattutto se andasse bene secondo te la porterebbero via?”
“Per adesso credo che sia più al sicuro con noi che con loro ma non so. Speriamo di poterla ancora avere accanto”.

Dopo 10 minuti tornano e entrano in macchina silenziosi. Accendo l’auto e ci dirigiamo alla stazione per capire che cosa sta succedendo.

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