Bastavano le briciole - Capitolo 23

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Pov's Aurora
Svegliarsi con gli uccellini che cantano, persone che chiacchierano felici delle loro vite, bambini che non volevano andare a scuola, liceali che si fumano qualche sigaretta prima di prendere l'autobus per affrontare una nuova giornata di scuola era quasi un privilegio per me. Ero una ragazza molto fortunata, anche se avevo avuto tutti quei problemi con lei, che stavo ancora disperatamente cercando, ho capito che la vita andava vissuta intensamente ogni giorno, perché da un momento all'altro potremmo svanire via nel nulla senza aver compiuto qualcosa che ci potrebbe radicalmente cambiare. Avevo capito che bisognava buttare via l'orgoglio e parlare in faccia alle persone dicendo tutto ciò che che pensavamo di loro senza avere poi rimorsi. Se ti piace una persona diglielo, non sai mai se potrà ricambiarti, se vuoi fare pace con un tuo amico diglielo cazzo, se vuoi dire "ti voglio bene" dillo cazzo, fai tutto ciò che più vale la pena ricordare, perché la prima volta di qualsiasi cosa non si scorda mai.

Come sempre mi ero persa nei miei pensieri mentre il prof di matematica spiegava la parabola, quell'uomo ormai era una rottura di palle assurda. Beh a scuola le cose come potrete vedere non erano tanto cambiate, avevo detto a tutti che era stata l'unica volta che io e Andrea ci eravamo viste e tutti pensavano fosse solamente l'ennesimo articolo fake dei giornalisti terroristi. Da una parte ero molto serena, ma dall'altra molto tesa perché sapevo che questo mio momento di serenità poteva essere interrotto da un momento all'altro. Come sempre stavo facendo ricreazione con i miei amici, che rendevano ogni giornata più felice e non mi lasciavano mai, anche perchè eravamo amici da tantissimo tempo. Fra ormai faceva coppia fissa con Marco, stavano insieme da 7 mesi e forse per l'anniversario avevano già in programma di fare un viaggetto romantico insieme.
Io quel giorno ero ancora più gasata, anzi super fomentata. Era il 22 Maggio e per me era un giorno importantissimo. Il compleanno della mia donna amata, che quel giorno avrebbe compiuto la veneranda età di 39 anni, portati sempre benissimo, ma ero davvero super emozionata, anche perchè le avevo preparato una bellissima sorpresa. I miei amici erano gli unici a sapere della mostra relazione ed era sicuramente meglio così, almeno le chiacchiere di gossip le lasciavo alle altre ochette della scuola, soprattutto le mie compagne di classe sempre particolarmente in vena di prendermi in giro.
Tornata in classe per affrontare le ultime due ore però mi si presentò una spiacevole sorpresa. Un biglietto firmato anonimamente, molto spaventoso, come il suo contenuto.

 Un biglietto firmato anonimamente, molto spaventoso, come il suo contenuto

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Memento mori. Quella frase era il culmine di un messaggio assurdo e inatteso che mi si presentò davanti. Significa "ricordati che devi morire".
Improvvisamente la spensieratezza di quel giorno fu sovrastata da un senso di angoscia e turpitudine che non credo potrei mai dimenticare.

Pov's Andrea
Il giorno del mio compleanno non era un giorno che amavo, anche perchè ormai l'età si faceva sentire. Ma quello ero sicura sarebbe stato un compleanno diverso, lo avrei passato con la ragazza che aveva reso la mia vita migliore, mi aveva riportata bambina. Ma soprattutto sarebbe stato il primo compleanno con il mio bimbo in grembo. Un emozione indescrivibile. La gravidanza procedeva bene,apparte qualche momento di fitte pazzesche e sensazioni di vomito stavo bene. Avevo anche un notevole amore per le fragole, che Cristina aveva dovuta fare i salti mortali per trovarle ahahah. Non nascondevo che l'ansia per una possibile ricomparsa di mio marito mi turbava, ma dovevo vivere la mia vita al 100%, facendo ciò che amavo. A 39 anni non potevo più permettermi di poter sottostare ai comandi di qualcuno. Basta. Ormai Andrea era una donna indipendente, che aveva mostrato al mondo la sua bisessualità e di conseguenza la sua natura.
Appena mi svegliai trovai Cristina che mi fece gli auguri e mi disse che i ragazzi erano già a scuola. Non vedevo l'ora che tornasse la mia piccola donna per abbracciarla. Passare il mio compleanno tra le sue braccia e le sue coccole mi rassicurava, mi faceva tornare una 15enne. Ormai però lei era una donna di 17 anni, che mi ha promesso che quando ne compirà 18 andremo a vivere insieme con quel marmocchio che ora ho dentro la pancia. Andai a lavoro dove ricevetti gli auguri e il calore dei miei colleghi. Era sempre un piacere poter condividere le mie gioie con loro. Poi prima di andare in diretta mi arrivò un messaggio da una persona...
Ciao amore,
so che non mi perdonerai mai quello che ho fatto, ma mi manchi terribilmente, mi mancano le tue coccole, i tuoi abbracci, i tuoi baci, se sei ancora in te torna da me. Ti amo. Buon compleanno!

Che faccia tosta! Prima mi violenta e poi dice che mi ama. Ma vaffanculo. Come ho già detto non mi farò più mettere i piedi in testa da nessuno. Ero una donna nuova, fanculo alla vecchia Andrea.
Dopo la diretta, andata come sempre bene, tornai a casa stremata. Nonostante fosse il mio compleanno cercavo sempre di dare il mio meglio, anche se alla fine prima di andar via abbiamo fatto un brindisi insieme alla maggior parte dei colleghi.
Appena entrai nel vicoletto della casa però notai uno strano biglietto che aveva tutta l'aria di voler essere aperto.
" Entra in casa e raggiungimi fuori dall'altra parte. Ah e porta con te anche una felpetta, ti sarà utile ;)"
Avrei riconosciuto quella scrittura tra mille. Chissà che aveva in mente quella piccola donna!Comunque con un sorriso stampato sul volto presi una felpa (tra l'altro di Aurora) e mi incamminai in giardino.
Uscita mi ritrovai una visione paradisiaca, quasi pensavo di essere in un sogno. Una tavola imbandita in maniera romatica, con due candele, posate d'argento e una rosa. Ma ciò a cui facevo più caso era la mia amata. Era bellissima, davvero. Mai l'avevo vista così bella. Indossava un abito nero scollato alle spalle, un filo di trucco sul volto, un mazzo di rose in mano e quel sorriso che già da solo mi avrebbe fatto cadere ai suoi piedi. Mi sentivo un attimo in imbarazzo, anche perchè non ero vestita alla sua altezza, ma lei scacciò ogni mio dubbio abbracciandomi e dandomi un lungo bacio sulle labbra.
"Buon compleanno, amore mio"
"Lo sai vero che sei pazza"
"Si, pazza di una conduttrice molto rossa ma tremendamente stupenda e che nessuno mai al mondo mi porterà via."
Mi accompagnò come una vera gentil donna a sedere e si accomodò di fronte a me. Immediatamente cacciammo via ogni tipo di imbarazzo parlando del più e del meno. Le parlai anche del fatto che mio marito mi aveva fatto gli auguri. Lei mi disse che forse avrei dovuto parlarci perché dovevo dirgli che tra noi era finita e che aveva perso anche il bambino che avevo in grembo. Aveva ragione, come al solito. A 17 anni era molto più matura di qualunque altra persona sul pianeta, aveva la mente di una 40enne ahahah, a volte la prendevo anche in giro per questo, ma alla fine era anche per questo che l'amaro follemente. Sin dalla prima impacciata volta che ci siamo viste in quel bagno, i suoi occhi color cioccolata mi avevano conquistata come una calamita.
Dopo la cena (dovevo dire squisita) mi disse di prendere la felpa e seguirla in macchina. Ci accompagnò Cristina con la mia macchina, così che poi avrei potuto tornare quando volevamo. Durante il tragitto parlammo del più e del meno, anche se vedevo rora molto agitata.
"Tutto bene, amore?"
"Sisi amore tranquilla, quando ti sto vicina va sempre tutto bene"
Aw, quando faceva così era davvero una cucciolina.

Ci fermammo davanti a uno degli stabilimenti di Ostia, dove Cristina ci lasciò sole e si congedò. Iniziammo a camminare per la spiaggia, anche se effettivamente faceva un po' freddino, aveva fatto bene rora a dirmi di portare una felpa. Arrivate davanti a un punto della spiaggia dove si vedeva tutto il mare e sembrava davvero di essere in un film romantico, rora iniziò a controllare nelle tasche della borsa.
"So che ti starai chiedendo perchè siamo qui, la verità è che da quando ti ho conosciuta nulla è stato più come prima, mi hai mandato fuori da ogni schema, con te mi sono spogliata di ogni pregiudizio, di ogni menzogna nei miei confronti. Penserai che sono pazza, completamente pazza, che quello che sto facendo è troppo avventato, ma non potrei fare altrimenti per far che il nostro sia un per sempre"
Detto ciò, mentre stavo per piangere per queste bellissime parole, si inginocchiò e prese dalla borsetta una scatoletta. Mi tremavano letteralmente le gambe, il cuore che batteva forte, un' emozione che ancora oggi non so davvero descrivere a parole.
"Andrea, mi vuoi sposare?"

Hello guys,
so che mi odierete tantissimo ahahahha ma non potevo che far finire così il capitolo. Con un bel po' di suspence che non guasta mai. Vi avviso però che dal prossimo capitolo ci saranno però anche dei capovolgimenti di fronte non banali.
Alla prossima :)))

Last Chance (un amore senza età)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora