29•Scelgo Te Pt2•

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Nei capitoli precedenti:
«Io ero innamorata di te. Volevo te. Ma sentivo che c'era qualcosa di sbagliato» la voce mi trema e definire la sua espressione sfocata diventa più difficile «Johnny...io...n-non ho mai smesso di...di»

«Lexie io domani mi sposo.»

«Un fratello non lo si guarda come tu guardi Johnny.» si alza delusa e arriva velocemente alla porta dove mantenendo la maniglia si rigira da me «Trovati un fidanzato.» conclude con freddezza prima di andare via

«E tu ritrova te stessa.»

«Devi andare via. Devi farlo perché se tu mi tocchi, se mi abbracci, se mi parli...io piango. Ed io non voglio piangere. Non voglio essere debole.» lo stomaco mi brucia di più e la sua aria scossa la irrigidisce

«Al diavolo Lexie. Piangi. Ma io non me ne vado.» mi dice duramente chiudendomi fra le sue braccia mentre continuo a ripeterle di dover andare via.

«Stai rovinando tutto»

«Ero arrabbiato, e stanco, e volevo te»
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Si cerca di scappare da ciò che ci fa paura ma quando ci guardiamo attorno coprirci gli occhi con le mani non è più abbastanza. Ne abbiamo solo due e inevitabilmente sono insufficienti.

Senza dare nell'occhio cammino con passo felpato e testa bassa fino alla panchina con Greg ed Elizabeth. Lei mi tocca un braccio spuntandomi davanti, cerca i miei occhi scuri e appena li ottiene posa le mani sulle mie spalle:
«Non sei obbligata a restare» sussurra

«Neanche ad andare via» si intromette silenziosamente Greg prendendo una mia mano

«Voglio restare.» rispondo muovendomi così da liberarmi «Ora smettetela di parlare come se stessi male. Mi fate perdere il momento.» riguardo l'abito lunghissimo di Emily spostandomi un po' più a destra e noto come prende avidamente la mano di Johnny. Dovrei esserci io al suo fianco. La mano che stringe dovrebbe essere la mia.

Me lo aveva promesso.
Io sarei dovuta essere sua moglie.
Lui mi amava.
Voleva me.

Ed io...io semplicemente voglio lui, ora più che mai.

Il tempo passa, il dolore aumenta, le lacrime restano dentro e bruciano, bruciano tanto, prima gli occhi, poi il cuore.
Sento il sangue circolarmi ovunque, le vene mi pulsano e riesco a sentire parti di me che neanche sapevo di avere. La mia gamba destra trema e quasi temo di poter cadere, le mani stringono lo schienale della panchina che ho davanti. Dentro di me sento forza, scosse, temporali. Sento di dover urlare, di dover correre, di dover agire.

Sento di star perdendo tutto e non è ciò che voglio.

«No!» esclama facendomi drizzare sul posto mentre un boato di parole confuse rimbomba fra le quattro mura bianche.

«Che significa no?» domanda duramente Emily ritirando la sua mano giù

«Non è ciò che voglio.» dice girandosi verso tutti noi guardando la madre di Emily che è seduta in prima fila «Mi dispiace. Ma non posso far finta di niente.» con grandi falcate raggiunge la nostra panchina fermandosi davanti a me col respiro pesante e una mano fra i capelli. Lo guardo non riuscendo più a capire nulla, né il suo sguardo. Né il suo sorriso. Né la sua mano che prende la mia «Hai ragione.» sentenzia tirandomi verso il suo petto «Ed io mantengo sempre le promesse.»
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Nei prossimi capitoli:
«Hai deciso tu, Lexie. Hai sempre deciso tu.»
...
«Questa volta resta»

«Lo faccio sempre»

«È scappare ciò che fai sempre! Cresci dannazione. Cresci.»
...
«Non voglio più litigare con te. È straziante. Mi fa male. Come ci siamo arrivati a tanto? Come facciamo a fermare tutto?»
...
«Rivoglio mia moglie.»

«Ma io sono tua moglie. Sono qui. Sono davanti a te.»
...
«C-tu...tu
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Capitolo più breve del solito, continuerò appena avrò un altro po' di tempo! ❤️

 𝙸 𝚑𝚊𝚝𝚎 𝚢𝚘𝚞×𝖄𝖔𝖚 𝖍𝖆𝖙𝖊 𝖒𝖊× Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora