|𝐂𝐇𝐀𝐏𝐓𝐄𝐑 𝐓𝐖𝐄𝐍𝐓𝐘-𝐓𝐖𝐎|

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Taehyung's POV

Ed è in casi come questi che anche un cieco può benissimo vedere a chilometri di distanza la mia irrazionalità.
Ammetto che odio quando Yoongi ha ragione.

Quando oggi pomeriggio, l'ho sorpreso a guardarmi, devo ammettere che avrei voluto sprofondare dall'imbarazzo; avevo tutti i motivi di questo mondo per essere incazzato con lui, potevo finalmete una buona scusa per farlo uscire dalla mia vita, se solo non avessi azzardato un po' in più con le parole -arma letale, se usate bene- che in quel momento uscivano dalle mie labbra come fiotti di lava bollente.
Posso essere anche un cinico menefreghista senzacuore, ma quando ha ammesso con tono disperato e colpevole di trovarmi bellissimo, il senso di colpa ha vinto sull'indifferenza, sovrastandola, e strappandomi con forza quelle parole che mai mi sarei immaginato di pronunciare pur di rimediare.

Ed ecco perché -stregato da una forza che non riesco a controllare- mi ritrovo davanti alla porta che corrisponde all'indirizzo datomi dal corvino qualche ora fa -che ho constatato essere diverso da quello di casa di Jimin- con la paura a bloccare ogni mio movimento.
Le dolci parole del mio hyung dette dopo il mio tentativo di annullare l'uscita, fanno eco nella mia testa: 'sii solo te stesso, andrà tutto bene'.

"È solo una semplice uscita"

Prendo un bel respiro e suono il campanello.
Poco dopo la porta viene aperta da un Jungkook sorridente e tirato a tutto punto, o quasi: la camicia color panna è ancora sbottonata e lascia in bella mostra i suoi addominali scolpiti alla perfezione.

Consapevole di aver quasi sbavato, sbatto le palpebre, spostando lo sguardo da quel ben di Dio al suo viso.

《Ciao Jungkook》si sposta, facendomi entrare dentro casa

Vengo investito dal suo odore, ben impregnato in queste umili mura.

《Buonasera principessina, stai benissimo》roteo gli occhi al nomignolo, ma a tradire il mio fastidio sono le mie guance, ora tinte di rosa.
《Scusami se sono ancora in queste condizioni, ho fatto un po' tardi, finisco di prepararmi e arrivo》sorride, scomparendo nel piccolo corridoio.

《Tranquillo, fai pure..》

Rimasto solo con la mia curiosità, inizio a guardarmi intorno: a differenza di ciò che mi aspettavo, le pareti -spoglie- sono dipinte di un tenue giallo, mentre le mensole sono vuote.
Solo una grande un divano, la TV -di modeste dimensioni- e una grande libreria danno un tocco di vita alla casa.
Mi avvicino a quest'ultima, curioso di sapere se ha almeno buoni gusti con la lettura.

"Vediamo cos'ha qui.. 'I Miserabili'? Non pensavo fosse un tipo amante di questo genere di romanzi"

《Allora, andiamo?》sussulto dallo spavento, portandomi una mano al petto.

Lo vedo ridere, il che non fa altro se non aumentare il mio imbarazzo.
Sono qui da solo dieci minuti e ho già fatto una figuraccia.
La sua risata cristallina strega il mio udito, drogato e attratto da quel suono, che riesce magicamente a ricompensare la sua malacreanza.

"Tsk non mi ha chiesto nemmeno scusa"

《Si》usciamo dall'abitazione e veniamo accolti dal serale venticello pungente tipico dei periodi primaverili.

Entriamo nell'auto, che viene messa in moto dal corvino alla guida.

《Dove stiamo andando?》leggermente imbarazzato, spezzo il silenzio creato nei minuti precedenti e mi giro nella sua direzione.

《Stavo pensando di andare a mangiare del ramen, conosco un posto fantastico》

"Ora che ci penso è da un po' che non mangio ramen, mi farà bene"

ᴳᵘᶜᶜⁱ ˢʰᵒᵖ | 𝐓𝐚𝐞𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora