24•Fuga 2/3•

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Siamo fermi l'uno di fronte all'altra fra il freddo pungente, i lampioni neri e le stelle in lontananza; i nostri respiri si scontrano violentemente, sono forti, pesanti, sfiniti. Il sorriso ancora rimbomba in quegli attimi di pace.

E sembra tutto così irreale da farmi chiedere quando finirà.

Frettolosamente posa le sue mani, ora gelide, sul mio viso rosso e questo gesto mi fa irrigidire all'istante, tanto da farmi portare lo sgaurod dietro le sue spalle nel caso dovesse esserci Emliy.

«Sai adesso cosa faremo?» mi chiede provando a fermare il suo fiatone

«Cosa?»

«Ho bisogno di una pausa. E tu verrai con me.» dice incalzantemente facendo scivolare le sue mani fino alle mie

«Non capisco...» esterno perdendo la mia euforia mentre guardo i suoi occhi sperando di poterci leggere tutto, ma così non è

«Ti prometto che te lo dirò. Ma ora dobbiamo andare.» inizia a tirarmi dolcemente, ma con più forza lo rifermo «Cos'altro c'è?» domanda con tono più duro

«Emily...»

«Non ti preoccupare per lei.»

«Beh io non mi preoccupo per lei» lo informo incrociando le braccia al petto

«E allora che problemi hai?» si gratta con agitazione la nuca e nello stesso tempo risponde al mio sguardo di sfida «Ti sto chiedendo di venire con me, Lexie. Perché rendi tutto più difficile di quel che è?»

«Perché io non voglio venire con te.» mento spudoratamente abbassando lo sguardo

«Si che vuoi.» precisa spingendosi verso di me

«No che non voglio.» ribadisco facendo un passo indietro

«Temi qualcosa? Lo sai bene che ti proteggerei ad ogni costo. Tuo padre mi ucciderebbe se non lo facessi.» ammette abbozzando un sorriso malizioso

«Non posso lasciarlo da solo. Lui...sarà in pensiero. Conoscendolo avrà già chiamato la polizia» mi rifema subito

«Questa volta no.» si ferma tenendomi per le spalle «Non è solo. E poi il biglietto lo ha pagato Derek. È lui che vuole che io ti porti per un po' con me. Ti basta? Ora puoi seguirmi senza fare storie?» il suo tono è più stanco ed io annuisco seguendo il suo passo lento verso l'auto.

«Almeno mi dirai dove andiamo?» gli chiedo quando entra anche lui, esita per poter accendere il motore e quando porta lo sguardo su di me, quasi mi sento male...

«Sarà la tua ultima domanda?»

«Forse» alzo gli occhi al cielo mettendomi la cintura

«Voglio che sia una sorpresa. Mi serve del tempo prima del grande passo» a questa affermazione mi sporgo spaventosamente verso di lui

«Prima del g-»

«A-ah...niente domande. Ne parleremo poi.» dice mettendomi una mano sulla bocca che leva solo dopo uno sguardo d'intesa

«Eh va bene!» borbotto sbuffando fino ad infilare la testa nel finestrino chiuso con in sottofondo una delle sue tante risate calde quanto silenziose

 𝙸 𝚑𝚊𝚝𝚎 𝚢𝚘𝚞×𝖄𝖔𝖚 𝖍𝖆𝖙𝖊 𝖒𝖊× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora