•Capitolo 23•

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La ragazza si sbrigo' a uscire perché la zia abitava in un quartiere molto distante dal suo e, con i mezzi, ci avrebbe messo più di un'ora per arrivare.
Alice era stata tentata di trasferirsi lì ma Winbledon era troppo lontano dal centro.
Per andare a lavoro, avrebbe sprecato, la maggior parte del tempo sui mezzi. Questa era l'unica nota negativa, perché, per il resto, il quartiere era, assolutamente, superbo. C'erano ampi spazi verdi e parchi ovunque. La zia Shannon aveva fatto bene a scegliere quella zona. Alla sua età, non lavorando più, il problema delle distanze non sussisteva affatto.
Si portò sulla metro un libro da leggere. Glielo aveva prestato Tracey. Un thriller psicologico avvincente, con delle scene, talvolta, orripilanti. Stephen King era uno scrittore di tutto rispetto, un mostro sacro come lo definiva, giustamente, l'amica.
Si chiese quale genere potesse piacere ad Andrew. Glielo avrebbe voluto domandare, volentieri. Alice credeva che, anche, dai tipi di libri letti si potevano capire molte cose di una persona.
La zia era una famelica lettrice. In casa aveva una biblioteca enorme, riempita dai libri più disparati.
Alice era solita incantarsi e perdersi davanti quella fila interminabile di preziosa carta. Così fece, anche, quel giorno.
Era il suo piccolo mondo, lì  poteva lasciare fuori, almeno per un po', tutti i problemi che l'assillavano. Gli zii sapevano, benissimo, che la nipote non andava disturbata in quel frangente. Rispettavano quei momenti che erano, solo, suoi e di nessun'altro. Altra zona della casa che Alice adorava ammirare era lo splendido giardino antistante la villetta. Ci scorrazzava avanti e indietro un bracco francese, di colore marrone con chiazze bianche. Si chiamava Tim ed era il migliore amico dell'intera famiglia.
La zona era, veramente, incantevole.
Poteva respirarsi la quiete e godersi il paesaggio che solo un quartiere lontano dal centro poteva dare.
Peccato per le temperature rigide, altrimenti, la giovane si sarebbe servita della veranda, prendendo il sole, come era, solita, fare in estate.
La casa, oltre a essere spaziosa, era, molto, luminosa. L'arredo bianco, certamente, facilitava le cose.
In quella circostanza di assoluta calma, intercetto' una telefonata di Tracey che, senza, neanche, salutarla, esordì, "indovina un po'? Sabato prossimo ce ne andiamo al pub! Che ne pensi?"
"Ciao Tracey!"
"Al diavolo le formalità! Allora, vieni o no?"
"Perché posso rifiutarmi?"
"Spiritosa" sbuffò lei.
"Perché me lo domandi in anticipo? Che problema c'è?" Alice non le diede tempo, nemmeno, di rispondere. Proseguì a parlare,
"Ci prenderemo, come solito, una birra e, poi, andremo a dormire, come abbiamo, già, fatto altre volte"
"No, forse non ci siamo capite. Andremo con Andrew e altri amici"
Quel nome pronunciato, inaspettatamente, le fece tremare le gambe. Ebbe un leggero cedimento e trovò conveniente appoggiarsi sulla prima cosa che trovo' disponibile, un comò della zia, un antico cimelio scovato al mercato di Portobello road.
"Cosa?!" Gracchio' Alice, incredula.
"Si, è così. C'è dell'altro" affermò l'amica.
La fronte si imperlo' di sudore. Possibile che quel bellissimo ragazzo le facesse quell'effetto? Nemmeno, fosse una tachipirina! A quell'accostamento, Alice sogghignò.
Riprese il filo del discorso, rispondendo con una voce, talmente, flebile, che Tracey fece fatica a sentirla. Sembrava le mancasse l'aria nei polmoni.
"Alice ci sei?" Domandò l'amica, preoccupata.
Si schiarì la voce,
"Si, sono qui. Allora? Non tenermi sulle spine!"
Aveva ripreso, per fortuna, il controllo di sé.
"Beh me l'ha chiesto, espressamente, lui. Sicuro, la prossima mossa, sarà quella di domandarmi il tuo numero di telefono!"
"Meno male che fossi io la paranoica!"
"Non ricominciare con queste negatività! A proposito, fammi toccare ferro, non si mai!"
"Che stronza!" Replicò Alice, ridendo.
Sentì, in lontananza, la voce della zia chiamarla per andare a pranzare.
"Tracey ora devo andare. È pronto in tavola"
"Aspetta. Per sabato prossimo ho un vestito da darti, veramente, mozzafiato. Dovrai metterlo Alice, non voglio sentire scuse!"
"Va bene, boss!"
Attaccò il ricevitore, ancora, emozionata e scossa dalla bella notizia.

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SPAZIO DELL'AUTORE:

Credete che ad Andrew possa piacere Alice al punto tale da decidere di frequentarla?
Riuscirà la ragazza a superare la sua proverbiale insicurezza e diffidenza?
Ai posteri, l'ardua sentenza.
Lo sapremo, probabilmente, nei prossimi capitoli.
Vi aspetto numerose/i!!!😍🥰

P.s. Stavo pensando, è una vita, come voi tutti, che non esco la sera.
Quanto mi piacerebbe andare al pub e scolarmi "alla goccia" una bella birra! Speriamo di riuscire a seppellire, quanto prima, questo benedetto virus prima che lo faccia lui!!!🤘🤘🤘🤘😅🤣 È meglio sdrammatizzare, di questi tempi!🙂🙃😉

A winning love (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora