Scese i gradini uno per uno, sobbalzando ogni volta che i piedi scalzi incontravano la pietra fredda. Teneva una chitarra tempestata di adesivi, con una mano, cercando di non farla sbattere sulla pietra del pavimento e delle pareti.
La sala comune era ancora calda del ricordo del focolare acceso.
Si sedette sul divanetto e fu grato dell'esistenza della notte. Durante il giorno era praticamente impossibile riuscire a sedersi senza essere disturbato da compagni e rumori.
La notte era come una madre affettuosa che lo lasciava dormire tra le sue braccia ogni volta che il mondo sembrava troppo stretto.
Certo, riservava terribili sorprese, e Regulus lo sapeva bene, ma forse era proprio questo che lo affascinava. Era cresciuto a contatto con entrambi i lati della notte, e sapeva quanto potesse essere pericolosa, ma la amava comunque. La notte rappresentava il paradosso stesso della sua esistenza.
Volse lo sguardo alla finestra e sorrise. Il buio della notte poteva spaventare, questo era certo,ma quando le stelle e la luna brillavano, nessuno poteva sentirsi solo.
Sorrise alle stelle, che per anni aveva solo intravisto dalla finestra della sua casa a Londra.
-Questa è per te- sussurrò guardando verso il cielo stellato.
Incrociò le gambe all'indiana e poggiò la chitarra sul pantalone del pigiama.
Posò le dita sulle corde e la musica trovò il suo spazio nell'aria.
Aprì leggermente le labbra e da esse uscirono parole così delicate da sembrare note.
How can you miss someone you've never met?
'Cause I need you now but I don't know you yet
But can you find me soon because I'm in my head?
Yeah, I need you now but I don't know you yet
Una lacrima brillò sul volto del giovane, coperto dalle ciocche ribelli dei capelli legati.
'Cause lately it's been hard
They're selling me for parts
And I don't wanna be modern art
But I only got half a heart
To give to you
How can you miss someone you've never seen?
Oh tell me, are your eyes brown, blue, or green?
And do you like it with sugar and cream?
Or do you take....
Si zittì al suono di due voci. Ne riconobbe una, quella della signora grassa. Poi sentì lo strappo di una tela, o almeno immaginò che lo fosse.
-Cazzo-
Nascose la chitarra sotto il divano, si asciugò velocemente le lacrime e si stese, chiudendo gli occhi.
Qualsiasi cosa fosse, fingere di dormire era il metodo migliore per non finire nei guai. Suo padre lo aveva addestrato bene su questo. "Se percepisci un pericolo, non andargli incontro. Nasconditi e pensa a mente lucida ad un piano" gli diceva sempre.
Sentii dei passi avvicinarsi. Aprì leggermente un occhio e lo vide.
Sirius Black. L'uomo era in piedi all'ingresso della stanza. Il corpo era tempestato di tatuaggi coperti in parte dal leggero indumento che aveva indosso.
I capelli neri erano sciolti sulle spalle e sembravano non ricevere le giuste attenzioni da tempo. Ma soprattutto, i suoi occhi grigi così vuoti lo stavano guardando a sua volta.
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Night's son || An Harry Potter Novel
Fanfic"La notte era come una madre affettuosa che lo lasciava dormire tra le sue braccia ogni volta che il mondo sembrava troppo stretto" tratto dal quarto capitolo. Tutti noi conosciamo e amiamo la storia del prescelto, del re dei grifondoro e della str...