•Capitolo 31•

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"Cazzo che botta!" Biascicò Tracey, girandosi nel letto.
Si voltò per osservare la sveglia posizionata sul comodino. Segnava le due di notte.
Gli occhi erano, ancora, mezzi chiusi.
Si domandava cosa fosse successo. Non si era accorta di essersi addormentata. Quella era l'ennesima riprova che fosse molto stanca.

"Cazzo Alice! Domani non deve andare a lavorare?" Mentre borbotto' quelle parole, poggiò una mano sulla fronte come a ragionare sul da farsi.
Avrebbe dovuto svegliarla?
L'osservò meglio. Dormiva beatamente. "Chissene frega del lavoro! Può aspettare!" Commentò ad alta voce.

Sorrise quando la vide stesa sul letto e con indosso il vestito che le aveva prestato. La studiò attentamente. Era bellissima. Sembrava una di quelle attrici che si vedevano in televisione alle prime televisive. Peccato che, a volte, fosse così, insicura.

La coprì con un plaid colorato e si spogliò per indossare il pigiama. Si mise sotto le coperte e spense l'abat jour. La notte era ancora lunga e lei aveva tanto sonno.

L'indomani Alice si svegliò di soprassalto.
Si sollevò di scatto esclamando,
"Cazzo, che giorno è?"
Tracey mugolo' qualcosa di incomprensibile e si rigirò dall'altra parte.
"Oddio è sabato" riconobbe, "per fortuna, mi sono presa un giorno di ferie di modo che stasera sarò riposata."
Così, si rimise giù a dormire.

Fece un sonno agitato. Sognò che Andrew fosse il figlio di Belzebù e che avesse ingaggiato degli aguzzini, per rapirla. Degli uomini incappucciati la stavano spintonando per rinchiuderla  in un furgone. La ragazza, nonostante le pressioni, si divincolava con tutte le forza ma, alla fine, venne reclusa dentro l'autovettura.
Alice emise un urlo e, madida di sudore, si destò improvvisamente.

Tracey, svegliata da quel grido, esordì,
"Ehi amica, già te l'ho detto, tu non stai bene!"
"Ho fatto un brutto sogno"
"Per un brutto sogno mi svegli di soprassalto?"
"Non è mica colpa mia!" Si giustificò, subito, la giovane.
"Si, si non è mai colpa tua" fece Tracey scendendo dal letto.
"Ti rendi conto che ti sei addormentata con indosso quel vestito?" Lo indicò con il dito.
Alice si guardò, esclamando, "no cazzo! Ormai, si sarà sgualcito" riconobbe, piangente.
"Invece, di frignare alzati che te lo stiro"
L'amica, punta nel vivo, imitò Tracey e si sollevò in piedi.
"Non c'è bisogno che me lo stiri tu, provvederò io!"
Tracey le fece il verso dietro, ripetendo, in modo irrisorio, le parole appena pronunciate.

"Oggi ti rode?"domandò Alice.
"No ma la mattina sono intrattabile" Ammise sinceramente.
"Eh me ne sono accorta! Che, poi, mattina" guardò la sveglia, "sono le undici e mezza"
"Di già?!" Domandò incredula Tracey, "quanto abbiamo dormito?" Proseguì l'amica.
Alice diede, in risposta, un'alzata di spalle.

Non aveva fame quella mattina, malgrado, avesse dormito tutte quelle ore.

Le viscere le si erano attorcigliate dentro lo stomaco. Il solo pensiero che quella stessa sera avrebbe rivisto Andrew la mandava su di giri.

Difatti, nei giorni precedenti, aveva tentato di pensarci il meno possibile, per non distrarsi eccessivamente, altrimenti, avrebbe faticato a lavorare.
Quelle emozioni l'avevano risvegliata da quel lungo letargo, donandole quella vitalità che credeva di aver perso.
In fin dei conti, a prescindere da come sarebbe proseguita quella conoscenza, poteva dirsi soddisfatta. Pensava di essersi persa. Invece, dovette ricredersi. Ancora, riusciva a provare delle sensazioni, a conferma che non fosse morta dentro, cosa che, invece, aveva ipotizzato in precedenza. Non esisteva sensazione più bella di quella di scoprirsi vivi.

Mentre compiva quelle riflessioni, dal piano inferiore giunse un profumino inebriante.
Tracey era già scesa di sotto e si era messa all'opera.

Si tolse il vestito e indossò una tuta rimediata dall'armadio dell'amica.
"Alice?" Sentì chiamarsi.
"Eccomi, scendo!" Gridò di rimando.

La tavola era imbandita di prelibatezze di ogni tipo.
Addento' toast imburrati, bacon fritto, uova in camicia.
Con la bocca piena, Alice si complimento',"Tracey sei una cuoca fantastica! È tutto divino!"
"Grazie, grazie lo so!" Acconsentì, senza falsa modestia.
Si guardarono e risero.

"I tuoi?"chiese Alice, sbirciando intorno.
"Mi hanno lasciato un bigliettino. Dormono. Stasera l'ospedale avrà, di nuovo, bisogno di loro"
"Fanno dei turni massacranti" constatò Alice.
Assenti' l'amica, con un cenno del capo.

Il resto del pomeriggio lo trascorsero sul divano, guardando sex and city e mangiando pop corn. Dopodiché, optarono per il telefilm "a desperate housewiwes" che Alice tanto adorava.

"Alice, sono le sei!" L'ammoni' l'amica.
"Cosa?!" Si alzò in preda all'ansia, "mica me ne ero accorta, sono volate queste ore"
"Dobbiamo essere al locale per le otto e mezza per cenare"
"Lo sai che sono lenta come una lumaca"
"Appunto, corri di sopra e inizia a prepararti" La esortò la padrona di casa.
"Scappo!" Corse, freneticamente, nell'area superiore.

I genitori di Tracey, nel frattempo, avevano mangiato qualcosa ed erano usciti.

Alice si spogliò, cercando di essere il più veloce possibile. Ovviamente, sempre secondo i suoi canoni.
Sembrava che nella camera di Tracey fosse scoppiata una bomba.
C'erano vestiti ovunque, per non parlare di una povera sedia di vimini, la quale era ricoperta, completamente, da abiti. Chissà da quanti mesi giacessero lì. La grande cassettiera, invece, era disseminata da gioielli di qualsiasi tipo.

Non ci pensò oltre, perché si precipitò dentro la doccia.
L'acqua calda le regalò l'effetto sperato.
La liberò, seppur temporaneamente, da quell'ansia che la stava corrodendo. L'adrenalina le scorreva nelle vene, rendendola euforica.

Mise in atto e rispetto' il rituale di bellezza che si era prefissata di osservare. Si fece un peeling, utilizzò del balsamo e una crema ristrutturante che lasciò in posa.
Non c'era cosa più divina del getto dell'acqua calda.
Dopo mezz'ora uscì e terminò tutte quelle fasi, già, preventivate.

Utilizzò una crema profumata per il corpo, si asciugò i capelli, realizzando dei graziosi boccoli con la piastra e si trucco'. Utilizzò un ombretto verde, eyeliner e Rimmel. Optò per un rossetto rosso fiammante.

Stiro', con grande impaccio, il vestito e lo indossò.
Si guardò, un'ultima volta, allo specchio.
Sussultò.
Era incantevole, pronta per andare incontro a quello che sarebbe potuto essere l'appuntamento della vita, quello che le avrebbe potuto stravolgere i piani.

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NOTA AUTORE

Ragazze/i chissà come andrà a finire tra Alice e Andrew?
Non siete curiose?
Continuate a seguirmi in tante!!!❤

A winning love (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora