26. Nuotata

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Noreen uscì sconfitta dalla casa dove alloggiavano Viltor e gli altri. Aveva passato la mattinata a cercare Pess per tutto il villaggio. Voleva parlargli. Dovevano chiarire. Inoltre, non riusciva a sopportare il pensiero che il fratello stesse soffrendo. Le faceva ancora strano pensare che Pess fosse legato a lei da legami di sangue e che non era un uomo anziano, ma un giovane appena sette anni più grande di lei. Se c'era qualcosa in cui era sicura, però, era che avrebbe fatto di tutto per trovare una soluzione. Non si sarebbe arresa.

La casa era il primo luogo che aveva visitato, appena iniziata la ricerca, e ci era tornata, dopo aver controllato tutti i paraggi. Aveva incrociato suo padre, ma anche lui non vedeva Pess dal giorno prima. Le aveva detto di non preoccuparsi più di tanto, perché Pess era molto indipendente e tendeva a isolarsi sempre dopo ogni crisi.

Noreen, però, non riusciva a tranquillizzarsi. Temeva che si facesse del male, anche se da quanto diceva Viltor, aveva vissuto più volte momenti simili.

Si incamminò lungo il vialetto, osservando le punte degli stivali che spuntavano da sotto la gonna del vestito a ogni passo.

«Tutto bene?» le chiese Sygal, appena dietro di lei. Noreen sobbalzò e girò la testa di scatto, non essendosi accorta del suo arrivo.

Si sforzò di sorridergli, per non farlo preoccupare e annuì più volte, per risultare credibile. Dall'espressione guardinga di Sygal, immaginò di non esserci riuscita.

«Non riesco a trovare Pess» ammise, abbassando lo sguardo.

«Vuoi che ti aiuti a cercarlo? In volo faresti prima» propose.

Noreen scosse la testa. «Forse è meglio se lo lascio un po' in pace. Si rifarà vivo quando avrà voglia di parlare».

Sygal assentì. «In ogni caso, non puoi trovarlo con la magia?».

Noreen alzò le spalle. «Non ne ho idea. Viltor e Pess possono comunicare tra loro, ma hanno delle collane magiche».

Sygal annuì ancora, prima di allontanarsi di un passo. «Dato che non ho nulla da fare e tu mi sembri libera, di andrebbe di fare un bagno nel mare? Avevo promesso che te l'avrei fatto provare» propose, alludendo a quando ne avevano parlato mesi prima.

Noreen si illuminò, ripensando a quella conversazione. Parevano passati anni. «È un appuntamento?» chiese, sorridendogli maliziosa.

Sygal ricambiò il sorriso. «Se posso permettermi di invitarti» disse, allungandole una mano. Noreen ci poggiò sopra la sua e avvertì le dita calde di lui stringere le sue con decisione, ma gentilezza.

Si incamminarono verso la costa, tenendosi ancora per mano e Noreen dovette imporsi di ignorare il misto di euforia e tensione che avvertiva e che le faceva scorrere irrequieta la magia in tutto il corpo.

«Di qua, c'è un pezzo di costa chiuso, dove l'acqua non è troppo agitata» disse Sygal, guidandola in mezzo alla vegetazione.

Dovettero affrontare un pendio in salita, ma alla fine, si ritrovarono sul bordo di uno strapiombo che dava sul mare aperto.

Sygal indicò con un dito in basso. «Dobbiamo arrivare lì. Mi trasformo o ci trasporti tu con la magia?».

Noreen raddrizzò le spalle. Non usava il suo potere dal combattimento con Hanea e non sapeva se era rimasto qualcosa della magia della Lanterna. In ogni caso, voleva verificare e quella era l'occasione ideale.

«Faccio io» proferì, mentre dava il via libera al suo potere. Sygal lasciò la sua mano e le poggiò un braccio sotto le ginocchia e l'altro dietro alla schiena, per prenderla in braccio.

Noreen ordinò alla magia di sollevare entrambi da terra e, con estrema lentezza e traballando, iniziarono la discesa. Sygal si era rivelato più difficile del previsto da trasportare, per la mole superiore alla sua.

Il Principe Di GadiyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora