A winning love (IN REVISIONE)

•Capitolo 43•

"Con te.
È il posto più bello del mondo."

- Cit.

Scese dall'appartamento con indosso un comodo pantalone nero e una felpa, seguendo i consigli di Andrew.

Malgrado uscissero già da un mese, il corpo della ragazza fu scosso, per l'emozione, da vere e proprie scariche di adrenalina.
Del resto era la prima volta che viveva delle sensazioni così travolgenti.
Appuro' che queste non fossero privilegio solo dei romanzi rosa o delle fiction che tanto amava guardare la zia Shannon.
Stava vivendo gli stessi turbamenti e le medesime suggestioni che si vedevano nelle sit - com.

Si domandava come fosse possibile che quel ragazzo in così poco tempo le avesse rapito il cuore e la mente.
Quando l'aveva visto per la prima volta in galleria fu colpita subito dall'aspetto, ma ciò che le aveva fatto scattare la scintilla era stata l'innata comprensione e dolcezza mostrate, doti queste molto rare nelle persone.

Non fece in tempo ad accostarsi alla macchina posteggiata sotto casa sua che il giovane scese prontamente sorridendole per aprire la portiera.
Quell'ampio sorriso le scaldo' la vista e l'anima.
Come si sistemò sul sedile Andrew chiuse lo sportello e si affrettò per disporsi dal lato del conducente.

Con un sorriso che spazzo' completamente qualsiasi paura o remora che la ragazza potesse ancora avere, guardandola dritta negli occhi, affermò,
"Tesoro sai che acqua e sapone mi piaci ancora di più?"
Le prese la mano e prosegui' fissandola,
"Sei splendida..."
Alice non abituata a quelle dichiarazioni chinò il capo e arrossì.

"Anche tu lo sei..."

Confermò con un tono lievemente percettibile, incurvando le spalle.

Andrew mise in moto la macchina lasciandole temporaneamente la mano per poi riprendergliela.
La strinse a sé con delicatezza per tutto il tragitto.
Lo stereo emetteva una musica dolce e soffusa che rese ben presto l'atmosfera soporifera.
Finalmente la ragazza si rilasso', chiuse gli occhi per un attimo e stese le gambe per cercare se non altro di smorzare il battito irregolare del cuore.

Quella mattina Andrew aveva un'aria ancora assonnata, ma felice.
Glielo poteva leggere negli occhi e nel sorriso che le aveva così generosamente elargito.

Anche lui era vestito con una felpa e un paio di jeans neri che lo fasciavano mirabilmente.
Si domandava Alice come potesse essere così bello e dolce.
Ancora non riusciva a spiegarsi come quel ragazzo fosse per qualche arcano motivo interessato a lei.

Da fuori il finestrino la città le scorreva avanti. Osservava i grandi parchi, le panchine e le famiglie che si riversavano in tutto quel verde, profittando della bella giornata.

"Dove stiamo andando allora?"
Il ragazzo si girò per un attimo a guardarla per poi ritornare concentrato alla guida,
"Ti piacerebbe saperlo?"
"Si! Sono curiosa da morire..." disse sorridendo.
Era veramente felice. La sua compagnia le faceva quell'effetto.
"Eh no, non te lo dico!"
"Senti, a lavoro avranno pensato che io sia il tuo nuovo stalker ammesso e non concesso tu non ne abbia altri?"
Quella battuta tra le righe voleva significare altro?
Serbava anch'egli dei dubbi?
Eppure tra i due il misterioso era lui non di certo Alice.
Controbatte' argutamente,
"Perché tu non hai delle stalker?"
In risposta sorrise senza replicare come aveva già immaginato avrebbe fatto.
"A proposito di lavoro, non mi hai mai portato in galleria..." Affermò corrucciata, con il labbro inferiore contratto.
"Parti avvantaggiata perché già l'hai vista tempo fa"
"Si ed è splendida, ma volevo che mi ci portassi tu" Replicò Alice osando sfidarlo.
"Vedi ora che me lo hai chiesto hai rovinato la sorpresa..." Asserì enigmaticamente, con lo sguardo sempre fisso alla guida, apparentemente impassibile.
"In che senso?" Rispose la ragazza incuriosita girandosi verso di lui per osservarlo meglio.
Desiderava che per una volta tanto parlasse chiaramente senza dare adito a dubbi.
"Lo vedrai tra non molto..."
Replicò guardandola di soppiatto e lanciandole un'occhiata che le tolse il respiro.