|𝐂𝐇𝐀𝐏𝐓𝐄𝐑 𝐅𝐎𝐔𝐑𝐓𝐄𝐄𝐍|

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"Yoongi hyung, smettila di fare il morto di cazzo, come devo dirtelo? Il mare è pieno di pesci" sbuffo, ormai stanco delle continue lamentele del menta dall'altra parte del telefono.

Stiamo a telefono da un bel po' per tenerci compagnia a vicenda, ma l'unico argomento affrontato fino ad ora è solo l'astinenza da culo di Yoongi.

"Dove posso trovare qualcuno che ha lo stesso culo di Taemin? Te lo dico io: da nessuna parte!" ribatte, fermamente sicuro delle sue parole.
Mi fa quasi paura.

Sono ormai settimane che quel Lee Taemin è scomparso dalla circolazione -sicuramente impegnato con un altro- lasciando il mio migliore amico senza la possibilità di bucare e Yoongi non riesce a darsene una maledetta ragione.

"Senti, te lo dico per l'ultima volta, sei un bel ragazzo e ti puoi permettere tutti i ragazzi che vuoi.
Ricordo perfettamente di come Taemin fosse una puttanella, con quei jeans super attillati e con quelle camicette orrende e piene di lustrini.
Dai Yoongi, si è fatto mezza scuola!"

"Lo so.. ma cazzo, aveva un culo fantastico" sospira.

"Ne troverai uno migliore" rido, pensando alla sacra dedizione che Yoomgi riserva a quella parte del corpo tanto bramata da tutti.

"Ne dubito, ma la speranza è ultima a morire no?" annuisco, anche se non può vedermi.
"Tu non hai trovato nessuno da accalappiare lì a Busan?" conoscendolo bene, ora starà sicuramente sorridendo.

"Beh- no, non ho trovato ancora nessuno" abbasso lo sguardo, mentre la mia mente si rivolge subito a Jungkook.

Esitante sul dirgli o no dell'esistenza del ragazzo, sospiro.
Gli dirò che è semplicemente attraente, nulla di troppo rischioso o fraintendibile, ne per lui ne per me.

"Mh.. ora che ci penso, ho trovato un commesso da Gucci davvero carino, solo che non credo sia fattibi-"

"Puoi aspettare un attimo? Mia madre mi sta chiamando- Mamma! Cosa c'è? Ma- si, arrivo arrivo" urla, tant'è che devo allontanare il telefono dall'orecchio.
"Scusami Tae, ma devo accompagnare mia madre a fare una commissione. Non capisco perché non possa andare da sola.. me lo racconterai un'altra volta, va bene?"

"Si tranquillo, ciao Yoon"

"Ciao" stacco la chiamata, abbandonandomi sul letto con un tonfo.

"Aish.. e ora cosa posso fare?"

Poso lo sguardo sulla scrivania bianco latte e riconosco tra il caos generale tra libri scolastici e manga, il mio amato blocco da disegno.
A primo impatto, questo blocchetto può sembrare un semplice quaderno da due spiccioli, fatto di semplici pagine di carta e imbrattato da semplice grafite, ma non è così: questo quadernino racchiude tutti i miei sentimenti e pensieri sotto forma di arte, da slanciate figure umane, a paesaggi o semplice figure astratte, a inquietanti creature fantastiche, a personaggi di videogiochi e anime.
Tutto disegnato accuratamente secondo il mio umore: quando ero triste, con un forte tratto di matita rigorosamente HB, sulla carta prendevano vita mostri dalle mille caratteristiche oppure paesaggi si facevano spazio tra le pagine, prepotenti.
Quando mi sentivo bene, invece, con un tratto leggero e delicato farfalle dai mille colori facevano la loro comparsa, posandosi sul foglio.
Ora che ci penso, è passato davvero tanto tempo dall'ultima volta che ho disegnato qualcosa.
È giunto il momento di rimediare.

Mi alzo, sedendomi sulla comoda sedia girevole della scrivania.
Prendo gli auricolari lì vicino, li collego al telefono -impostato col silenzioso- e riproduco la mia playlist casuale.
I bassi di "Often" di The Weekend iniziano a rimbombare nelle mie orecchie, facendomi gioire internamente.
Impugno la matita e apro il blocchetto, iniziando a disegnare uno schizzo.
La grafite si consuma lentamente sul foglio, dove sta prendendo forma un viso umano: naso piccolo, labbra a cuore, occhi affilati e scuri, mascella squadrata e capelli lunghi.
Osservo attentamente quel che ne è venuto fuori e sgrano gli occhi.

"Jungkook?"

Non posso crederci che ho appena disegnato quel fottuto commesso.
Vorrei sbagliarmi ma i tratti inconfondibili di quel ragazzo sono impressi sul foglio, proprio davanti a me e la verità mi si schianta in pieno volto come un secchio di acqua ghiacciata.
L'ho incontrato per la prima volta solo un mese fa e da allora la sua immagine non fa altro che perseguitarmi, come un ronzio fastidioso.

"Possibile che penso solo a lui? Riprenditi Kim Taehyung"

Sembra quasi che mi stia guardando, come fosse vero.
Frustrato e stanco di averlo sempre nei miei pensieri come un tormentone estivo senza fine che si ripete in loop nella mia testa, strappo la pagina, accartocciandola e buttandola da qualche parte.

"Vaffanculo Jungkook"

Questa storia deve assolutamente finire e io devo dimostrare a me stesso che sono indifferente a quel Jeon Jungkook.

ᴳᵘᶜᶜⁱ ˢʰᵒᵖ | 𝐓𝐚𝐞𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora