chapter 35

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Bash corse verso di me e Francis, aveva il volto pallido e la fronte piena zeppa di sudore, doveva essere abbastanza importante per avere il coraggio di avvicinarsi a me proprio quando c'era suo fratello al mio fianco <<cosa succede Bash?>> gli andai incontro non curandomi del biondo, il quale immediatamente cercò di trattenermi prendendomi il polso, c'erano questioni più importanti della sua gelosia insensata <<sta tornando, non so perché ma sta tornando>> sembrava essere impazzito, nel frattempo il delfino di Francia ci aveva raggiunto e ci stava guardando con sguardo confuso <<chi sta tornando?>> mi aiutò a rimettere in piedi Bash, che era caduto privo di forze subito dopo essere arrivato di fianco a me, non aveva una bella cera <<portiamolo da Nostradamus>> proposi immediatamente e così facemmo.

<<cosa gli è successo?>> Nostradamus asciugò la fronte di Bash con una salvietta guardandolo preoccupato, sembrava davvero sorpreso dalle sue condizioni e lo fui pure io, non lo avevo mai visto così debole <<non lo so lady Caroline e sono poche le cose che mi sfuggono>> non lo disse per vantarsi o per troppo ego, era davvero così, la sua intelligenza e la sua conoscenza infatti mi aveva sempre provocato un sincero senso di ammirazione verso di lui <<si sveglierà?>> chiese Francis entrando nella stanza con testa alta e un portamento esemplare, sembrava davvero un re, nonostante il loro litigio voleva ancora bene a Bash e per questo era una persona buona <<suppongo di di vostra maestà ma come ho già detto non riconosco i sintomi, non so di cosa si tratti>> osservai Bash sdraiato sul lettino posizionato vicino alla porta da cui era entrato il delfino di Francia, mi si strinse il cuore a vederlo così <<sarebbe meglio lasciarlo riposare>> Nostradamus ci invitò ad uscire dalla stanza ma io mi sedetti sullo sgabello, non lo avrei lasciato lì da solo <<Carol cara andiamo>> Francis protese la mano verso di me, non me ne sarei andata anche se sarebbe significato litigarci ancora <<rimango qui ancora un po', così se si sveglia sono qui>>una maschera di delusione si dipinse sul suo viso, dopo aver annuito mise le mani dietro la schiena e se ne andò seguito da Nostradamus che tenne lo sguardo rivolto verso il pavimento.
Presi la mano a Bash, come se in un qualche modo potessi trasmettergli la mia forza tramite un semplice contatto e iniziai a parlare del più e del meno, come ero solita fare quando volevo distrarmi, speranzosa del fatto che mi stesse ascoltando e che avrebbe aperto gli occhi solo per dirmi di stare zitta.

<<sai, non so proprio cosa fare, vederti così è una pugnalata al cuore, ti voglio davvero un sacco di bene e non posso perderti, non così quindi torna da me>> passarono dieci minuti in cui regnò il silenzio  così mi alzai e feci per andarmene ma una voce roca e secca mi fermò <<pensavo che non avresti più smesso di parlare>> mi girai di scatto, aveva sentito tutto <<da quanto sei sveglio?>> chiesi immediatamente avvicinandomi al lettino, probabilmente aveva sentito pure la mia conversazione sugli animali e sul tempo <<da quando più o meno ti sei messa a contare tutti gli oggetti presenti in questa stanza>> avvampai dall'imbarazzo, le mie guance andarono a fuoco ma non ci diedi importanza <<piuttosto, chi sta tornando Bash? hai detto qualcosa prima di svenire>> lui sembrò rabbuiarsi, sicuramente non sarebbe voluto tornare sull'argomento ma non potevo fare finta di nulla <<l'oscurità Carol, la sento, si sta avvicinando e non ha intenzione di fermarsi>> perché proprio lui riusciva ad avere un legame con quella creatura e sentirne la presenza?  cioè pure io riuscivo ad essere connessa all'oscurità se essa lo voleva ma non riuscivo a percepirne ma presenza se lei non voleva, cosa mi stava nascondendo?

Francis che probabilmente aveva sentito tutto origliando dalla porta corse verso di noi <<fratello ne sei sicuro?>> lui annuii, era visibilmente spaventato <<vuole vendetta non so per cosa ma sento che è spinta da un desiderio di uccidere, una forte motivazione>> la mia testa iniziò a girare mentre quella voce gelida si fece spazio nella mia mente, dopo quella volta nella foresta non avevo più avuto tracce di lei "consegnami Bash, è giunto il momento che torni in famiglia"  quella voce sembrava distante ma allo stesso tempo vicina, gridai dal dolore che mi provocò quel legame con l'oscurità mentre i due ragazzi si guardarono a vicenda, avevano già capito cosa era appena successo <<ha detto che devi tornare in famiglia, non capisco>> il bastardo del re sospirò, sembrava frustato sebbene sul suo viso fosse dipinto un sorriso consolatorio, non voleva farmi preoccupare.

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