chapter 32

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Francis si avvicinò a noi con sguardo furente, decisi di andargli incontro e di portarlo lontano da Bash, sapevo che se fossero rimasti da soli sarebbe andata a finire piuttosto male per entrambi <<vieni, andiamo>> cercai di sorridere il più possibile ma lui mi allontanò, garantendosi di non usare troppa forza e di conseguenza farmi del male, proseguendo per la sua strada <<è una cosa tra me e mio fratello, tu vai tranquilla, ci vediamo dopo>> non gli avrei mai permesso di fare qualcosa di cui si sarebbe pentito <<come hai osato?>>in men che non si dica Francis si posizionò davanti a Bash tirandogli un pugno che lo fece piegare in due, egli si rimise in piedi subito dopo aver contemplato il colpo sguainando la spada e iniziando ad attaccare, il biondo fece lo stesso.Stavano letteralmente esagerando. Corsi verso di loro posizionandomi proprio in mezzo, per lottare avrebbero dovuto prima fare del male a me <<ora smettetela>> gridai attirando l'attenzione di Maria che corse verso di noi preoccupata, con un solo sguardo capì tutto.Si avvicinò al bastardo del Re portandolo nella sua stanza per medicargli le ferite, così feci io con Francis che era ancora accecato dalla rabbia, così come lo ero io.

<<dimmi qualcosa>> inzuppai un pezzo di cotone nel disinfettate avvicinandomi al taglio che ricopriva il suo braccio in modo esteso.Non risposi, avrei solo peggiorato la situazione.<<ti prego parlami Carol>> posizionò la sua mano sopra la mia guardandomi tristemente, non era preoccupato per aver fatto del male a suo fratello ma lo era perché io non gli stavo proferendo parola, si stava comportando da bambino. <<vuoi davvero che ti parli? non penso che ti farebbe sentire meglio sentire ciò che ho da dire>> lui deglutii a fatica annuendo con la testa, non aveva mai avuto paura di affrontare la realtà <<non c'era bisogno che tu picchiassi Bash, diamine lo avevo già respinto, aveva già sofferto abbastanza e aveva capito il concetto>> gli indicai il petto con uno sguardo furioso <<e tu con le tue stupide manie di protagonismo hai dovuto per forza fare l'eroe della situazione, potevo benissimo pensarci io invece no, dovevi per forza intrometterti>> stavo letteralmente urlando, dissi anche cose che non pensavo seriamente eppure mi uscirono dalla bocca senza esitare, avevo bisogno di sfogarmi <<lui ha tutto quello che ho sempre desiderato>> i suoi occhi si schiusero come se fossero una fessura da cui intravidi solo i suoi occhi che stavano piano piano cambiando tonalità di colore, stavano diventando più cupi <<mio padre lo adora, non ha paura che lui muoia quindi può vivere una vita normale, può sposare chi vuole, può andare in battaglia sempre e non solo in casi di emergenza, può allontanarsi dalla corte se vuole. Tu sei l'unica cosa mia che lui non ha e mi dispiace ma non posso permettergli di averti>> mi vedeva come un gioco, era questa la verità. Per lui ero semplicemente un giocattolo che si era imposto di amare perché sapeva che suo fratello non mi aveva, era sempre stato così fin dall'inizio.

<<su una cosa ti sbagli Francis, io non sono tua, io sono solo di me stessa e non ti permetterò di dire nient'altro, me ne vado>> mi chiusi la porta alle spalle convincendomi che sarebbe andato tutto bene, che sarei riuscita a perdonare quelle parole dette per rabbia e che saremmo tornati insieme.  Quando qualcosa si spezza in un rapporto è difficile farlo tornare come prima, è come un vaso che si rompe: la crepa può rendere l' oggetto più bello o rovinarlo, io lo amavo, lui mi amava ma c'era qualcosa che faceva in modo che noi stessimo lontani, forse il destino o qualsiasi cosa più forte di noi. Mi ero imposta di credere che saremmo potuti tornare ad essere felici insieme ma quella felicità iniziale non si poteva ricreare, l'avevamo vissuta e si era conclusa, non sarebbe più tornata.

Un rumore assordante mi fece sobbalzare, guardai fuori dalla finestra e vidi i botti d'artificio, era iniziato un nuovo anno e io ero lì da sola, con le lacrime agli occhi e il cuore che beh, pensava di essersi ricomposto ma era solo un'illusione, quando un cuore si spezza non tornerà mai come prima <<buon anno Carol>> mi girai e vidi Bash, zoppicava leggermente a causa di una fasciatura che aveva sul polpaccio destro, era strano passare la mezzanotte con lui, mi ero sempre immaginata una grande festa e le labbra di Francis sulle mie<<buon anno Bash>> non aggiungemmo altro, restammo lì a goderci lo spettacolo in compagnia l'uno dell'altro,  infondo non avevano niente da dire.

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