CAPITOLO 19

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La mattina seguente ci alziamo molto presto, verso le otto io Recel siamo già in piedi. La porta dei ragazzi, davanti alla nostra è ancora chiusa e non sembrano essere svegli. Ne approfittiamo chiudendoci in fretta nel bagno per prepararci. Il costume che indosso è molto semplice, sia il pezzo di sopra che quello di sotto sono neri, con la mia pelle molto chiara tendono a risaltare più del dovuto. Anche Recel indossa un costume a due pezzi di colore rosso che risalta molto bene la sua pelle molto chiara. Entrambe raccogliamo  I capelli  in una alta coda di cavallo e dopo esserci messe della crema solare, usciamo dal bagno per andare a svegliare i ragazzi.
< Oh ecco le gemelle Kessler > pronuncia Brandon, ci voltiamo di colpo verso il cucinino, sia lui che Thom stanno mangiando delle patatine fritte
< Patatine fritte? > domando accigliata
< Sono quelle avanzate di ieri, il cibo non si spreca > pronuncia Thom con la bocca piena
< Siete pronte? > ci domanda Brandon, annuiamo, < bene... anche noi, andiamo >

Dopo esser giunti in spiaggia, posizioniamo i teli tutti vicini e ci buttiamo sopra di peso, senza tenere conto degli spazi, uno sopra l'altro.
< Ok qualcuno mi sta schiacciando il piede! > cerca di alzare la testa Thom per tentare di vedere chi gli sta addosso
< Io sono comodissima > enuncia Recel ridendo
< Certo stai tutta su di me! > ribatte in risposta Brandon < E tu Alice potresti levare i tuoi piedi dalla mia faccia > e dopo il nostro simpatico esordio sulla spiaggia ci alziamo prendendo posto ognuno sul proprio asciugamano.
Io e Recel ci immergiamo nella lettura di un libro mentre Thom e Brandon vanno alla ricerca di posti da esplorare. Per un attimo, mi rendo conto di essermi dimenticata tutto ciò che mi poteva aspettare una volta ritornata a casa. Tutte le preoccupazioni, le restrizioni introdotte di mio padre, le ansie, il ragazzo dalla felpa nera, i litigi...per un momento sono  ritornata indietro nel tempo, quando ancora le cose non sembravano poi così difficili.
< Dai su vieni con me! > cerca Brandon di convincere Recel, appena tornati dal loro tour.
< Che cosa vuoi fare > le domanda lei chiudendo il libro che stava leggendo
< Tu vieni! > gli porge la mano davanti, per poterla aiutare ad alzare, lei sbuffa < Avanti...ti fidi di me? > e a quella frase lei alzò di scatto la testa verso di lui, come se già sapesse che risposta volesse Brandon a quella domanda, lei sorrise  pronunciando:
< Anche bendata > so a cosa si riferiscono, per loro è come dirsi un "ti amo".
< Dove la vuole portare? > domando a Thom, una volta che rimaniamo soli
< Poco distante da qui c'è un bar, i tavolini sono piantanti nella sabbia e l'acqua del mare ti bagna i piedi....c'è la bassa marea >
< Sono davvero molto belli > mi volto per guardarlo
< Si, è vero...da come Brandon mi parla di lei sembra amarla e apprezzare, ogni giorno di più, ogni suo aspetto, positivo e negativo >
< Si, Recel mi da la stessa impressione > sorrido < Si sono trovati...> poggio il mio viso tra le ginocchia
< Non è facile, ma prima o poi accade a tutti...>
< Lo spero...> mi sarebbe tanto piaciuto intraprendere una relazione, una di quelle vere, capaci di toccarti il cuore.
< Nessun ragazzo all'università? > mi domanda Thom, è strano parlarne con lui dopo i nostri trascorsi, ma ogni volta che parliamo cerca di mettermi a mio agio, e questa volta è una di quelle.
< No solo una specie di maniaco > alzo gli occhi al cielo
< Un...un maniaco? > si mette sull'attenti
< Si, cioè a dire il vero non lo so ma è una lunga storia > blatero agitando le mani
< Racconta, ho tempo da perdere > mi sorride. Gli racconto tutto, la prima volta  che vidi quel ragazzo, quando ci scattammo entrambi nello stesso momento una foto, quando lo rividi per la seconda volta in un' altra immagine intento a guardare dei bambini al parco e quando  lo incontrai realmente seduto nella fermata opposta alla mia. Gli racconto anche della mia foto che trovai alla mostra artistica, che era anonima ma che apparteneva sicuramente a lui.
< Wow > dice dopo aver ascoltato attentamente il mio discorso senza interrompermi un attimo < sembra surreale >
< Credi che debba andare dalla polizia? > gli domando
< Si, credo che tu debba farlo, non puoi sapere di essere al sicuro  finché non affronti il problema>
Forse ha ragione, dovrei andare dalla polizia...e se si trattasse di un malinteso almeno poi mi sentirei più serena.

L'ARTE DI UNA PROMESSA (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora