ᴳᵘᶜᶜⁱ ˢʰᵒᵖ | 𝐓𝐚𝐞𝐤𝐨𝐨𝐤

|𝐂𝐇𝐀𝐏𝐓𝐄𝐑 𝐄𝐈𝐆𝐇𝐓𝐄𝐄𝐍|

Dopo aver passato le restanti lezioni con i pensieri rivolti a quella maledetta -quanto innocua- richiesta di amicizia, sto finalmente tornando a casa.

《Come mai sei così silenzioso? Hai passato l'intero viaggio in un religioso silenzio, non è da te》il moro al volante mi scuote leggermente una spalla.

《Stavo pensando alla scuola, tutto qua》svolta all'angolo, entrando nel grande viale di conifere che conduce a casa mia.

《Guardati, non credi nemmeno tu alle tue stesse parole》ride, per poi fermarsi davanti alla grande villa.

Le mie bugie sono sempre state credibili, ero un asso ad ingannare i miei genitori, l'ho fatto per anni ogni volta che andavo ad una festa o in qualche locale.
Cosa succede? Ho perso un'altra delle mie speciali abilità? Prima riuscivo a portare a termine tutti i miei obbiettivi, ma a quanto pare ho fallito con Jungkook, e ora non so nemmeno più mentire?

《Allora?》insiste, impaziente di una risposta.

Sospiro, indeciso se dirgli o meno come stanno realmente le cose.

《Hai presente.. il commesso di Gucci? Quello che reputavo 'sexy'》annuisce.

《'Reputavi'? Non ti piace più?》sgrano gli occhi, sentendo le orecchie andare a fuoco.

《Ma che dici hyung! Non mi è mai piaciuto, lo reputo solo bello- ma non è questo il punto della situazione.
Oggi mi ha mandato una richiesta di amicizia su Instagram: una parte di me mi urla che dovrei lasciarmi più andare, che dovrei mollare la presa dall'ancora che mi tiene ancora aggrappato ad un minimo di lucidità così da non farmi cadere in una profonda voragine.
L'altra parte invece mi dice di aggrapparmi ad essa con tutte le forze rimaste in corpo, perché sono spaventato da cosa ci sia dentro a quella fossa senza fondo, capisci cosa intendo?》fiotti di parole lasciano le mie labbra, senza nemmeno pensarci.

Non so perché, ma appena incontro lo sguardo pensieroso di Seokjin, mi pento immediatamente di ciò che ho detto.

《La fossa sarebbe il commesso vero? Sei spaventato dai tuoi stessi sentimenti, non è così?》a queste parole, rabbrividisco.

"Sentimenti? E chi ha parlato di sentimenti?"

《Non ho minimamente accennato i sentimenti, solo che la sua presenza mi distrae dallo shopping》falsa ovvietà è spalmata sul mio viso.

《E allora perché hai parlato di voragine?》

《Non so se rivolgergli la parola o meno e non so sopratutto se fidarmi, una presenza come la sua potrebbe solo distrarmi, alimentare questo rapporto non farà altro se non aumentere ancor di più questa conseguenza e sai che per me lo shopping è sacro》do voce alle mie presunte convinzioni.

《Ho capito.. beh, accettare una richiesta non è poi una cosa così grave, è semplicemente un social no?》a queste sue semplici affermazioni, rimango perplesso.

Infondo è solo un semplice social, si, ma accettando quella richiesta non farei altro se non raggiungere un'altra casella di questo stupido gioco da tavolo che è la mia vita.

《Già, forse l'accetterò》lo tranquillizzo con una bugia, mentre scendo dalla macchina.

《Ciao hyung》

《Ciao Taehyungie》

Una bugia a fin di bene non fa mai male giusto?

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Sono fermo da più di mezz'ora su questo dannato esercizio di matematica.
Non ci capisco nulla e la professoressa ci riempie di compiti -su argomenti che non ha nemmeno spiegato- ogni fine settimana.
Praticamente impossibile da fare per uno come me.
I numeri e le lettere sembrano sdoppiarsi sul libro, chiaro segno della mia confusione mentale.
Cancello l'operazione con una gomma -dato che scrivo tutto a matita, conferma delle mie insicurezze- risvolgendola e sperando di ottenere il risultato giusto.