15•Il mio finto fidanzato•

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Fra meno di una settimana è Natale.

Natale!

A mio parere il periodo più luminoso ed elegante dell'anno, con i suoi colori che vanno dall'oro all'argento, dall'argento al rosso e poi il verde, il giallo e il bianco! Non so voi, ma quando le strade inziano a farsi bianche e le mani bruciano un sacco, io, mi sento bene.

Come se potessi avere tutto, come se per circa un mesetto tutto si potesse trasformare in una bella favola: Renne che luccicano nei giardini, alberi giganti nelle piazze, famiglie riunite e tanti...tantissimi dolci!

Se solo mio padre la smettesse di torturarmi con le sue inutili prediche sull'amore, sarebbe ancora meglio. Continua a ripetermi di dover portare un ragazzo ed io continuo ad evitare l'argomento restando il più lontano possibile da lui per non parlargli. Forse così non rendo l'idea. È natale, cavolo! Tutti sono più buoni, tutti sono più vicini ed io gli resto alla larga. Resto lontano dall'unico uomo che so non mi tradirebbe mai.

«Chi è?» domando già esasperata avvicinandomi alla porta dopo che hanno bussato distraendomi dalle infinite ricerche che mi sono imposta di fare e portare a termine entro questa sera.

«Qui è Johnny Depp.» risponde facendomi bloccare con una mano sulla maniglia.

«La casa è vuota» gli faccio presente buttando la testa sulla porta non essendo molto sicura di volerlo in casa. Non adesso che sono da sola, non dopo tutti i sogni che sto inziando a fare.

«Credo di poter sentire una voce, sai?» così, sbuffando gli spalanco la porta e senza salutarlo, mi dirigo al tavolo per continuare il mio lavoro sapendo perfettamente di essere seguita a ruota. «Hai deciso di evitarmi?» mi chiede avvicinandosi ulteriormente mentre inizia a toccare tutte le penne che ho posizionato sul tavolo.

«Così sembra.»

«Capisco.» si ferma e mai abbastanza «Federico, Lucas, Raphael...chi sono?» chiede incuriosito continuando silenziosamente a leggere la lista.

Chiudo gli occhi massaggiandomi la fronte per poter pensare e ripensarci più volte, so che me ne pentirò, lo so, lo sento fin dentro l'anima. Non è una novità.

Ma è l'unico modo che ho e intendo utilizzarlo.

«Ho bisogno di una mano.» sussurro giocando con una penna per non guardarlo

«Dimmi pure»

«Eh che...» sbuffando mi giro completamente verso di lui levandogli i miei fogli dalle mani «Lo chiederei ad un'altra persona se fossi convinta del fatto che non ci resterebbe male» mi guarda accavallando le sopracciglia, così mi sporgo ancora «si, lo chiederei a Matt...o...boh, forse a Greg. Ci sto pensando da quando ho messo piede fuori dal letto e l'unica persona che potrebbe abbandonare tutto senza restarci male, sei tu. Tu! Dai! A te non frega niente di me, non hai nulla da perdere, no?»

«Sai, continuo a non capire» esterna alzando un sopracciglio prima di creare una smorfia

«Io ti piaccio?» a questa domanda, buttata fuori tutta d'un fiato, inizia a ridere ruotando il busto verso la tavola dove lascia le sue mani aperte, quando realizza la frase raddrizza nuovamente la schiena indietreggiando con la testa

«Mi stai chiedendo se io provo qualcosa per te?» mi chiede ruotando solo il suo volto in direzione dei miei occhi

«Okay! Lascia perdere. Stavo scherzando. Io...stavo solo scherzando.» dico entrando nel panico mentre mi alzo, non riuscendo ad andare lontano perché mi ritira verso il suo petto mettendo direttamente le mani sul mio viso per poterlo puntare verso il suo.

 𝙸 𝚑𝚊𝚝𝚎 𝚢𝚘𝚞×𝖄𝖔𝖚 𝖍𝖆𝖙𝖊 𝖒𝖊× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora