POV's Travis
Quella ragazza era l’esatta copia della signora De Luca. Credo che il lavoro sarà più semplice del previsto così poi potrò finalmente andarmene. Adesso devo solo scoprire dove abita, che scuola frequenta e quando è da sola. Andiamo a mettere qualcosa sotto i denti altrimenti il mio stomaco si mangia da solo.
Attraverso la strada e sento due occhi che mi fissano. Inizialmente mi preoccupo però appena guardo alle mie spalle, trovo la ragazza che sto cercando e un sorriso ironico mi solca il viso.
Quel pazzo di Riccardo cerca sua figlia dalla nascita e quando ha visto la notizia sul telegiornale del suo rapimento, è esploso: era felice perché aveva scoperto come si chiama, Alice, e incazzato perché era stata rapita e forse non l’avrebbe più rivista. Mi obbligò ad andare direttamente in America appena ebbe in mano le informazioni del suo ritrovamento e così eccomi qui. In meno di tre mesi dal mio arrivo, l’ho già trovata. Il Cielo mi sta mandando dei segnali.
“Ciao” esclamo forse con un tono di voce troppo alto.
“Ciao. Tu sei Travis Scott?” chiede con un attimo di riluttanza.
“In carne e ossa. Eri all’incontro ieri sera?”
“Sì. Per caso ci siamo già incontrati?”
“Non saprei. Credo che non dimenticherei un viso così bello”
“Grazie” arrossisce un poco ma continua a guardarmi dritto negli occhi.
“Vuoi venire a pranzare con me?”
“No, graz-” ed è interrotta dal brontolio del suo stomaco “Emm… Molto volentieri”
“Andiamo allora” dico sorridendo.Pranziamo in una tavola calda e scopro che è veramente simpatica, tutto il contrario di suo padre.
“Davvero ti eri mangiato un hot dog in un solo morso?!” dice ridendo come una pazza e attira l’attenzione di quasi tutti i tavoli. Arrossisce e si scusa silenziosamente con i presenti e mi provoca una risata sincera. Era da un po’ che non mi capitava.
“Prendiamo un dolce?”
“Siiii. Una bella e fumante tazza di cioccolata calda”
“Sono d’accordo” sorrido per il suo entusiasmo.
Mentre mangiamo la cioccolata, mi viene in mente di fuggire e magari di portarla via con me perché sono sicuro al cento per cento che se io non torno con lei, oltre a essere un uomo morto, non si farebbero scrupoli a inviarne un altro per prenderla e non lo posso permettere; allo stesso tempo, l’allontanerei dalla sua vita e so che lei non vuole abbandonare Ryan Walker. Iniziamo a mettere il virus sul cellulare per poterla rintracciare poi penso al da farsi. Mangiamo tranquilli il nostro dolce finché mi dice: “Vengo giudicata per i legami con mio padre e pensa che non l’ho mai incontrato”. Bingo! È sicuramente lei.
“Lascia perdere. Sono orfano e non ho avuto vita facile”. Come mai gliel'ho detto? Devo collegare bocca e cervello. Ah! Così si fida di me! Che genio, penso ironicamente insultandomi da solo.
“Un mio caro amico si è separato da me solo per uno stupido legame di sangue che non ha alcun valore”
“Tu almeno hai ancora qualcuno. I miei mi hanno abbandonato. Quei drogati ubriaconi...” dico pieno di risentimento.
“Ah. Non volevo riportare vecchi ricordi alla luce” replica scioccata dal suo stesso comportamento.
“Non ti preoccupare. Vado un attimo in bagno” rispondo duro e in dieci secondi mi ritrovo chiuso in una puzzolente toilette cercando di non esplodere.Passo non so quanto tempo a inspirare ed espirare.
“Travis? Tutto ok?” sento Alice chiamarmi. È entrata nel bagno degli uomini?
“Travis...se non esci, sfondo la porta” continua imperterrita.
"Tranquilla, tigre" spalanco la porta. Mi fissa e mi lancia le braccia al collo.
"Cosa stai facendo?" domando spiazzato.
"Mi sembrava avessi bisogno di un abbraccio. Scommetto che non ne ricevi da un bel po'... Se non addirittura da sempre"
"Perspicace" sorrido tra i suoi capelli e la stringo a me.
"Lo so che ti sono saltata addosso io però cominciano a farmi male le dita dei piedi… perché sei così terribilmente alto?"
"Ammettilo. L'altezza mi rende più attraente"
"Mi ricordi tanto lui…" bisbiglia ma la sento comunque.
"Sei un'amica di Ryan Walker?"
"Sì però ieri abbiamo litigato e non so perché ce l'ha così tanto con me"
"Se ti ricordo lui, significa che gli somiglio almeno un poco quindi lascialo sbollire un po'; prima o poi capirà di aver sbagliato"
"Grazie" mi sorride sincera. Ragazzi! Che sorriso! Scommetto che a chiunque porterebbe il buon umore.
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Il nostro universo
ChickLitAlice è una normalissima sedicenne italiana che ha vissuto una vita semplice e felice tranne per un piccolo particolare: un giorno si risveglia in un posto sconosciuto e non riesce a ricordare nulla delle due settimane precedenti. Scoprirà di essere...