22. Tradimento

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POV's Alice
Lo sfidante di Ryan mi incute timore. Quando ho visto il primo combattimento di Ryan, ho subito compreso che solo sul ring si sentiva libero, vivo per la prima volta. Quel tizio, Travis Scott - almeno l'ha chiamato così il presentatore -, è mostruosamente serio e nonostante non l'abbia mai incontrato, capisco che non è una persona comune. Non so il motivo però continua a guardarmi. Solo una volta ho risposto al suo sguardo: occhi azzurri spezzati da scie rosse e arancioni come il cielo all'alba e infuocati come le porte dell’Inferno. Sento tutti i miei muscoli e il mio cuore spezzarsi anche se si trova distante da me.
La campanella suona e cominciano le urla. Ryan e Travis si guardano, si analizzano, poi Travis parte all’attacco: tira un paio di pugni senza fermarsi ma Ryan li schiva tutti tranne l’ultimo che è obbligato a parare. Travis ha messo all’angolo Ryan in meno di trenta secondi e sono tutti entusiasti. Tuttavia è il turno di Ryan di attaccare: inizia anche lui a dare dei pugni e questi vanno tutti a segno nonostante non lo prendano in pieno. Ricomincia una situazione di stallo che Travis interrompe dando un calcio alla caviglia destra dell’avversario che non si muove di un millimetro. Ryan fa una smorfia per il dolore dovuto al colpo ma non si scompone e aspetta un altro attacco. Vanno avanti per tutto il tempo senza mai primeggiare sull'altro e così finisce l'incontro. Ryan al contrario dell'altro combattimento ha delle ferite, superficiali ma ne ha su tutto il corpo. Travis sembra abbastanza arrabbiato per il risultato ottenuto però non lo da a vedere, solo i suoi occhi parlano. Prima di scendere dal ring, mi guarda e uno strano senso di nostalgia mi invade. L'ho già incontrato?

Ryan è andato negli “spogliatoi” - se vogliamo essere gentili - e improvvisamente mi viene in mente che dopo essere scappata non ho più sentito Tommaso. Per quanto posso essere arrabbiata con lui, non posso farlo preoccupare. Esco un attimo all’aria fresca, mi appoggio all’auto di Ryan e chiamo quel tonto di mio fratello: “Hey, Tommy?”
“Aly...Come stai?” mi chiede insicuro.
“Molto meglio” dico ridacchiando ma lui sa che quello è solo l’inizio.
“Scusa. Non volevo farti stare male oggi ma sono felice che ora va meglio”
“Già. Per caso ti ricordi di un certo Travis Scott?” chiedo visto che lui conosce ogni mio singolo amico.
“Perché?” chiede improvvisamente freddo.
“L’ho incontrato per strada e mi ha riconosciuta” mento spudoratamente.
“Giri sempre insieme a piccolo Walker?”
“Sì, sempre con il piccolo Walker. Altrimenti con i suoi amici” dico e sorrido vedendo uscire Derek e Ryan.
“È lì con te?”
“Sì”
“Passamelo”
“Eh?” e i due ragazzi mi fissano preoccupati ma poi passo il telefono a Ryan: “Per te, credo”. Mi guarda stranito ma risponde e sentendo la voce di mio fratello, si indurisce e poi si allontana da noi.
“Chi è che voleva Ryan?”
“Mio fratello”
“Cosa?! Secondo me il tuo telefono andrà a farsi benedire”
“Sinceramente sono preoccupata” sussurro tuttavia radio-Derek sente ogni frequenza.
“Che cosa affligge la tua testolina?”
“Credo di aver già incontrato lo sfidante di oggi. L’ho chiesto a mio fratello e mi ha detto che doveva parlare con Ryan”
“Brutto segno”
“Concordo”.

Rimaniamo in silenzio per un po’ e io gioco a fare delle nuvolette di vapore soffiando.
“Ho freddo” esclamiamo io e Derek all’unisono quando Ryan torna con lo sguardo perso. Non ci risponde e sale in macchina. Saluto Derek e gli auguro buona serata, dopo salgo in macchina. Ryan mi fissa e io, non da meno, lo guardo in modo interrogativo.
“Tommaso mi ha fatto il terzo grado. Davvero conosci Scott?”
“Diciamo che sento un formicolio al fondo dei cassetti della memoria nella mia mente confusa”
“Ah”
“Sicuramente lui sa chi è e visto come si è preoccupato credo che conosca mio padre”
“È la prima volta che mi parli di lui”
“E sarà l’ultima” dico fredda senza aggiungere altro.
“Non voglio sapere i dettagli se non me li vuoi dire però ho bisogno di qualche informazione. Se non me lo dici tu, chiedo a Tommaso”
“Da quando siete così amici?”
“Abbiamo uno scopo comune” e restiamo in silenzio per un po’. Ryan accende l’auto e parte. Non parlo finché non ci fermiamo davanti a un club e lui scende per aprirmi la portiera.
“Perché siamo qui?”
“Devi parlarmi. Fa troppo freddo per stare in macchina e non voglio farlo in salotto con Becky che ci ronza attorno”
“Okay” dico riluttante però Ryan mi afferra la mano trascinandomi dentro. Ci sono un sacco di ‘donne poco vestite’ tuttavia nessuno osa toccarle quindi dubito che siano delle prostitute nonostante non ne abbia idea. Ryan mi trascina al banco e dice al barista: “Mi serve una stanza”
“Certo, Walker. Vai pure alla solita. È libera”
“Perfetto, grazie David”.
Mi porta in una stanza con un grande divano e un angolo bar ben fornito e chiude la porta a chiave.
“Ora parla”
“Non conosco mio padre”
“Potevi dirmelo prima sai?” mi risponde in modo ironico ma non lo ascolto.
“Mia madre e mio fratello sono terrorizzati da lui quindi fatti due conti”
“Vai avanti”
“Qualche anno fa ho fatto un po’ di ricerche e ovviamente non ho scoperto granché così sono andato sul campo… Nel giro di pochi giorni avevo scoperto un sacco di cose grazie a tutti i baristi nei bellissimi quartieri consigliati a una ragazzina ma Tommy mi ha scoperto e ho dovuto smettere. Mio padre è un super boss mafioso e indovina un po’? È fissato con me e mi cerca da sempre. Dato la preoccupazione di mio fratello, suppongo che Travis Scott faccia parte della ‘gang’”
“Fantastico” esclama Ryan e mi trucida con lo sguardo. “Non ti porterò più agli incontri...almeno per adesso” si corregge vedendo i miei occhi infuocati “e credo sarebbe meglio andassi con tuo fratello”
“C-Cosa?”
“Hai capito” replica con tono arrabbiato e occhi di ghiaccio.
“Chiamo Tommaso” e perdo ogni speranza.

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