CAPITOLO 1

319 6 0
                                    

È sabato e il mio sonno viene interrotto da una serie di rumori bruschi provenienti dal salotto
 < Ci risiamo > mugugno, guardo l'ora sul display del mio telefono che segna le 9 e con mia grande sorpresa noto una notifica da parte della mia migliore amica Recel: "Ei  Ali, è da un po' che non ci vediamo, ti andrebbe di andare a fare colazione al solito bar?" sorrido alla vista di quel messaggio.
Con il fatto che Recel si doveva riprendere dal coma e  stare insieme alla sua famiglia per recuperare il tempo perso, ci saremmo viste si e no due o tre volte.
< Dov'è papà? > chiedo alla mamma una volta in soggiorno.
La vedo sdraiata sul divano, completamente assente mentre fa zapping tra i canali del  televisore.
< Buongiorno tesoro, è uscito a fare delle commissioni>
< Sì...certo > alzo gli occhi al cielo < tra mezz'ora esco > bevo un lungo sorso d'acqua dalla bottiglia
< E dove vai! >
< Mi vedo con Recel > sorrido
< Oh! Che bello, ho sentito la madre qualche settimana fa, al telefono, le cose sembrano andare piuttosto bene, ma raccontami poi che ti dice... >
< Si, va bene > rido
Esco di casa e l'aria sembra del tutto diversa da quella degli scorsi giorni, mi piacerebbe avere con me, in questo momento, la mia macchina fotografica e c'è un bellissimo sole il ché mi rende molto felice.
La vedo. Seduta al nostro solito bar nel nostro solito posto. Vederla mi fa sempre emozionare, poterla veder ridere, muoversi, parlare, tutte cose date per scontato...che però fino a poco tempo prima non era in grado di fare, mi sprigiona una grande emozione. Ha i capelli corti fin sopra le spalle, perfettamente lisci e in ordine, indossa una maglia celeste a maniche corte e un jeans nero.
 < Recel! > urlo saltandogli addosso
< Ali! > ricambia forte l'abbraccio < quanto mi sei mancata! >
Ci sediamo l'una di fronte all'altra ordiniamo del caffè e delle brioches vuote < Allora...come stai?>
< Bene > risponde < molto meglio, te invece? >
< Alti e bassi...casini con mio padre >
< Ancora furioso per l'università? > annuisco < non capisco, ormai inizia tra una settimana perché volerti ancora convincere di cambiarla? >
< È convinto che io stia seguendo una strada inutile, che non mi porti da nessuna parte >
< Che stronzo! >
< Che mi racconti invece di te e Brandon > le sorrido
< Cosa vuoi sapere >
< Tutto! >
< Devo ammettere che all'inizio è stato parecchio difficile abituarmi a chiamarlo Brandon e non Ivan, metteva il broncio ogni volta che sbagliavo > sorride < ma poi le cose sono sempre andate  per il meglio, quest' estate l'abbiamo passata insieme al mare ed è stato davvero bello >.
 Si vede che è felice, lo è per davvero. Non sono affatto sorpresa del fatto che stiano ancora insieme, ne hanno passate tante e sono sempre riusciti a prendersi cura l'uno dell'altro.

Tra me e Thom non è andata a finire altrettanto bene invece, ci siamo resi conto di non riuscire a  comprenderci, eravamo troppo diversi e dopo qualche mese la cosa è andata a concludersi.
Mi racconta dei suoi fratelli, del fatto che è agitata, quanto me,di iniziare l'università di psicologia e che però è ciò che desidera fare realmente, di ciò che hanno fatto lei e Brandon al mare, di come sua mamma sia così stressante e possessiva nei suoi confronti, ma che sa che lo fa perché le vuole bene e concludiamo la colazione organizzando il prossimo incontro un paio di giorni  dopo la prima settimana di università.

L'ARTE DI UNA PROMESSA (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora