CAPITOLO 32

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                                           ALICE

Sto urlando. Ma non sembra sentirmi. A ogni colpo distolgo lo sguardo, mi è sempre capitato di assistere a risse nei film e quando lo  faccio, l'unico sentimento che percepisco è quello di disgusto e ribrezzo. Questa volta invece è diverso, perché mi accorgo di star provando anche una nuova sensazione, quella del dolore. Non mi trovo più, al chiuso, nella mia cameretta sul letto intenta a sgranocchiare qualcosa mentre guardo un film, ma assisto ad una scena reale. E ogni colpo che vedo sembra esser indirizzato a me, lo stomaco comincia a ritrarsi e il respiro si fa sempre più corto. Stiamo aspettando di entrare all'università, tutti in cerchio, nessuno osa muovere un dito. Tutti immobili davanti a quella scena tanto raccapricciante
< Grace! > urla Tailer accanto a me < Grace! Sta ferma! >
Con una mano tiene salda la maglia del ragazzo a terra mentre con l'altra non fa altro che sferrargli pugni, uno dopo l’altro. Il ragazzo sotto di lei ha la faccia ricoperta di sangue e sorride, come se aspettasse solo quella reazione ad ogni sua provocazione.
Un ragazzo dalla statura possente si avvicina velocemente prendendo da dietro Grace, che sembra essersi trasformata in un’ altra persona, fuori di se, senza alcun controllo e con la mente completamente annebbiata. La afferra violentemente trascinandola indietro e tenendola forte in vita mentre lei non fa che dimenarsi.
< Avanti Grace! È tutto qui quel che sai fare? > ride il ragazzo a terra
< Ma...quello è Edoardo! > mi rivolgo a Tailer poco dopo aver riconosciuto il suo viso completamente gonfio e insanguinato < quello dell'ultima volta...>
< Proprio lui > scuote la testa Tailer non smettendo di fissarlo
< Grace ricordi? Hai detto che la prossima volta che mi avresti incontrato mi sarei alzato in un letto di ospedale....> si ferma per sputare una grossa quantità di saliva e sangue < guarda dove sono > cerca di alzarsi < ti sembro in ospedale? > dice mettendosi a ridere
< Perché sta facendo così! > domando
< Non lo so, credo che voglia proprio provocarla...>
< Ti uccido Edoardo! > si dimena Grace tra le braccia del possente ragazzo, sferrando calci e pugni nel vuoto
< Non credo che tu riesca a farlo > con un sorriso inquietante sulla faccia < mentre stai li, che ti dimeni...posso raccontare una bella storiella > si rivolge a tutti gli studenti, in cerchio < magari quella di te e Andrea, eh? > guarda Grace < che ne dici? >
 < Sta zitto Edo! Maledizione sta zitto!...Lasciami! > urla per poi riuscire a staccarsi da quella forte presa e correre verso di lui
< Avanti! > lo incita lui
< Grace no! > corro verso di lei, per riuscire a fermarla ma ciò che ottengo è solo  una forte gomitata in faccia, un dolore atroce e poi la vista completamente annebbiata.

Percepisco di essere sdraiata su una superficie calda ma dura, sento la testa continuare a pulsare ed uno strano dolore al naso, vorrei poter vedere dove mi trovo ma mi sento stranamente debole e gli occhi non sembrano volersi aprire
< A quanto pare in un lettino ci sei finita tu > sento la voce di Tailer, sgrano gli occhi e li apro lentamente cercando di mettermi seduta
< Dove...dove siamo > porto una mano sulla testa che sembra pulsare sempre di più
< Dentro l'infermeria dell'università...appena dopo il colpo, ti ho portata dentro e la rissa era finita...Grace per poco non si è messa a piangere nel vederti lì a terra senza sensi e col naso sanguinante > alzo di scatto lo sguardo su di lui, come se avessi ricevuto un secondo colpo, mi alzo immediatamente dal lettino, provocandomi un capogiro che se non fosse stato per Tailer a sostenermi sarei caduta a terra, vado verso lo specchio appoggiato al muro, dietro la porta.
< Accidenti! > osservo il naso rosso e l'incavo dell'occhio rosso e gonfio < Da quanto sono qui?> domando
< Un’ ora circa > osserva l'orologio appeso sopra la sua testa
< Dove è lei? > riferendomi a Grace
< Non è mai entrata...è scappata via > abbassa lo sguardo
< Che- che cosa intendeva Edoardo con la storia di lei e un certo...Andrea > dico a fatica sdraiandomi nuovamente sul lettino bianco e caldo
< Penso che sia lei a dovertelo dire Alice...se vorrà > alza il viso osservandomi con sguardo rassegnato < c'è rimasta male per...> indica la mia faccia < quello >
< Non mi importa...avrebbe potuto fare peggio, ne sono sicura > inizio ad irritarmi < l'hai vista anche tu no? Era completamente fuori controllo, sembrava pazza, non può comportarsi così...è sbagliato >
< Lo so ma...>
< No Tailer! Riferiscile pure che se ha intenzione di chiedermi scusa faccia a faccia dovrà raccontarmi come stanno seriamente le cose...allora l’ascolterò volentieri, altrimenti per ora non voglio né vederla e né sentirla >

L'ARTE DI UNA PROMESSA (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora