30. Dadi

455 33 18
                                    

Noreen agitò il pugno chiuso per aria, prima di lanciare sul tavolo i dadi che teneva in mano. Osservò i due piccoli cubi girare, mordendosi il labbro.

Quella mattina, non avendo niente da fare nell'attesa di incontrarsi tutti per il pranzo, lei, Katla e Kateur avevano deciso di giocare a un gioco comune nelle colline di Cevix. Il cavaliere aveva spiegato le regole con un ghigno divertito. A turno, si lanciavano i due dadi e la persona che otteneva il punteggio più basso doveva rispondere con sincerità a una domanda posta dal giocatore con il punteggio più alto. Noreen aveva preso parte al gioco senza troppo entusiasmo, ma dopo che Katla aveva accettato per orgoglio, non se l'era sentita di tirarsi indietro. Un gioco del genere poteva essere pericoloso se giocato solo da Katla e Kateur. Galapey doveva aver avuto il suo stesso pensiero, perché si era fermato anche lui, malgrado non giocasse, invece che uscire per una delle sue esplorazioni. Sygal aveva respinto l'invito, perché doveva incontrarsi con il padre. Noreen gli aveva sorriso, seguendolo con lo sguardo mentre usciva.

I dadi si fermarono e Noreen contò il punteggio. Tre. Sbuffò, mentre osservava Katla afferrare i due cubetti. Ottenne sei ed entrambe scrutarono Kateur, sperando che gli uscisse un punteggio inferiore. Per il momento, Noreen aveva dovuto rispondere a due domande e Katla a una sola. Kateur non aveva perso nemmeno una volta.

I dadi smisero di rotolare e Noreen si sporse in avanti per contare i puntini scavati sulle facce lisce. Otto. Trattenne un impropero e lanciò un'occhiata seccata a Kateur, il quale ricambiò con un ghigno divertito.

«Noreen, cara, ho notato che tu e Sygal siete più affiatati che mai. Cos'è successo?» chiese, lanciandole uno sguardo innocente, che non gli si addiceva per nulla.

Noreen sbuffò, mentre le guance le diventavano bollenti. Sentì lo sguardo attento di tutti addosso. Lanciò un'occhiata a Galapey, chiedendosi se Sygal ne avesse già parlato con lui. Lei aveva accennato qualcosa a Katla, senza scendere nei dettagli. «Potremmo esserci baciati» mormorò, puntando l'attenzione sul tavolo.

Kateur annuì con un leggero sorriso. «Potreste?».

Noreen tornò a guardarlo e socchiuse le palpebre. «Non sono affari tuoi, impiccione».

Kateur scrollò le spalle. «È così il gioco. Ho il permesso di fare anche domande scomode».

Noreen inarcò un sopracciglio e afferrò di nuovo i dadi. Voleva che perdesse lui. Aveva tante domande carine da fargli per diversi un po' anche lei. Gli lanciò un'occhiata di sfida e lanciò. Il suo cuore prese a battere più forte quando uscì nove. Era un numero alto. Forse aveva una possibilità. Katla tirò e uscì due. Emise un verso esasperato, mentre le dita di Kateur si chiudevano sui dadi e il ragazzo non nascondeva il ghigno. Agitò il pugno mentre fissava Katla dritto negli occhi. Tirò ed entrambe le ragazze sbuffarono quando uscì undici.

«Come fai a vincere sempre?!» esclamò Katla, sistemandosi sulla sedia.

Kateur ridacchiò, mentre si passava una mano tra i riccioli scuri. «Sei tu che non sai giocare. Chi è la persona che sopporti di meno?».

Ci fu un attimo di silenzio, mentre Katla lo fissava, pensierosa. «Non saprei».

Kateur spalancò gli occhi sorpreso e schiuse le labbra, pronto a parlare.

Katla inarcò un sopracciglio e si sporse in avanti, verso di lui. «Pensavi che avrei detto te?» chiese, in tono canzonatorio.

Kateur la scrutò, prima di rispondere. «Sì».

Katla si raddrizzò e scrollò le spalle, senza più guardarlo in faccia.

Kateur aveva ancora gli occhi su di lei e Noreen alternò lo sguardo da uno all'altro, mentre afferrava i dadi, pronta a un nuovo giro. C'era una strana tensione nell'aria e non era l'unica ad avvertirla, perché Galapey, che non si era mosso fino a quel momento, cambiò posizione e appoggiò la testa sulla mano destra, mantenendo l'attenzione sui due compagni.

Il Principe Di GadiyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora