1 Settembre 1993
La campagna inglese scorreva velocemente dal finestrino del treno, impedendogli di osservare i più bei dettagli che la natura offriva. Fiori, animali, insetti, spighe di grano e qualunque altra cosa che l'uomo ancora non aveva rovinato.
La campagna sembrava solo una macchia verde in un dipinto non ancora terminato.
C'era un velo di nebbia a dare un aspetto più cupo al paesaggio, ma dove tutti vedevano un ambiente tetro e triste, lui vedeva un qualcosa di grezzo, che l'uomo non sarebbe mai riuscito a stravolgere con i suoi ideali di perfezione.
Aveva sempre pensato che la natura fosse spesso più interessante delle persone. Nella natura la bellezza era la protagonista, ogni dettaglio era bello nella sua essenza. L'uomo, invece, rendeva tutto estremamente criticabile. Le persone credevano che solo pochi eletti fossero portatori di bellezza, cosa del tutto falsa e ipocrita.
Amava la bellezza, in ogni sua forma. Amava la bellezza che nascondeva un libro antico o quella che risiedeva nella musica. Amava la bellezza ritrovabile nello sguardo di un sognatore o quella nelle storie provenienti dal cuore di suo padre.
Sospirò e spostò lo sguardo dal finestrino al libro aperto sulle sue ginocchia.
Notre Dame de Paris.
Quando sua zia glielo aveva regalato per il compleanno, suo padre lo aveva ritenuto troppo complicato per la sua età, ma non gli aveva dato retta. Certo, Hugo poteva evitarsi una descrizione di venti pagine su Parigi, ma la storia lo stava appassionando.
Era arrivato al racconto sull'infanzia di Quasimodo, quando il buio calò. Troppo in anticipo ed improvviso per passare per un evento normale.
Volse il suo sguardo al finestrino e li vide. I Dissennatori.
Il sangue gli si gelò nelle vene, ma il panico non lo travolse.
Si alzò in piedi e, lasciando incustudita la sua roba, percorse il vagone comune per dirigersi verso gli scompartimenti singoli.
Aprì violentemente uno scompartimento, e non uno a caso, ma nessuno parve notarlo.
Una ragazza riccia stringeva il suo gatto. Un ragazzo dai capelli rossi aveva il respiro affannato. Un Dissennatore era sopra ad un altro ragazzo che pareva svenuto.
Senza pensarci un secondo, estrasse la bacchetta dai capelli sciogliendo lo chignon ed evocò il suo Patronus.
Un cane argenteo corse dalla punta della bacchetta e si lanciò sul Dissennatore.
Poco dopo furono spartiti. Cane, Dissenatore e lui.
Come se non fossero mai stati lì.
-Ron! L'hai visto anche tu? Era Sirius Black! - esclamò terrorizzata la ragazza.
-Miseriaccia, ti stanno venendo le allucinazioni Hermione! Sicura di non aver battuto la testa? - rispose sarcastico il rosso.
E il treno ripartì verso un anno scolastico completamente fuori dal comune.
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Night's son || An Harry Potter Novel
Fanfiction"La notte era come una madre affettuosa che lo lasciava dormire tra le sue braccia ogni volta che il mondo sembrava troppo stretto" tratto dal quarto capitolo. Tutti noi conosciamo e amiamo la storia del prescelto, del re dei grifondoro e della str...