Capitolo 16

115 31 7
                                    




Le porte dell'ascensore si aprono e ci dirigiamo verso la stanza, appena arrivati David estrae la carta dalla tasca e la struscia sulla serratura, la luce verde accompagna l'apertura della porta. Mi fa passare per prima, mi segue e chiude la porta. Nel silenzio e nel buio mi solleva e mi trovo appoggiata al muro e con le gambe gli cingo i fianchi. Sento le sue labbra che si adagiano con forza sulle mie e lo bacio come se fosse l'unica cosa che vorrei fare. Stare con lui è l'unica cosa che voglio.

Mentre mi sorregge fa passare una mano tra la mia schiena e il muro, quando trova la cerniera del vestito la fa scendere senza smettere di baciarmi. Mi prende in braccio e, continuando a baciarmi, mi trasporta fino al letto. Mi adagia con dolcezza mentre io alzo il bacino e gli permetto togliermi il vestito.

«Te lo avevo detto che te l'ho avrei tolto io.» mi dice imprigionandomi nei suoi occhi azzurri, lasciandomi distesa sul letto con addosso solo le mutandine.
Lui si ferma un attimo a guardarmi, i suoi occhi su di me sono come una carezza, sento il suo tocco su tutto il corpo. Non potrei mai resistergli, questa è la verità.
«Lea, mi fai impazzire» mi dice mentre  i suoi occhi trovano i miei.
Si distende sopra di me e togliendosi la maglia rimane a torso nudo. Io mi soffermo a toccarlo mentre ammiro i suoi tatuaggi, mi piacciono da morire, ma lui mi rapisce di nuovo con un bacio e dopo poco i suoi jeans sono sul pavimento insieme ai suoi boxer e alle mie mutandine.

Fare l'amore con lui è un'esperienza fantastica, non mi basta mai. Ogni parte di me vuole questo ragazzo.
I nostri corpi si muovono, cercandosi come se non ci fosse altra scelta, non controllo niente quando sono con lui.
Mentre il mio corpo accoglie le sue spinte, lui mi afferra le braccia e me le porta sopra la testa. Mi tiene ferma mentre aumenta la velocità delle spinte, i nostri gemiti si mischiano.
Chiudo gli occhi sovrastata dal piacere.
«Guardami piccola» mi sussurra mentre affonda in me con più vigore portandomi a gridare il suo nome in un gemito.
I miei occhi sono nei suoi mentre con l'ultima spinta geme e si accascia su di me sudato.

«Cazzo Lea, tutte le volte, mi fai provare cose che non controllo.» mi dice.

«Lo stesso vale per me.» gli dico prima di baciarlo.

Lo lascio per andare in bagno e una volta uscita, lo trovo a letto, ha solo i boxer addosso e mi  ha già preparato la sua maglia dei Rolling Stones, dopo essermela messa mi rannicchio tra le sue braccia.

«Ancora non credo a questo?» gli dico mentre con la mano gli accarezzo il petto.

«Sembra impossibile, da come è iniziata» mi risponde lui ridendo.

«Come sarebbe iniziata?» gli chiedo alzandomi e guardandolo male.

«Dai, quando ti ho conosciuto sembravi una maestrina, ti mancava solo la bacchetta per sculacciarmi» mi dice ridendo.

Una maestrina?! Cosa sta dicendo?!

«Ora mi spieghi cosa vuoi dire?» gli chiedo montando cavalcioni su di lui e pizzicandolo sul petto.

«Dai, non ti volevo prendere in giro, ma ammettilo, mi hai guardato con uno sguardo severo e mi hai intimato di sedermi per studiare. Non hai ceduto neanche quando ho provato a baciarti. Integerrima la mia maestrina» mi dice poi mi mette una mano dietro la testa e mi avvicina la testa alla sua, imprimendomi sulla bocca un bacio che mi lascia senza fiato.

«Aspetta, aspetta, la maestrina vuole approfondire la cosa» gli dico allontanandomi dalla sua bocca.

«Va bene, eri sexy da morire mentre mi brontolavi, eri vera mentre mi trattavi male. Mi sei piaciuta subito» mi dice guardandomi con quello sguardo che mi fa sentire accarezzata.

«Davvero?» gli chiedo con il cuore in festa.

«Sì, davvero» mi dice prima di riportarmi sulla sua bocca

#PAZZADITEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora