Casino - Capitolo 19

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Avete presente quando sembra che nella vostra vita vada tutto bene, tutto perfetto, ma poi c'è un qualcosa o qualcuno che la deve rovinare? Avete presente quando non sentite più nulla se non le grida e le lamentele delle persone circostanti, ma sembra così dannatamente lontano da voi?
Ecco. Quello che mi successe quel 17 Dicembre.

Sinceramente non ricordo nulla dopo gli avvertimenti della Sonetti, come se mi fossi completamente estraniata dal mondo intero.

"Rò, Rò TI PREGO ASCOLTAMI, RÒ NON TE NE ANDARE"
Avrei riconosciuto quelle urla tra mille, era la mia Fra, urlava, si disperava. Io non riuscivo ad aprire gli occhi nonostante fossi cosciente. Poi di nuovo il buio.

Appena riuscii ad aprire gli occhi la stanza era buia, si sentiva solo il "tiiic" della macchina per misurare la pressione e accanto i pulsossimetri. Non c'era nessuno in quella stanza e immediatamente capii che era una stanza d'ospedale.
Da piccola ci ero andata molte volte per i miei numerosi problemi al cuore, quel luogo però suscitava in me sempre un pensiero di angoscia e ansia. Non era di certo il mio luogo preferito.

Da lontano riuscii a scorgere delle figure che dormivano sulle sedie della sala, erano mia mamma, mio fratello e la Fra. Le persone più importanti della mia vita. Cercai inoltre di fare un po' di mente locale, immediatamente rinvennero nel cervello le parole e le immagini che avevo visto dalla Sonetti. Lei era tornata bruscamente nella mia vita, nella maniera più brutta e indesiderata possibile.
Dalla mia bocca uscii semplicemente un mamma.
Mia madre sentendolo si svegliò e mi vide, corse verso di me e mi abbracciò.

"Aurora, amore mio, ci hai spaventati da morire, ho tenuto per un attimo il peggio e mi è venuto in mente tuo padre nelle tue stesse condizioni." disse piangendo e singhiozzando. La mia mamma ha sofferto tanto e forse le ho dato l'ennesima batosta della sua vita.
"mamma, sto bene, ma non posso rimanere qui"

Passarono 2 giorni e finalmente uscii dall'ospedale, anche se ciò che mi sarebbe aspettato ero sicura non fosse qualcosa di bello. Mia madre molto probabilmente era venuta a sapere della mia relazione, ma visto che era sempre stata una donna molto aperta di mente non aveva ancora accennato nulla. Mio fratello invece mi guardava stranito, ero sicura si fosse un po' sbalordito, ma non gli potevo di certo dare torto.
Per di più per tutti quei giorni Andrea non si era fatta sentire, probabilmente sarà fuggita via dopo l'accaduto. Mi sentivo morire dentro, dovevo vederla, dovevo vedere in faccia la ragazza che stava rovinando la mia vita per l'ennesima volta.

Appena arrivati a casa mi buttai sul letto a pensare, fino a quando non bussarono alla porta.
"Rora, dobbiamo parlare"
mia madre e mio fratello di certo volevano spiegazioni, non potevo esimermi dal darle.
"allora, cosa è successo esattamente tra te e questa conduttrice ?"
"niente mamma, era una mia amica affettuosa, passavamo molto tempo insieme e basta, non eravamo nulla di più"
"SMETTILA DI MENTIRE, SE NON VUOI CHE TI DIA ADESSO UN CEFFONE"
mia madre aveva alzato i toni, probabilmente era stanca delle mille bugie che le raccontavo
"Ok, stavamo iniziando una relazione, ma credimi mamma, io la amo tanto, è riuscita a farmi provare delle emozioni che nessuna altra ragazza è riuscita a darmi"
"dove è adesso lei"
"Non lo so, probabilmente è scappata, sarà andata via, non tornerà più, non lo so..."
"Perché non me lo hai detto, nemmeno tuo fratello lo sapeva"
"Non stavamo insieme, era una frequentazione, ma con lei stavo bene, ma qualcuno ha voluto rovinare la nostra reputazione. Mamma, lei è tornata nella mia vita"
"quella zoccola, se la incontro le tito un calcio che la faccio rivoltare per aria e poi..."
"GIOVANNI, PIANO CON LE PAROLE"
"mamma dobbiamo trovarla e chiederle che cosa vuole ancora da me , non ce la posso fare"
"la troveremo tesoro, se la troveremo tu potrai tornare a vivere la tua vita normalmente.

Per tutta la notte la sua immagine continuò a passarmi per la mente, quei suoi occhi di ghiaccio mi uccidevano, volevano massacrarmi, volevano vedermi morta.
Nel cuore della notte mi chiamò anche la Fra, le raccontai tutto e cercò di tranquillizzarmi, ma non c'era più nulla che mi potesse tranquillizzare, fino a quando nel cuore della notte mi arrivò in messaggio.
"per favore sono sotto casa tua scendi"
era Andrea.

La trovai in lacrime, piena di lividi e ferite su tutto il corpo, tutta bagnata per la battente pioggia, senza più un posto dove andare.
"Tesoro..."
la abbracciai più forte possibile, lei piangeva come non mai.
"mi ha picchiata, mi ha violentata, mi ha dato della pervertita solo perchè ha visto le foto sul giornale e ha detto che non potevo stare con una di 16 anni, mi ha distrutta"
la portai dentro casa e cercai di medicarla, ma per mia fortuna (o sfortuna dipende dai punti di vista) mia madre si era svegliata e ci aveva viste. Più o meno lei e Andrea erano abbastanza coetanee, mia madre aveva capito subito che era stata violentata e la medicò con tutte le sue forze. Alla fine dopo una camomilla e un po' di cerotti, insieme a mio fratello e mia mamma Andrea raccontò quello che era successo.

"È tornato a casa, ha sbattuto la porta e mi ha urlato in faccia che ero pervertita, che ero malata a stare con una 16 anni, che lo avevo tradito, mi ha violentata, mi ha resa immobile e impotente, ogni volta che lui cercava di godere io morivo. Mi ha tenuta così in casa per 3 giorni, senza telefono o qualsiasi mezzo di comunicazione, poi grazie alle ultime forze che mi erano rimaste uscii dalla stanza e sono scappata. Ecco il perchè di tutti questi lividi. "
mia mamma cercò di asciugare le sue lacrime, mio fratello invece cercava di consolare me, ma era ovvio che ormai era tutto perduto.
O forse no. Dovevo parlare ad Andrea di lei, sicuramente avrebbe capito e avremmo potuto fare qualcosa.
"aspetta Andrea, io forse ,anzi sicuramente, so chi può essere stato a dare quelle foto al giornale"...

Last Chance (un amore senza età)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora