•Capitolo 10•

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Consumò un pasto frugale. Nemmeno, le occorse apparecchiare il minuscolo tavolo della cucina, tanto, avrebbe cenato da sola.
Si forni' di una piccola tovaglia colorata, di plastica, e consumò, frettolosamente, quanto acquistato, poco prima. Dopo, si sarebbe vista qualcosa in televisione per, poi, catapultatarsi, direttamente, dentro il letto.

I suoi piani andarono all'aria, perché, dopo cena, la chiamò la zia Shannon che le fece, praticamente, l'interrogatorio, "Ciao amore della zia! "
"Ciao zia, che piacere sentirti!"
"Come è andata a lavoro, oggi?"
"Le solite! Ho trascorso tutta la giornata a stirare!"
"Quanto vorrei che riprendessi gli studi! Sei una ragazza intelligente, meriti di più!"
"Zia ti ringrazio ma lo sai come la penso su questo argomento!"
"Che ragazza testarda che sei!" Rise di cuore.
"Lo so perfettamente ma per una nobile e più che giustificata ragione!'
"Io insisto, ugualmente, per una nobile e più che giustificata ragione!"
Risero assieme.

"Dai zia non iniziamo a discutere su argomenti già trattati a fondo più volte. Stasera non ho, proprio, le forze per poterlo fare!"
"Hai cenato, si?"
"Certo che ho cenato, altrimenti, non saprei come reggermi in piedi!"
"Brava amore di zia! Ti saluto, vado a vedermi sulla tv quella bella serie che danno in onda ogni lunedì sera. Mi aspetto che questo weekend pranzi o ceni con noi"
"Si anche io ho appuntamento con il plaid e la televisione", assenti', ridendo.
"Per il weekend ti faccio sapere"
Dopo quel breve scambio, attaccò il ricevitore.

La zia era una brava donna, un po' insistente ma lo faceva a fin di bene. Per fortuna, le era rimasta lei.

A tal proposito, pensò che era tempo che non sentiva quel lontano parente, Carlo. Lo avrebbe contattato da remoto, l'indomani sera.
Sapeva fosse impegnato sul lavoro.
Era un uomo generoso e benestante.
Talvolta, per compleanno, le aveva recapitato dei soldi, perché sapeva in quali condizioni economiche la ragazza versasse.
Le aveva anche proposto di trasferirsi in Italia per lavorare da lui. Era proprietario di un bar/tavola calda al centro della città dove viveva. Quell'attività era una miniera.
Lo zio Carlo aveva, anche, altre proprietà affittate. Peccato, non avesse creato una progenie e non si fosse legato, veramente, a una donna, in particolare.

Era sospettoso e aveva timore che qualcuna potesse approfittare della sua ricchezza.
Talvolta, usciva con qualche bella donna ma si lasciava, puntualmente, dopo poco.
Era un tipo intelligente e ironico, con il quale Alice si trovava bene a conversare. Fortunatamente, parlava, anche, bene l'inglese!
Per cui, la ragazza non doveva sforzarsi troppo per farsi capire.

Guardò l'orario e decise di mettersi il pigiama, prima di rilassarsi sul divano che raggiunse, comunque, poco dopo.
Fece zapping per un po'. Non c'era alcun programma televisivo che la convincesse più di tanto.
Prima di andare a letto prese il cellulare un'ultima volta, per mettere la sveglia.

Vide un sms di Tracey. In effetti, non l'aveva più sentita, eppure, le aveva promesso che l'avrebbe ricontattata. Pensava l'avrebbe chiamata. Sicuramente, era stata impegnata con il lavoro. Anche lei aveva, sempre, tanto da fare.

Il testo recitava, "ciao tesoro, scusami, se sono sparita ma quello stronzo del mio capo, non puoi immaginare, di quanta roba mi abbia sobbarcata!
Tu, tutto okay a lavoro?
Ah! Un'ultima cosa... venerdì andremo a giocare a bowling con Andrew e altri amici. Se rifiuti di venire, verrò a prenderti a casa, con la forza!"
Alice scoppiò a ridere. La buon e vecchia Tracey sapeva sempre come farsi riconoscere!

A winning love (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora