Mi svegliai nel bel mezzo della notte ,la luna splendeva ancora in cielo , mi sentii come se in un qualche modo mi stesse attirando verso di lei così mi alzai dal letto, facendo attenzione a non svegliare Maria, sedendomi delicatamente sul davanzale della finestra per ammirare tutto quello che la natura offriva e per pensare, ero sempre stata una grande pensatrice e proprio quella caratteristica mi avrebbe trascinata verso la fine. La mia vita da quando ero arrivata alla corte di Francia era stata stravolta completamente, mi sentivo come se in un certo senso avessi potuto davvero lasciare indietro il mio passato, come se avessi potuto eliminare i miei ricordi eppure sapevo che prima o poi le persone a me care sarebbero venute a sapere i miei segreti più oscuri e non volevo, mi avrebbero vista solo come una vittima, della mia storia ne erano a conoscenza solo Maria, Lola e Caterina e non sapevo quanto queste ultime due fossero davvero affidabili, ero letteralmente terrorizzata che qualcuno potesse vedermi come una persona debole, così tanto terrorizzata che non raccontai a nessuno della vicenda con la donna misteriosa, dovevo superare tutto da sola, ci sarei riuscita. La mia mente percorse i miei ricordi fino ad arrivare a quelli con Francis, ecco su di lui non mi ero ancora fatta nessuna idea e per me era davvero frustante contando che ero solita tenere tutto sempre sotto controllo, odiavo quella sensazione di incertezza che provavo nei suoi confronti, con lui non potevo mai aspettarmi nulla, trovava sempre un modo per sorprendermi affidandosi alla sua impulsività, ecco noi eravamo come il giorno e la notte, eravamo la luce il buio. Eravamo il cuore e la testa, e tutti sanno che unendoli i sarebbero solo state conseguenze tragiche e dolore, lui era pieno di vita e sempre pronto a seguire le sue emozioni, emozioni che non metteva mai da parte, io ero semplicemente io, piena di paura, paura di mettermi in gioco e proprio per quello ragionavo sempre prima di agire, troppo orgogliosa per ammettere a me stessa quello che provavo, non lasciavo mai che il mio cuore prevalesse sulla mia razionalità.
Non sapevo proprio come comportarmi, non sapevo nemmeno per cosa dovessi prepararmi ad affrontare, mi avrebbe condotta verso la disperazione? mi avrebbe illusa? mi avrebbe amata? mi avrebbe delusa? mi faceva sentire impotente tutta quella esitazione, avrei potuto scegliere la via più semplice, sarei potuta andare via, alla ricerca di una nuova vita, sarei potuta scappare da lui prima che potessi iniziare a provare qualcosa di più concreto e ingestibile, ma mi avrebbe resa felice quella decisione? no, semplicemente mi avrebbe protetta da ulteriori lesioni al cuore. Eppure decisi di rimanere, decisi di mettermi in gioco, costi quel che costi, senza rimpianti, non ero mai stata una persona che scappava dai problemi e non sarei mai diventata così.
Alzai gli occhi verso il cielo, il sole stava sorgendo, una voce rauca e profonda proveniente dal giardino mi fece abbassare lo sguardo <<possiamo parlare?>> decisi di mettere da parte il mio rancore, non potevo continuare in quel modo così decisi di dargli un'altra possibilità per tornare amici <<arrivo, aspettatemi lì>>Bash sorrise dolcemente e non appena raggiunsi il giardino lui si trovava esattamente nello stesso e identico punto in cui gli dissi di aspettarmi, dovevo essere una persona migliore perciò decisi di non essere tanto dura con lui <<mi dispiace se vi ho lasciato da solo in mezzo alla sala da ballo ieri>> esclamai, se lo era meritato eppure mi focalizzai solamente sul mio gesto maleducato piuttosto del motivo per cui lo feci<<figuratevi, me la sono cercata>> su qualcosa eravamo d'accordo almeno <<mi dispiace per essermi comportato male ieri mattina, ero nervoso per miei motivi e me la sono presa con te>> continuò poi esitando, non era abituato a chiedere scusa infatti mi stupii quando lo fece per due volte nel giro di neanche 24 ore, quella volta però era sincero così decisi di passare oltre e dimenticare l'accaduto.
<<come mai siete sveglio a quest'ora?>> domandai cambiando argomento, lui ridacchiò calciando un piccolo sassolino presente per terra <<potrei farvi la stessa domanda>> e aveva ragione <<però ve l'ho chiesto prima io>>puntualizzai mettendo il broncio come una bambina, infondo tutti siamo infantili nel profondo, lui mi guardò con la coda dell'occhio scuotendo la testa <<semplicemente non riuscivo a prendere sonno, troppi pensieri>> mi stupii davvero tanto, sembrava così forte e freddo da fuori, non avrei mai immaginato che in lui ci potesse essere un'anima così sensibile, quando vide che non risposi, ero troppo scioccata, continuò a parlare<<e voi perché non state dormendo?>>
<<onestamente non so>>se gli avessi detto che mi ero sentita come chiamata dalla luna, che ormai era sparita dal cielo, mi avrebbe presa per pazza.
STAI LEGGENDO
reign- power
Fanfictione se Maria non fosse mai stata promessa a Francis? e se si trovasse alla corte francese solo per protezione? e se arrivasse sua sorella che pensava fosse morta? Caroline, riuscita a fuggire dopo anni dalla prigionia da parte dello zio della madre, s...