17. Conoscenze

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Il giorno seguente, Noreen venne svegliata dalle voci di Viltor e Pess nella stanza adiacente a quella dove aveva dormito lei. I compagni le avevano lasciato il letto e la camera e si erano divisi il divano, le poltrone e altri giacigli approntati di fretta.

Si rigirò nel letto, intenzionata a dormire ancora un po', ma la mente di Katla si scontrò con esuberanza contro la sua, disturbandola. L'amica la chiamava, entusiasta di rivederla, volendo sincerarsi che stesse bene.

Si alzò dal letto, avvolgendosi nel mantello, dato che aveva addosso solo la sottoveste, e uscì dalla stanza. Malgrado fosse ormai estate lì a Noosh, nel sud delle terre di Daktsee, al mattino faceva ancora fresco e Noreen sentì subito la mancanza del calore generato dal suo corpo sotto le coperte, nel quale era stata avvolta tutta la notte.

«Buongiorno» la salutò Viltor, vedendola comparire. Noreen gli rivolse un cenno affrettato, diretta verso la porta d'ingresso. Era emozionata di poter parlare di nuovo con la sua amica e di rivederla dopo settimane di incertezza, a subire le angherie del fratello.

Notò Kateur su una delle poltrone, con i capelli ancora bagnati, segno che doveva essersi lavato poco prima. Era intento a leggere un libro e alzò a malapena la testa nella sua direzione. Pess, invece, stava cucinando qualcosa sul camino e le rivolse un breve saluto, mentre mescolava l'impasto con un cucchiaio di legno trovato chissà dove.

Noreen spalancò la porta e vide subito Katla e Galapey venirle incontro. Dietro di loro, nel prato, c'erano anche gli altri tre draghi sconosciuti che ancora erano sdraiati al suolo, a riposare.

Si affrettò a tornare dentro, in cerca di vestiti da dare loro. Arraffò due camicie e un paio di pantaloni consumati. Avrebbero cercato qualcosa di migliore dopo.

I due amici erano impazienti di tornare umani e soprattutto Katla non si preoccupò di nasconderglielo.

Noreen socchiuse gli occhi, immaginandosi i loro volti così familiari, le loro figure che avrebbe potuto riconoscere anche a grande distanza e le loro voci che riusciva a udire solo abbassando le palpebre.

Sentì i passi dei tre uomini dietro di lei, ma rimase concentrata sui draghi che stavano mutando. Le altre belve sollevarono le possenti teste per osservare ciò che stava succedendo. Poté percepire la curiosità, mischiata al timore, di due di loro nei suoi confronti.

Noreen si affrettò a lanciare i pantaloni e la camicia a Galapey e la maglia a Katla. La sua amica era così minuta che una semplice camicia da uomo le arrivava a metà coscia.

Katla non perse altro tempo e le si lanciò addosso con un impeto tale da farla quasi cadere. Ricambiò l'abbraccio ridendo. Galapey fu più riservato e le rivolse un cenno del capo. Noreen ricambiò, ma il sorriso le scomparve nel vedere lo sguardo triste negli occhi azzurri del ragazzo. Era in pensiero per Sygal, come lo era anche lei. Non le servì il legame per capirlo. Avrebbe voluto abbracciarlo per rassicurarlo, perché sapeva che, nonostante si dimostrasse freddo, Galapey aveva in realtà bisogno di affetto. Si trattenne, però, perché non voleva infastidirlo con mosse avventate.

Katla disse qualcosa, ma la sua voce era così roca da impedirle di capire. Noreen corrugò le sopracciglia, perplessa.

Katla si allontanò da lei di un passo e indicò con l'indice gli altri draghi. Poi si schiarì la gola. «Perché non trasformi anche loro?».

Noreen annuì, prima di voltarsi verso Kateur, per chiedergli di trovare altri vestiti per i draghi. Il cavaliere rientrò dentro la casa e Noreen mosse alcuni passi verso i tre rettili che la osservavano immobili. La belva nera, Eowra, si ritrasse quando si avvicinò, ma non mandò alcuna emozione ostile attraverso il contatto, per cui, Noreen si prese la libertà di farlo mutare. Kateur provvide a passargli subito dei vestiti rovinati e troppo striminziti per lui, ma l'uomo non si lamentò.

Il Principe Di GadiyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora