11. Zanne

389 31 0
                                    

Il portone della cella si aprì per la terza volta e Noreen sospirò a fondo, prima di entrare nell'arena. La folla l'accolse gridando entusiasta. Dopo le sue vittorie, era diventata la preferita del pubblico. Quel giorno, però, avvertiva una strana agitazione nell'aria. Le persone parevano più concitate rispetto ai combattimenti precedenti.

Lanciò un'occhiata alle rastrelliere e individuò uno scudo in metallo piuttosto grosso e una lunga lancia, anch'essa costruita in metallo e ferro. Entrambi gli oggetti apparivano troppo pesanti perché potesse sollevarli e maneggiarli con facilità. Sbuffò, guardando per un secondo il fratello. Era sicura che volesse vendicarsi dopo ciò che era successo il giorno prima. Magari voleva anche ferirla in maniera grave, ma senza ucciderla.

«Signori e signore, quello di oggi sarà lo scontro più epico a cui potrete mai assistere nella vostra vita. Oggi, la Regina dei draghi combatterà contro un drago!» esclamò a gran voce.

Noreen spalancò la bocca e subito pensò a Sygal. No. Si rifiutava di credere che avrebbe dovuto scontrarsi con lui. Non avrebbe mai potuto fargli del male. Si sarebbe rifiutata di lottare e avrebbe accettato le conseguenze.

La folla impazzì a quelle parole e il clamore prodotto quasi la stordì. Si passò una mano sul collo sudato. Si sentiva inghiottita da quell'arena, dalle pareti che la circondavano, dal Sole alto sopra di lei e dalla sabbia chiara che l'abbagliava.

Un enorme portone venne aperto e Noreen ritrovò la concentrazione persa, serrando i pugni. Una belva arancione uscì dalla gabbia e ruggì contro gli spettatori, i quali la acclamarono, per nulla spaventati.

Noreen distese appena le spalle, realizzando che non era Sygal il drago di fronte a lei. Ciò la fece stare meglio, anche se la belva era comunque uno dei suoi draghi.

Il rettile girò il capo verso di lei e dilatò le narici, annusando l'aria. Noreen rimase ferma, per non allertarlo e sospirò, mentre chiudeva gli occhi e cercava la mente del drago. Corrugò le sopracciglia quando non avvertì niente e sondò i paraggi con maggiore cura.

Il terreno sotto i suoi piedi vibrò e una folata di vento violenta le colpì il viso. Sollevò le palpebre di scatto, appena in tempo per vedere la belva che spalancava le ali e si lanciava su di lei con un balzo.

Aprì la bocca, confusa e si lanciò di lato, colpendo il terreno duro con una spalla e rotolando via, poco prima che le zampe della belva la artigliassero. Si rialzò e fronteggiò l'animale. Non riusciva a capire perché il rettile non l'avesse ancora riconosciuta e perché lei non riuscisse a stabilire il legame. Nessun drago era mai stato aggressivo con lei, nessuno aveva mai provato a farle del male.

«Sono la tua Regina» gridò, allungando una mano aperta verso di lui.

Il rettile spalancò le fauci e le ruggì contro, facendola quasi cadere a terra. Noreen sbatté più volte le palpebre. Non sapeva come fare. Non le era mai capitato che un drago non la riconoscesse. Doveva essere colpa di suo fratello, però non sapeva come risolvere il problema.

Il drago le si avventò di nuovo contro e Noreen riuscì per miracolo a schivare gli artigli aguzzi. Corse con tutte le sue forze verso la rastrelliera e afferrò lo scudo. Lo sollevò con fatica e lo appoggiò a terra, nascondendocisi dietro, mentre afferrava la lancia.

Non aveva intenzione di uccidere o fare del male al drago, ma doveva proteggersi. La belva le strappò con violenza lo scudo e Noreen cadde in avanti, sbattendo il mento a terra. Nell'urto si lasciò scappare anche la lancia. Si rimise seduta e sollevò il capo per incontrare gli occhi della belva che incombeva su di lei.

«Perché non mi riconosci?» mormorò, mentre qualcosa di simile alla rassegnazione si faceva largo dentro di lei. Non aveva nulla per fronteggiarlo e, anche volendo, non sarebbe riuscita a uccidere una delle sue creature. La sua natura, il suo ruolo, il suo istinto glielo impedivano.

Il Principe Di GadiyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora