"Non ce la faccio più. Je t'aime"
Tanti sentimenti stroncati in così poche parole.
Tutto quello che c'era da dire.
Tutto quello che gli era dato sapere.
Certo era che se bastavano così poche parole per distruggerlo era sollevato che non si fosse sprecato a scriverne di più.
Per non parlare delle ultime tre parole. Non poteva pensarci, o sarebbe di nuovo scoppiato a piangere.
E non aveva fatto altro nelle ultime tre ore.
Appena aveva letto il messaggio era scappato in camera "sua". Era consapevole che non avrebbe potuto stare lì dentro da solo, o almeno che prima o poi qualcuno lo avrebbe raggiunto.
Aveva deciso saggiamente di non portarsi dietro il biglietto, perchè era sicuro che non sarebbe resistito due secondi in mano sua, anche se non sapeva bene se perché lo avrebbe stracciato o per le lacrime che ci avrebbe versato.
-Reggie, come va?- Sirius. Non voleva farsi vedere in quello stato da suo padre, ma non aveva abbastanza forza per cacciarlo via.
-Moony chiede cosa dobbiamo farcene della pergamena. I gemelli dicono di conservarla così che tu possa cospargerla di colonia francese e poi bruciarla una notte in cui sei ubriaco di rosè, come una vera donna di mezza età che si rispetti. Credo però che abbiano già entrambi un braccio rotto per questo...-
-Grande Ginny- sussurrò Regulus.
-Esatto. Molly invece dice che un giorno diventerà un ricordo e vuole tenerla. Per me sono tutte balle e devi semplicemente buttarla, ma la scelta spetta a te-
-Fate quello che volete, non me ne frega più niente-
Non era vero.
Gliene fregava eccome.
Non faceva altro che pensare a quel dannatissimo biglietto.
Che cosa diavolo significava "non ce la faccio più"?
C'era una cosa che suo padre faceva che lo aiutava ad affrontare le situazioni, glielo aveva insegnato quando era piccolo: fare delle liste. E lui aveva ascoltato quel consiglio ma non sembrava funzionare.
LISTA DI COSE CHE "NON CE LA FACCIO PIÙ" POTREBBE VOLER DIRE:
-Non ce la faccio più ad amarti. Ti lascio.
-Non ce la faccio più a fingere di amarti. Ti lascio.
-Non ce la faccio più a mentirti. Ho un altro in Francia di cui non ti ho mai parlato. Ti lascio.
-La nostra era solo un'avventura, ora che sono tornato alla mia vita non ce la faccio più a continuarla. Ti lascio.
-Ti lascio.
-Ti lascio.
Ecco era un attimino bloccato sull'ultimo punto. E "un attimino bloccato" vuol dire che era l'unico pensiero che riuscisse a farsi venire in testa. E non conosceva molti modi per sbarazzarsi di quel pensiero.
Qui entrava in gioco l'altra parte del suo DNA, che gli diceva di prendere una manciata di polvere volante e andare dall'altra parte della Manica solo per parlare con...con...lui.
Ecco, era talmente messo male che neanche il suo subconscio riusciva a dire il suo nome.
Si stava pian piano convincendo di essere stato uno stupido, di aver mancato tutti i segnali che qualcosa non stava andando, di non aver provato ad aggiustare le cose.
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Night's son || An Harry Potter Novel
Fanfiction"La notte era come una madre affettuosa che lo lasciava dormire tra le sue braccia ogni volta che il mondo sembrava troppo stretto" tratto dal quarto capitolo. Tutti noi conosciamo e amiamo la storia del prescelto, del re dei grifondoro e della str...