|𝐂𝐇𝐀𝐏𝐓𝐄𝐑 𝐅𝐎𝐔𝐑|

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《Ma Taehyung, non hai compiti da fare? Tua madre si arrabbierebbe molto se scoprisse che hai appena iniziato la scuola e già non hai voglia di studiare》controbatte il moro.

Ora che ci penso è vero, quella stronza di coreano ci ha assegnato degli esercizi.

《Si, ho degli esercizi di coreano da fare, ma ti prego, andiamo solo per dare un'occhiata》sporgo il busto verso i sedili anteriori, avvicinandomi così all'autista.
《Perfavore Seokjin hyung》faccio la tipica espressione da cane bastonato, nell'intento di convincerlo.

《Da quando mi chiami hyung?》ridacchia.

《Da ora, mi porti da Gucci adesso? Sono disposto anche a pagarti》

《Va bene.. ma da ora in poi dovrai fare prima i compiti e poi tutto quello che vorrai, ricorda, prima il dovere poi il piacere.
E poi non voglio soldi extra》sospira sconfitto, mentre a queste parole i miei occhi brillano dalla felicità.

《Si! Grazie Seokjin hyung》mi rimetto a posto, battendo le mie lunghe dita sulle cosce, in segno di emozione.

Finalmente potrò andare da Gucci, non ci vado da almeno due settimane e sono in astinenza da shopping.

Dopo dieci minuti di viaggio, Seokjin parcheggia davanti al negozio, che con la sua grande insegna attira l'attenzione di tutti i passanti, non prendendo in considerazione la vetrina, che fa bella figura già da sola.
Felice e pimpante come poche volte, scendo dall'auto, mimando un 'grazie' al moro.

Entro, e vengo subito colpito da una fragranza piacevole, che riconosco subito: Gucci Gulity per uomo.
Nonostante siano le tre e mezza, in negozio ci sono già dei clienti.
Mi avvicino al mio reparto preferito: gli accessori.
Dalle cinture ai cappelli, borse e borsellini, un paradiso insomma.

《Salve, benvenuto da Gucci, posso aiutarla?》parla dietro le mie spalle, una voce che traspare mascolinità pura.

Mi giro, facendo immediatamente contatto visivo con il commesso: grandi occhi profondi incontrano i miei, naso perfetto, capelli lunghi neri sono raccolti in un codino -che lascia scoperte le orecchie piene di piercing- labbra rosse e piene tirate in un sorrisetto.

"Non credo di aver visto questo dio nè nelle Metamorfosi di Ovidio, né in nessuna opera di Omero, com'è possibile?"

《Oh- ehm.. no grazie, sono qui solo per dare un'occhiata》sussurro, mentre come d'istinto, le mie mani si avvicinano, iniziando così una lotta tra di loro.

《Non l'ho capita bene, puo ripetere?》si avvicina a me, tant'è che alcune persone -sia il personale che i clienti- ci lanciano occhiate stranite.

《Mi scusi signor-》assottiglio gli occhi, cercando di leggere il nome inciso sulla targhetta che porta sulla giacca.

"Mh, Jeon Jungkook"

《-Jeon, ho detto che non ho bisogno di aiuto, sono qui per dare una semplice occhiata》mi allontano di un passo.

《Oh, va bene》mi sorride e non posso far a meno di notare i suoi incisivi carinamente sporgenti.

Non riesco a distogliere lo sguardo dalla sua figura e lo vedo avvicinarsi ad altri clienti -in questo caso una ragazza- ripetendo la solita frase da commesso.
Non posso fare a meno di origliare la conversazione, nascondendomi dietro allo scaffale dei profumi.

《Salve splendida donzella, ha bisogno di aiuto?》

Le risa della ragazza giungono fin qui, facendomi storcere il naso.

ᴳᵘᶜᶜⁱ ˢʰᵒᵖ | 𝐓𝐚𝐞𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora