14. Catene

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Una chiave venne inserita nella serratura. Noreen alzò lo sguardo di scatto e si riscosse dallo stato di dormiveglia nel quale era caduta. Staccò la schiena dalla parete gelida contro la quale si era appoggiata e si tirò su. Aveva ormai perso la percezione del tempo e non sapeva se fosse pomeriggio o sera. Sapeva solo che aveva mangiato ore prima, perché la fame iniziava di nuovo a farsi sentire.

La porta si aprì e uno spiraglio di luce la colpì negli occhi, facendoglieli socchiudere. Ci mise un paio di secondi a riabituarsi alla luminosità della lanterna.

Hanea fece il suo ingresso e Noreen corrugò le sopracciglia, sorpresa di vederlo lì. Di solito, ordinava di scortarla nelle stanze del castello per incontrarla.

«Spero di non averti disturbata» esordì Hanea, lanciando un'occhiata alle sue ferite, ancora non del tutto guarite dall'ultimo combattimento.

Noreen arricciò le labbra, ma non rispose alla provocazione. Si limitò a osservarlo, attendendo che fosse lui a parlare.

Hanea si spostò nella cella, andandosi a sedere sulla brandina messa a sua disposizione. Sembrava del tutto a suo agio lì, sicuro che non lo avrebbe mai attaccato. Avrebbe tanto voluto che il fratello la temesse almeno un po', ma non era ancora riuscita a riprendersi i suoi poteri. Immaginava che Hanea la facesse combattere spesso apposta, in modo che non fosse abbastanza in forze per scontrarsi con il suo muro di magia.

Hanea la guardò un paio di secondi, prima di parlare. «Volevo solo avvertirti che la tua belva verrà spostata in un'altra arena».

Noreen sbatté un paio di volte le palpebre, certa di aver capito male. Il principe, però, ripeté le stesse esatte parole, senza nascondere un leggero ghigno divertito.

Noreen mosse alcuni passi rabbiosi verso di lui e la sua collera crebbe nel costatare che il fratello non si era mosso e la osservava ancora tranquillo. Avrebbe voluto avere indietro i suoi poteri per dimostrargli che non era una ragazzina incapace, che doveva temerla, ma soprattutto, che doveva lasciarla in pace e i suoi draghi con lei.

«Non avete alcun diritto di fare quello che vi pare con i miei draghi!» sbottò, serrando le dita.

Hanea sorrise, sembra mostrare i denti. «Allora impediscimelo. Fermami. Fammi vedere se sei una Regina più capace di nostra madre».

Noreen serrò i denti, avvertendo gli occhi bruciare. Non doveva piangere davanti a lui, ma il modo in cui parlava di ciò che aveva fatto a sua madre, senza mostrare il minimo pentimento, la rattristava troppo.

«Il tuo drago partirà oggi. Ti conviene ripensare alla mia proposta, perché la mia pazienza non durerà a lungo» concluse, alzandosi in piedi. Glielo leggeva in viso che non si era aspettato nulla di diverso da lei. Era così convinto di sé, dei suoi piani. Il suo respiro si fece irregolare, mentre la furia cresceva dentro di lei. Senza riflettere, si abbassò e afferrò la ciotola con cui le portavano il cibo e la lanciò contro Hanea, di spalle.

Lo scudo magico del principe lo protesse, fermando la ciotola con uno sfrigolio e alcune scintille rosse. Hanea si fermò e girò il capo, scrutandola con aria annoiata. «Patetica. Come Dishga. Se vuoi provocarmi, assicurati di avere le capacità per affrontarmi dopo» esordì, con voce indifferente.

Noreen mantenne gli occhi fissi su quelli del fratello, troppo simili ai suoi. Se pensava che avrebbe accettato che facesse a Sygal ciò che voleva si sbagliava. «Verrete punito prima o poi per tutto il male che avete e state causando» mormorò.

Hanea inarcò un sopracciglio, per nulla colpito e uscì dalla cella, lasciandola di nuovo al buio. Noreen si riaccasciò a terra e si passò una mano sugli occhi umidi. Stava fallendo. L'assassino dei draghi e di sua madre avrebbe fatto del male anche a Sygal. Le sfuggì un singhiozzo e avvertì come non mai la mancanza di Viltor. Trasse un sospiro tremante e alzò la testa, poggiando la nuca contro la parete. Chiuse gli occhi, nonostante fosse già nella completa oscurità, e cercò la mente di Sygal. Doveva sentirlo, sincerarsi che stesse bene, avvertirlo.

Il Principe Di GadiyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora