CAPTOLO 27

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< Non credi più alla storia dello stalker quindi? > mi domanda Grace. Le ho dato appuntamento al bar davanti all'università per poterle parlare e riuscire a confrontarmi.
< No...se potessi vederlo, capiresti anche tu che dice la verità >
< D'accordo...ma ti piace? > mi squadra con sguardo provocatorio
< Io...non lo so, è senza dubbio molto attraente e ho come la strana sensazione di volerlo conoscere di più ma non so per....>
< Ok ti piace > sbotta di colpo lei
< Cosa? No...non è piacere è pura e semplice curiosità >
< Chiamala come vuoi...> sorride < ma meglio non parlarne con Tailer di questa tua "pura e semplice curiosità" nei suoi confronti >
< Si, hai ragione > le sorrido

Faccio università-casa e casa-università, da ormai una settimana. Sono riuscita a convincere mio padre a restituirmi il telefono per qualche giorno, ma in cambio mi ha proibito di poter uscire. Mi sono scritta con Thom, voleva aggiornamenti sulla storia del ragazzo con la felpa nera, gli ho detto che alla fine non ero andata dalla polizia perché le cose, per fortuna, si erano stabilizzate da sole. Tailer continua ad assillarmi, crede sia tutta una sua messa in scena, io e Grace invece ci ridiamo su e continuiamo a non dirgli niente, potrebbe perdere il controllo da un momento all'altro. I miei continuano a litigare tutti i giorni, mio padre sembra essere sempre più menefreghista e sempre meno presente in casa, anche quando c'è sembra un fantasma. Mia madre pare sembrare più stanca, le occhiaie intorno agli occhi sembrano essersi stabilizzate li, sorride a stento e il suo sguardo è costantemente perso nel nulla, mi fa soffrire vederla così. Vorrei poter renderla felice e spensierata ma l'aria in casa non fa che essere sempre più pesante e destabilizzante. Siamo entrambe cadute nella trappola del lupo cattivo.
Una mattina come le altre, però,  mi sveglio e avviandomi in soggiorno per la colazione, ricevo una notizia sensazionale.
< Tesoro! > esce, mia mamma, di corsa dalla sua stanza < Tieni è per te > mi porge con entusiasmo il telefono. Ascolto con attenzione ciò che mi viene detto da una voce maschile e virile, ma la mia faccia sembra essersi immobilizzata in un sorriso a trentadue denti, riesco solo ad annuire come se la persona dal lato opposto del telefono possa percepirlo.
< D'accordo si, cioè...è fantastico > blatero senza fiato, per poi attaccare il telefono sconvolta
< Allora? > mi scruta mia mamma
< Ma...come è stato possibile > sorrido incredula.
< Non sei contenta? > si avvicina per abbracciarmi
< Ma certo che lo sono mamma > ricambio il forte abbraccio < sono solo sconvolta > sorrido
La chiamata veniva dalla mostra fotografica per giovani talenti, vogliono poter vedere la foto che scattai contemporaneamente a Seba e valutare se  incorniciarle  e metterle vicino.
< Ma...hai chiesto tu di poter vedere le tue foto o sono stati i tuoi amici...> mi domanda mia madre
< No io no...> ci penso < devono essere stati Tailer e Grace > sorrido

L'ARTE DI UNA PROMESSA (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora