Fourth Year: Returns

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Regulus era seduto su una sedia con la testa appoggiata al letto dell'infermeria, in una posizione tanto scomoda da fargli rimpiangere le dormite non programmate sul davanzale della sua casa a Londra. Però era troppo stanco per scegliere un'altra posizione. Immaginò fosse passata la mezzanotte ormai da tempo. Gli occhi, leggermente aperti, erano puntati su Grattastinchi che faceva avanti e indietro per la stanza come per chiedere attenzioni, che nessuno pareva volergli dare. Ginny dormiva stesa sui gemelli. George le accarezzava leggermente i capelli e Fred scriveva a tratto spedito su una pergamena, usando come base un libro appoggiato sulle gambe della tredicenne. Ron ed Hermione erano seduti dall'altro lato del letto e fissavano in silenzio il migliore amico dormiente. I signori Weasley e Bill, nell'angolo dell'infermeria, discutevano a bassa voce con Madama Pomfrey.

Ad un tratto la porta dell'infermeria si aprì. Regulus non si voltò neppure verso la porta, ma strinse istintivamente il braccio di Harry. Ancora non sapeva bene cosa avesse passato l'amico, ma non avrebbe di nuovo rischiato di perderlo. Quando avevano visto uscire dal Labirinto solo Fleur e Krum, senza Trofeo, professori e ragazzi avevano iniziato a preoccuparsi. Poi quando Harry era riapparso, così dal nulla, con Cedric e il Trofeo, avevano tutti tirato un sospiro di sollievo. Ma quella gioia era durata poco. Grida, pianti e sangue. E poi quel "Voldemort è tornato".

La sua mano sinistra, che cadeva a penzoloni verso terra, entrò in contatto con qualcosa di bagnato e ruvido. Abbassò lo sguardo e incontrò gli occhi neri di un cane. Di quel cane.

-Tartufo!- urlò Regulus alzando immediatamente il busto dal letto.

Buttò le braccia al collo dell'animagus e, quasi dimenticandosi che non fosse un semplice cane, gli grattò la zona dietro le orecchie.

Ginny si svegliò per colpa del grido e sicuramente avrebbe insultato il corvino se i suoi genitori non fossero stati nella stessa stanza.

Felpato saltò sul letto e leccò delicatamente il viso di Harry. Il Grifondoro aprì immediatamente gli occhi e appena vide il grosso cane nero, un sorriso si stampò sul suo volto. Ron si toccò la gamba istintivamente, al ricordo della ferita dell'anno prima. Hermione rise e fu anche lei travolta dal cane che le fece le feste, saltando e girando su sé stesso.

-Potter ha bisogno di riposo!- esclamò l'infermiera irritata.

-Sto avendo un dejavù- disse una voce pacata.

Regulus si voltò verso la porta di ingresso e vide suo padre, Silente e Piton diretti verso di loro.

-Non c'era una settimana senza che uno di voi quattro finisse in infermeria, e che gli altri tre rompessero le regole per venirlo a trovare. Eravate il mio tormento!-

Remus sorrise ai vecchi ricordi, anche se nei suoi occhi vi era un leggero velo di tristezza.

-Sirius, puoi trasformarti- disse Silente guardando l'animagus.

Il cane fece un balzo e, quando fu coi piedi per terra, aveva ripreso la sua forma umana. Indossava un paio di jeans, una camicia e un gilet. Tutto rigorosamente nero. Aveva probabilmente svuotato i suoi vecchi scatoloni, pensò Regulus.

Ginny, i gemelli e Bill spalancarono gli occhi.

-È Sirius Black?- urlò la rossa.

-Tesoro, non ti preoccupare. Il signor Black è innocente- spiegò Molly.

Ginny e i suoi fratelli sembrarono rilassarsi, anche se guardavano ancora l'uomo con diffidenza.

-Poppy, hai ancora quelle caramelle babbane?- chiese Sirius rivolto all'infermiera.

La donna alzò gli occhi al cielo, prima di prendere un barattolo da un comodino e passarglielo. L'uomo fissò il bottino come un bambino di sei anni e si sedette al bordo del letto, prima di aprire il barattolo, setacciare le caramelle e prendere una gelatina rigorosamente alla fragola. Leccò via lo zucchero e poi lasciò sciogliere la gelatina liscia in bocca.

Night's son || An Harry Potter NovelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora