12. Fiamme

385 29 2
                                    

Il Sole la colpì in volto, facendole socchiudere le palpebre. Corrugò le sopracciglia, infastidita. Una guardia la esortò a riprendere la camminata.

Noreen indugiò alcuni secondi, prima di obbedire. Hanea l'aveva invitata a pranzare con lui nella zona privata che dava sull'arena. Solo chi era gradito al principe poteva sperare di trascorrere del tempo con lui durante i combattimenti. Noreen avrebbe volentieri ceduto il posto a qualcun altro, ma Hanea l'aveva costretta. Si era arresa, temendo che il fratello usasse i suoi poteri per provocarle le solite fitte alla testa che le lasciavano un senso di nausea per le ore successive.

Non era ancora riuscita a capire come facesse a procurarle un dolore simile, ma soprattutto a come fronteggiare quegli attacchi mentali. Non aveva neppure liberato la sua magia dal blocco di Hanea e ciò la rendeva sempre più irascibile. Il suo corpo iniziava a reagire in maniera anomala a quella mancanza. Si sentiva come quando mangiava troppo, fino a riempirsi la pancia e finiva con il provare ripugnanza per il cibo in più che le veniva offerto. Avvertiva il bisogno di liberarsi, di ridurre il peso che la opprimeva. Viltor le aveva spiegato, quando era ancora all'inizio, che una volta iniziata ad usare, la magia doveva essere sfogata, per evitare che si accumulasse e diventasse poi difficile da controllare.

Hanea e la moglie erano già seduti al tavolo ed entrambi si voltarono, udendo i suoi passi e quelli delle guardie. Hanea le indicò il suo posto, di fronte all'arena. Noreen dovette reprimere una risata amara. Era evidente il motivo per il quale aveva deciso di farla sedere lì. Così, avrebbe potuto guardarsi tutti i combattimenti. Era certa, inoltre, che avrebbe fatto uscire anche Sygal.

Si lasciò cadere sulla sedia senza troppa eleganza e sistemò la gonna del vestito in modo che non le desse fastidio. Notò con la coda dell'occhio che Hanea la stava studiando, ma lo ignorò.

Si concentrò sul pubblico, alcuni metri sotto alla piattaforma dove si trovavano loro, che attendeva l'inizio dei combattimenti.

Proprio mentre i primi due gladiatori uscivano dalle celle e iniziavano a scontrarsi, due servi portarono loro i piatti pieni di cibo. Noreen prese la forchetta in mano e fece finta di mangiare. Non aveva fame, ma almeno aveva una scusa per non dover guardare i due uomini che si ferivano e lottavano fino a uccidersi.

Dopo i due guerrieri, un gladiatore affrontò due felini tigrati, simili a quelli contro cui aveva dovuto scontrarsi lei.

Più il tempo passava e più la sua ansia cresceva. Sapeva che Hanea non l'aveva invitata lì solo per assistere a dei combattimenti consueti. Si aspettava che Sygal comparisse da un momento all'altro e l'attesa la innervosiva. Hanea lo stava lasciando per ultimo, come dolce da regalare al pubblico alla fine del ricco pranzo.

Noreen riuscì a mandare giù alcuni bocconi di pesce e verdure, prima che Hanea si alzasse in piedi per annunciare lo scontro più clamoroso della giornata, come faceva sempre.

Hanea spalancò le braccia e parlò a gran voce. «Signori e signore, sebbene nulla possa superare lo spettacolo a cui avete assistito ieri, oggi proveremo a darvene una replica. Oggi, alcuni indomiti guerrieri affronteranno la belva rossa!».

Noreen nascose il forte malessere che avvertiva bevendo un sorso di vino. Man mano che passavano i giorni, la sua rabbia cresceva. Non le piaceva la violenza e non era mai stata vendicativa, ma Hanea si meritava tutto l'odio suo e dei suoi draghi. Lo fissò, digrignando i denti. Dovette resistere all'impulso di alzarsi e spintonarlo, aggredirlo e provare a fargli del male con il coltello poggiato sul tavolo.

La comparsa di Sygal la distrasse. Spostò gli occhi sul suo corpo sinuoso ricoperto di squame rosse e percepì subito la mente del drago a contatto con la sua. Almeno quel legame non poteva essere intaccato dal male di Hanea.

Il Principe Di GadiyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora