CAPITOLO 40

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ALICE

Più ci penso e più non capisco il motivo per il quale continua a sostenere di essere lui il problema, di aver rovinato lui ogni singola relazione, vuole tenermi lontana per paura di ripetere l'ennesima relazione sbagliata. Che cosa crede che non vada in lui?
Tuttavia è Sebastian Proid, il suo nome, ad assillarmi per i successivi tre giorni. Ho come la strana sensazione di averlo già sentito, di conoscere già un Sebastian Proid ma non riesco a trovare alcun collegamento da nessuna parte.

< Si, si mia figlia è di la > sento dire da mio padre < Alice! Vieni un secondo > urla dal soggiorno
Sorpresa dalla sua strana voglia di vedermi, poso il libro che stavo leggendo sul letto ed esco da camera mia. Al tavolo sono seduti mio padre ed una donna, porta una grosso borsone a tracolla, un computer è aperto dinanzi a loro e una serie di fogli e quaderni sono sparsi in maniera disordinata. La donna è molto giovane, non dimostra più di trenta anni, porta i capelli corti fin sopra le spalle, occhiali spessi neri ed indossa un vestito formale.
< C-ciao > attiro la loro attenzione
< Oh eccola qui > si rivolge a me, mio padre sorridente < Alice lei è Susan, Susan lei è Alice > ci presenta
< Okay... e chi sarebbe? > domando accigliata
< Ricordi? Ne avevamo già parlato...è la tua insegnante privata, ti preparerà per l'università di lettere, così il prossimo anno non sarai costretta a ripetere il primo...si occuperà tutto lei, esami, lezioni...> si scambiano sguardi complici e sorridenti
< Cosa? > sorrido aspramente < Stai scherzando spero > lo fulmino con lo sguardo
< No tesoro, vieni ne parliamo tutti insieme > mi fa segno con la testa di sedermi accanto a loro
< Tu sei pazzo! > dico per poi voltarmi < E non chiamarmi tesoro... > entro in camera mia e mi sdraio sul letto per riprendere a leggere da dove mi sono interrotta, quando sento dei passi avvicinarsi e la porta aprirsi violentemente
< No ma dico...sei per caso impazzita! > sbotta
< Impazzita io? Dovresti vedere come ti stai comportando tu > rido < non ti viene bene il personaggio di paparino perfetto >
< Mi stai facendo fare una figura tremenda...forza torna immediatamente di la > si impunta indicando la porta dietro di se
< No papà! Te l'ho detto non mi interessa cosa vuoi tu >
< Sembra proprio che tu non voglia capirmi...> si aggira per la stanza innervosito
< Io? Sei tu che ti ostini a non volermi capire > chiudo violentemente il libro < ti sembra così difficile credere che io voglia seguire ciò che mi piace veramente? >
< Voglio solo il meglio per te neanche ne sei riconoscente > mi fissa acidamente
< Riconoscente? > sorrido < E per cosa eh? Per rendermi la vita un inferno? Per non credere in me e cercare di capirmi? Per non vedere il mio potenziale? Non ti sei mai messo a guardare una mia fotografia papà! > le lacrime iniziano a scendere < Non ti sono riconoscente in niente mi stai solo complicando le cose, facendomi sentire in gabbia e sbagliata, hanno messo una mia fotografia ad una mostra... > asciugo le lacrime violentemente < non sei neanche andato a vederla ... la mamma sta male, te ne sei reso conto che piange ogni sera? Ma certo che no> scuoto la testa con disgusto < perché a te non frega un bel niente di questa famiglia > sbotto < Va via! Per favore vattene > urlo
< E di pure alla tua amica Susan che non sono minimamente interessata a sentire le stupidaggini che ha da dirmi > gli sorrido prima che esca dalla stanza.

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