21. Scudi

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Pess raddrizzò il capo e si scambiò delle veloci occhiate con i suoi compagni in attesa. Con un gesto della mano fece intendere loro che gli era appena arrivato il segnale per entrare in azione. Viltor, tramite il ciondolo magico, che lampeggiò più volte con sequenze brevi e veloci, gli comunicò il luogo dove doveva trovarsi Sygal.

Si incamminò per primo, con i sensi tesi per poter prevedere soldati in avvicinamento o servi che avrebbero potuto lanciare l'allarme.

Non gli piaceva essere separato da Viltor e Noreen, non poter essere con loro per proteggerli. Aveva provato a opporsi a quella decisione, ma tutti gli altri avevano convenuto che lui fosse essenziale per liberare Sygal. Era da quanto si erano separati che si sentiva inquieto e fremeva per poter ricongiungersi con loro.

Eowra gli camminava appena dietro, seguendolo come un'ombra, con la spada sguainata. Era più teso di lui. Riusciva a percepirlo che stava cercando di dominarsi per non mettersi a correre alla disperata ricerca del figlio.

Girò appena il capo e incrociò il suo sguardo. «Lo troveremo». Mormorò, sperando di infondergli un po' di tranquillità.

Eowra annuì deciso. La sua mente non contemplava alcuna prospettiva che non fosse quella di ricongiungersi con il figlio, dopo anni e anni divisi.

Galapey e Taunes li seguivano in silenzio, chiudendo la fila. Galapey non si era levato, neppure per un attimo, l'espressione imperscrutabile, ma Pess poteva comprendere cosa gli frullava nella mente. Quel ragazzo gli ricordava lui da giovane.

I corridoi erano bui e silenziosi e Pess iniziò ad allarmarsi. Non era normale che fossero così deserti. Dov'erano finite tutte le guardie o la servitù?

Giunsero a un bivio e si arrestò, indeciso sulla direzione da prendere.

Eowra mosse un passo nel corridoio a destra. «Se ci separiamo, abbiamo più speranze di trovarlo prima» proruppe, con un lieve tremito nella voce.

«Sono l'unico in grado di usare la magia e liberarlo» obbiettò Pess, scuotendo la testa.

Eowra spostò il peso da una gamba all'altra, frustato, mentre Pess cercava il legame con Viltor per chiedere delucidazioni, sperando che potesse fornirgliele.

Proprio mentre si avvicinava alla mente di Viltor, il contatto si interruppe di colpo, lasciandolo da solo in quel luogo deserto e astratto. Si irrigidì e lo cercò in tutte le direzioni, invano. Riaprì gli occhi di scatto, angosciato. «Non riesco più a mettermi in contatto con Viltor».

Eowra corrugò le sopracciglia, preoccupato.

Pess arretrò di un passo, spostando l'attenzione sui compagni in maniera frenetica. «Devo raggiungerli. È successo qualcosa».

Eowra lo bloccò, afferrandolo per un braccio e facendogli serrare i pugni. «Dobbiamo trovare mio figlio e non possiamo farlo senza di te. Ti prego» lo implorò, parlando però con tono deciso.

Pess si liberò dalla stretta, ma assentì. Aveva un compito e doveva portarlo a termine. La fretta di tornare da Viltor e Noreen era però aumentata. Doveva trovare Sygal alla svelta.

Superò Eowra e si posizionò all'ingresso del corridoio a sinistra. Inspirò e si preparò ad agire. Sperò con tutto sé stesso che i suoi compagni non si accorgessero di ciò che stava facendo e non facessero domande. Eowra era a conoscenza dei suoi segreti ed era sicuro che non li avrebbe mai rivelati senza il suo permesso, però Galapey non sospettava nulla e non poteva scoprire niente. Gli sembrava un ragazzo molto riservato, ma nulla gli garantiva che non ne avrebbe poi parlato con Sygal e con gli altri. Di Taunes non era sicuro. Poteva esserne a conoscenza, come no. In ogni caso, non voleva rischiare.

Rimase con gli occhi chiusi e si concentrò sugli altri sensi. Dopo alcuni secondi di attesa, si girò verso i compagni e indicò loro con un cenno della testa la galleria.

Avanzarono a passo serrato e Pess era sempre più innervosito dall'assenza di guardie. Non era un buon segno. Sperava che il principe non avesse architettato una trappola per loro.

Giunto davanti a una porta, si fermò di scatto, cogliendo di sorpresa Eowra, che gli andò addosso. «È qui» esordì, deciso.

I compagni osservarono la porta di enormi dimensioni, convincendosi delle sue parole. Arretrarono di un paio di passi, per lasciargli lo spazio che gli serviva.

Pess poggiò i polpastrelli sulla serratura e richiamò la sua magia, concentrandosi allo stesso tempo ad attuare l'incantesimo che l'avrebbe nascosto da tutti i maghi nelle vicinanze, in modo che non potessero individuarlo mentre usava i suoi poteri.

La serratura si aprì con uno scatto secco e Pess aprì la porta con cautela. Un ringhio bestiale si sollevò, ma si interruppe quasi subito.

Pess infilò la testa nella piccola apertura creatasi tra la porta e il muro e incrociò lo sguardo con gli occhi rossi di Sygal. Il drago rizzò la testa ed emise un altro borbottio più amichevole, seguito da uno che sembrava volerlo avvertire.

Pess annuì. Era consapevole che intorno a Sygal ci fosse uno scudo magico, che lo intrappolava lì e impediva agli estranei di avvicinarlo. Doveva riuscire a disattivarlo, senza che il creatore se ne accorgesse. Era plausibile che fosse opera del principe e poteva solo sperare che fosse troppo impegnato con Viltor e Noreen in quel momento per accorgersi che intaccava i suoi incantesimi.

Chiese ai compagni di stare di guardia, mentre si metteva all'opera. Sygal rimase fermo a osservarlo. Pess azzardò un passo all'interno della stanza, stando attendo a tenere attivo il suo scudo protettivo.

La barriera rossa divenne visibile all'istante e si avventò su di lui. Pess strinse i pugni e lasciò che il suo scudo lo proteggesse. Il potere estraneo si ritrasse, per poi attaccare di nuovo.

Pess alzò un braccio e puntò le dita verso il fulcro di magia. Nel momento in cui lo scudo gli venne addosso, sprigionò i suoi poteri blu, che si insediarono tra le striature scarlatte, gremendole come le onde del mare facevano con gli spazi tra gli scogli della costa. Pess serrò la mano a pugno e agì con più brutalità. Lo scudo rosso esplose, prima di evaporare verso l'alto della stanza.

Sygal emise un breve ringhio, prima di lanciarsi verso la porta. Pess socchiuse gli occhi e si spostò di lato. Quando il drago dalle squame vermiglie gli passò accanto, afferrò alcuni spuntoni presenti sul suo collo e gli balzò con agilità sulla schiena, aiutandosi con la magia. Sygal era così preda della sua furia cieca, che non si accorse delle sue mosse. Sfondò la porta e lo stipite che la teneva in piedi, andandoci contro con forza.

Comparvero alla loro vista Eowra, Galapey e Taunes, i quali sbarrarono gli occhi, non aspettandosi una simile scena. Sygal li degnò appena di una veloce occhiata, prima di lanciarsi di corsa lungo lo stretto corridoio. Pess cercò di mantenersi attaccato a lui come meglio poté e sentì crescere dentro di lui l'irritazione, nel constatare quanto fosse debole il suo corpo. Non era in grado di sostenere tutta quell'azione. Scosse la testa e dovette schivare alcuni pezzi di soffitto che gli caddero addosso, urtati dalla mole possente di Sygal.

Non provò nemmeno a parlargli per farlo ragionare. Poteva intuire perché stava correndo così in fretta. Riusciva a percepirlo che in quel momento nella sua mente c'era solo Noreen. Sarebbe stato in grado di distruggere interi eserciti senza battere ciglio solo per raggiungerla.

Lo lasciò fare, perché la sua furia tornava utile anche a lui. Non sarebbe mai riuscito a giungere in tempo da Viltor e Noreen da solo. Sentiva già di essere in ritardo, di star perdendo secondi preziosi.


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11 capitoli alla fine di questo secondo volume!

Il Principe Di GadiyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora