•Capitolo 11•

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L'indomani, Alice si svegliò, prima del previsto.
Era eccitata che venerdì avrebbe rivisto Andrew.
Al solo pensiero, le viscere si attorcigliarono nello stomaco e le passò la fame.
Quella mattina, non bevve, nemmeno, il solito caffè.

"Buongiorno a tutti voi!" Cinguetto', allegramente.
L'anziano Frank, le rispose, meravigliato, "oggi ti vedo felice. Sono così contento" proseguì, coinvolgendo la moglie che traficcava nel retrobottega.
"Margareth vieni un secondo qui!
Guarda Alice quanto è bella! È così radiosa stamattina."

La moglie cominciava ad avere problemi con l'udito.
"Margareth!" Urlò il marito.
"Frank mi hai, per caso, chiamata? È successo qualcosa?"
Si sporse dalla porta.
"Ti stavo dicendo che oggi Alice è bellissima. Così allegra e spensierata!"
Strabuzzo' gli occhi e sistemò gli occhiali sul naso, per osservarla meglio, "confermo. Ti vedo migliorata. Fino a pochi giorni fa, avevi, decisamente, più occhiaie."

La giovane non riuscì a trattenere una risata.
Che teneri quei due vecchietti. La trattavano come fosse una loro nipotina.
A Londra, ormai, gli erano rimasti pochi parenti. La maggior parte di loro si era trasferita, per lavoro, all'estero.

Nick, anche lui, rise davanti quelle affermazioni così grottesche da parte dei due anziani proprietari.

Entrò, proprio, in quel momento, un signore distinto, molto alto, in giacca e cravatta, con in mano dei completi che dovevano essere lavati.
Gli squillò, in quel preciso momento, il cellulare.
"Andrew dimmi!" Esclamò, con impazienza.
"Si, dai che vado di fretta" Ci fu una pausa.
"No Andrew, la galleria d'arte è tua! Hai raggiunto l'età adatta per iniziare a occupartene da solo."

Alice non volle sentire la telefonata ma si ritrovò costretta a farlo perché l'uomo era di fronte il bancone con dietro i due ragazzi, in attesa che il cliente attaccasse, per servirlo.

La matematica non è un'opinione e se è vero che due più due fa quattro, il nome Andrew accostato al termine galleria di arte fa supporre che questo cliente possa essere il padre dell'affascinante ragazzo, pensò Alice.

"Scusatemi se vi ho fatto attendere, facendovi perdere tempo", si giustificò, educatamente, il signore.
Alice rassicurò, sotto voce, Nick, dicendogli che lo avrebbe servito lei.

"Si figuri, non c'è, assolutamente, alcun problema"
"Senta, le consegno questi abiti da lavare. Devono essere tolte, per favore, delle macchioline di vino, dal completo grigio"
"Non si preoccupi, me lo sono appuntata"
"Gentilmente, può farmi il conto di quanto io debba pagare?"
La ragazza prese la calcolatrice e digito', celermente, dei numeri.
"Dunque, in totale, sono cinque completi di cui uno è necessario lo si smacchi, fanno, esattamente, quaranta sterline"
"Gliele pago subito"
"La ringrazio"
"Grazie a lei."

Era un bell'uomo e una persona, squisitamente, educata.
Molti di quella zona erano superbi e arroganti, resi tali dalla posizione economica rivestita.

L'uomo fece per uscire che Alice lo chiamò, con una nota di tensione nella voce, "mi perdoni, deve fornirmi nome e cognome..."
"Ha ragione. Mi scusi, solo che oggi vado di fretta"
"È colpa mia, per non averglielo domandato subito", riconobbe la giovane.
"William Lewis"
"Ho segnato anche questo di dato Sig. Lewis. Può ripassare tra una settimana. Troverà tutto pronto"
"La ringrazio. Buona giornata"
"A lei."

Così, l'uomo uscì, frettolosamente, dal locale.
Alice estrasse il cellulare dalla borsetta e mandò un messaggio a Tracey,
"Tesoro buongiorno! Una curiosità, il tuo amico Andrew come fa di cognome?"

La chiamò Nick per farsi aiutare con dei trattamenti particolari su alcuni capi in pelle.
Quindi, ripose il telefono da parte.
Mentre si appresto' a effettuare quelle lavorazioni, il suo pensiero corse alla risposta che le avrebbe fornito Tracey.

Moriva dalla curiosità di sapere se quel tizio fosse o meno il padre di quel ragazzo tanto caro all'amica.

Dopo aver terminato di aiutare il collega, si fiondò, quasi, sul cellulare.
"Ciao tesoruccio mio! Fa di cognome Lewis. Perché?"
"Era come immaginavo!" Esclamò, ad alta voce, Alice.

A winning love (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora