Capitolo 15

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La sveglia del telefono mi ha portato via da un sogno meraviglioso, ero distesa al sole con David che mi accarezzava la schiena spalmandomi la crema. Apro con fatica gli occhi e lo vedo disteso accanto a me, ha gli occhi aperti e mi guarda in quel modo che mi fa sentire accarezzata. La realtà è più bella del sogno. Mi tornano alla mente le immagini della sera prima, noi due che facciano l'amore e la notte passata a dormire abbracciati, ogni tanto mi sono svegliata per controllare che fosse vero e ora mi assale la paura che mi dica di andarmene. Mi tiro su e mi siedo sul letto stropicciandomi gli occhi, lui si avvicina dandomi un bacio sulle labbra.

«Buongiorno, dormito bene?» mi chiede mentre mi tira a sé.

«Benissimo, tu?» sondo il terreno, voglio capire che intenzioni ha.

«Meravigliosamente.» mi dice mentre mi bacia il collo.

«David, e ora?» la mia sincerità a volte mi spaventa, l'ho pensato e l'ho detto. Tremo aspettando la sua riposta.

«Ora cosa?» mi chiede mentre, imperterrito, continua a baciarmi il collo.

«Noi?» chiedo in tono spaventato.

«Noi, ci vestiamo, scendiamo a fare colazione e andiamo a vedere la meraviglia che è Praga. Poi stasera torni a dormire tra le mie braccia. Sei mia oramai.» le sue mani iniziano muoversi su di me.

«Dobbiamo scendere.» dico io, con poca convinzione.

Mi prende delicatamente e mi fa sdraiare sul letto.

«Dovremmo fare in fretta allora.» mi sussurra prima di baciarmi.

Amo questo ragazzo! Lo amo!

I momenti che passano sono ancora più belli della sera prima. È più coraggioso e forse la fretta rende tutto più eccitante. I suoi gemiti si mischiano con i miei e ci troviamo distesi immersi in noi due.

«Ora dobbiamo davvero vestirci» mi dice baciandomi prima di alzarsi.

Dopo una doccia veloce, chiamo Emma per chiederle se può portarmi i vestiti. Non voglio che mi vedano con il vestito di ieri sera e poi anche Diego dovrà cambiarsi. Dopotutto anche lui ha dormito fuori dalla sua stanza stanotte.

Dopo dieci minuti bussano alla porta, mentre io mi nascondo in bagno, David apre. Per fortuna sono Diego ed Emma con i miei vestiti.  Lascio i ragazzi in camera e mi chiudo in bagno con la mia amica.

«Allora?» mi chiede curiosa mentre io mi infilo i jeans.

«È stato meraviglioso» le sussurro dalla maglia che mi sto infilando.

«Voglio i dettagli» mi dice sottovoce.

«Stasera ti racconto tutto, ora usciamo di qua, altrimenti penseranno che stiamo parlando di loro» le dico mentre cerco di domare i miei capelli.

«Ma stiamo parlando di loro» mi dice ridendo mentre usciamo dal bagno e ci troviamo i ragazzi pronti sulla porta ad aspettarci.

«Perché ridete?» mi chiede David mentre mi posiziona il suo braccio sulle spalle.

«Niente» rispondiamo in coro io ed Emma, scatenando le risate dei ragazzi.

Appena entriamo nella sala da pranzo per la colazione, noto che sono già scesi tutti, e il nostro ingresso fa calare il silenzio nella sala, David con sicurezza mi guida al tavolo, mi sento i loro occhi addosso ma lui mi tiene la mano e se la lascio, mi mette il braccio sulle spalle. Non mi lascia un momento, questo mi piace da morire. La colazione passa veloce e dopo una ventina di minuti siamo sulla metropolitana e ci dirigiamo verso il centro di Praga.

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