19. Addestramenti

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Noreen trovò Pess seduto su un tronco caduto di un albero al limitare del villaggio. Era intento a fumare la sua pipa, mentre osservava la vegetazione circostante. Aveva lo sguardo perso nel vuoto e pareva assorto in riflessioni profonde. Noreen esitò un attimo, timorosa di disturbarlo, ma prima che potesse girarsi e tornare indietro, Pess voltò il capo nella sua direzione e le fece cenno di avvicinarsi.

«Tu hai qualcosa da confessare» commentò, non appena gli si fu seduta accanto.

Noreen emise una risata imbarazzata, fissando la foresta di fronte. Non capiva come mai a volte le pareva di percepire un legame strano con Pess. Riuscivano a intendersi alla perfezione e a sentire quasi i pensieri e le emozioni l'uno dell'altra. Era più di un'intesa creatasi tra due persone che si apprezzavano a vicenda, era più profonda.

«Non mi hai chiesto nulla sulla Lanterna» disse, lanciandogli una veloce occhiata.

Pess ricambiò lo sguardo. «Avrei dovuto? Non è bastato Viltor con tutte le sue domande e la sua apprensione?».

Noreen sorrise, scuotendo la testa. «Un giorno mi dirai perché vi conoscete e sembrate così legati».

Pess annuì, inspirando un'altra boccata. «Un giorno...». Si passò una mano tra i capelli grigi e girò il busto per guardarla. «Dunque, com'è andata ieri?».

Noreen prese una boccata d'aria, voltandosi un secondo in direzione delle case, per essere sicura che Viltor non fosse nelle vicinanze. Si sarebbe arrabbiato e preoccupato se avesse saputo cosa aveva fatto. «Sono riuscita a spegnere la Lanterna, ma ho assorbito tutto il suo potere» disse in fretta, in modo da non potersi rimangiare la confessione.

Pess inarcò un sopracciglio e la scrutò in silenzio, perplesso. «Hai assorbito il potere» ripeté, grattandosi la guancia coperta di barba grigia.

Noreen annuì. «Ora però mi sento come carica di magia».

Pess continuò a fissarla e Noreen spostò gli occhi per tutto il suo viso, cercando di capire quale reazione avrebbe avuto di lì a poco. «Katla come ha reagito?» chiese, infine.

«Katla non sa nulla» rispose, avvolgendosi una ciocca di capelli intorno al dito.

Pess emise uno sbuffo beffardo. «Quindi sono io l'unico a esserne al corrente? Sono commosso».

«Sei il solo a cui l'ho detto perché gli altri non saprebbero come aiutarmi» ribatté Noreen.

«Onorato di avere così tanta fiducia da parte tua, ma in questo caso non ho consigli da darti. Non conosco la magia della Lanterna. Immagino, però, che tu debba sfogare quel potere in eccesso, ma ti consiglio di tenerlo per quando affronterai il principe di Gadiya» borbottò, con le sopracciglia aggrottate.

Noreen assentì, pensierosa. Non aveva pensato a quanto sarebbe potuto tornarle utile. Si era limitata solo a immaginarsi le conseguenze negative del suo gesto. «Quante possibilità ho di sconfiggere Hanea?».

Pess le rivolse una lunga occhiata, che le fece intendere che sarebbe stato brutalmente onesto. «Se dobbiamo essere realistici, davvero poche; ma non sei sola. Quel bastardo non si aspetterà di dover affrontare anche me e Viltor insieme a te. Sarà anche più potente, ma noi abbiamo più risorse».

Noreen inarcò un sopracciglio, confusa. «Quali risorse?».

Pess sogghignò. «Non ti rovinerò la sorpresa».

Noreen non si sforzò di mascherare l'espressione angosciata. «Devo preoccuparmi?».

Pess si raddrizzò. «Spero proprio di no». Non c'era divertimento nella sua voce. Tutta l'aria sarcastica che aveva avuto fino a quel momento era sparita in un battito di ciglia. Noreen intuì che si erano avvicinati a un argomento delicato, di cui Pess non voleva parlare, quindi cercò qualcos'altro di cui discutere. «Quando ricominceremo le lezioni di magia?» chiese.

Il Principe Di GadiyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora