Mi hai stravolto la vita - Capitolo 12

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Aurora's POV
Il giorno dopo mi alzai dal letto piuttosto controvoglia. Non avevo voglia di andare a scuola, dovevo sapere cosa voleva Andrea dalla mia vita. Quando mia madre uscì dissi a mio fratello che probabilmente non sarei andata a scuola perché non avevo studiato molto per un compito. A mio fratello tanto non fregava un cazzo e mi disse solo di dirlo anche a mamma, poi se ne andò con un suo amico in motorino.

Appena uscì io presi coraggio e scrissi un messaggio ad Andrea, che il giorno prima mi aveva lasciato il numero, chiedendole se voleva incontrarmi perchè le dovevo parlare.
"Ciao Andrea, senti sei libera stammattina, dovrei parlarti di alcune cose"
Non rispondeva.
Mi sentivo male, non sapevo nemmeno il perchè, ma stavo male.
Poi ad un tratto squilla il cellulare.
"Ciao Aurora, oggi ho le prove presto, potremmo vederci all'ora di pranzo?"
Io acconsentì e decisi pure di sbrigarmi per andare a scuola, mi avrebbe distratta.

La giornata scolastica era noiosissima e non passai nemmeno la ricreazione con Franci poichè stava con Marco, quanto erano carini però.
Chissà se potremmo essere io e Andrea quelle due. Ma che cazzo ho detto, AURÒ SVEGLIATI È GRANDE E VACCINATA. Per distrarmi decisi di parlare con i miei due migliori amici Anto e Ale, che come spesso avevano fatto in passato mi distrarono e mi fecero ridere spensierata.
Certo che gli amici sono proprio un tesoro, se non ci fossero loro la nostra vita sarebbe monotona e ci scoraggeremmo subito.
Quello stronzo del prof di matematica mi interrogò, per fortuna avevo studiato e poi alla fine in classe ero attenta quindi non mi era tanto difficile ripetere, anche se poi gli esercizi li accannavo quasi sempre :).
Un fatto però mi turbò: mentre ero interrogata entrò in bidello che avvertì il mio compagno Andrea che doveva uscire prima. Alla pronuncia del nome Andrea qualcosa dentro di me cambiò e sentì come una sensazione strana alla stomaco, come se una farfalla mi fosse entrata dentro e mi stesse facendo il solletico. Per un attimo i miei pensieri andarono a quella donna con i capelli rossi, che tanto mi aveva stregata. Dovevo assolutamente parlarle, dovevo chiarire quell'imbarazzante situazione che si era creata.

Dopo matematica salutai Franci che rimaneva con Marco a pranzare, corsi giù all'uscita con la sua immagine stampata nella mente, ma forse quella volta fui preceduta.
All'uscita vidi una figura che mi fece cenno di avvicinarsi a lei, inutile dire che era proprio Andrea.

Andrea's POV
Mi svegliai con un sole accecante e con un vassoio con tantissime cose buone da mangiare. Era stato preparato da mio marito, probabilmente era dovuto uscire prima, che carino che era stato.
Mi accorsi che era tardissimo e dovevo correre agli studi, ma appena vidi il cellulare ebbi un sussulto, era un messaggio di Aurora, in cui mi chiedeva di vederci quella mattina per parlare. Cazzo, avevo le prove, non potevo vederla.
Così le dissi di vederci a pranzo e lei accettò. Non volevo però che lei venisse fino a qui, allora decisi di farle una sorpresa alla pausa pranzo e andare a prenderla a scuola.

Quella mattina passò molto lentamente, nella mia testa rimbombavano ancora le immagini del giorno prima e se ripensavo ai pensieri che mi ero fatta su di lei mi veniva un brivido. Il direttore parlava parlava, ma io ero impegnata solo a ricordare il suo sorriso e il suo cappellino molto carino che indossava il giorno prima, non so se si poteva parlare di amore, ma ogni volta che sentivo il nome Aurora la mia mente aveva ricordo solo di lei.
"L'amore esiste in natura, la coppia è un invenzione dell'uomo"
Questa citazione di Marracash descriveva a pieno ciò che io pensavo dell'amore. L'amore è una cosa naturale, la coppia è solo la conseguenza della cosa naturale.

Finite le prove per il programma mi precipitai di fretta e furia in macchina e ricordandomi perfettamente dove fosse la sua scuola mi diressi con mille emozioni dentro, sarei stata all'altezza di rivedere quel meraviglioso sorriso che mi aveva stregata? Si, perché sono sicura che il destino non ci ha fatte incontrare per caso.
Arrivata davanti alla scuola vidi tanti ragazzi che uscivano e mi vennero in mente i bei ricordi dei miei anni liceali, ah se potessi tornare indietro mi divertirei ancor di più di come mi sono divertita. Quegli anni sono meravigliosi, molto faticosi e angoscianti, ma bellissimi.
La vidi. Era bellissima come sempre e in quel momento sembrava quasi che stessi tremando, ma dovevo essere forte e non mostrarmi debole.
Le feci cenno di venire e ci siamo salutate con 2 baci sulla guancia per poi incamminarci verso un bar, mentre camminavamo però continuavo a scrutarla ogni tanto, cazzo però se era bella, mi aveva proprio stravolto la vita.

Parlammo di molte cose, di come io avevo conosciuto mio marito, del matrimonio e della vaga idea di un figlio, anche se per me era un ostacolo molto importante e duro da affrontare. Mi parlò anche di come era morto suo padre, il suo racconto era stato straziante, tanto che alla fine sembrava quasi volesse piangere.
"Quando avevo 3 anni ero in macchina con lui, ad un certo punto un pazzo ad alta velocità ci scaraventò fuori strada. Lui morì sul colpo, io rimasi in coma per una settimana, ma alla fine mi salvai. Non ricordo quasi nulla di Lui, l'ho visto solo per foto, ma so che mi manca tanto."
"Vieni, usciamo e andiamo a fare una passeggiata."
Dissi vedendola in difficoltà e sul punto di piangere, stavo per piangere anche io, non la volevo vedere piangere, sarebbe stato straziante per me.

Uscimmo dal bar e andammo a fare una passeggiata, le asciugai anche qualche lacrima che era uscita dal suo volto. Riuscii anche a farla ridere e ogni volta che rideva perdevo un battito, mi ero proprio invaghita di quella ragazza.
Ci fermammo ad un parchetto vicino a casa sua, mentre chiacchieravamo però vedevo che lei era un po' distratta e continuava a fissarmi. Chissà cosa aveva per la mente. Se continuava a guardarmi così però non avrei più resistito alla continua sensazione di baciarla.

Ad un tratto la vedo mordersi il labbro e accocolarsi sul mio corpo, sembrava quasi si volesse addormentare lì, io continuavo a guardarla. Poi mi uscì dalla bocca una domanda piuttosto strana: "Secondo te che cos'è l'amore?"
Ma che cazzo di domanda è Andrea, riprenditi, ormai sei andata.

Lei non disse nulla, ci guardavamo e basta, ci desideravamo, ci volevamo, ma l'orgoglio sembrava fermarci.
Questo per me è l'amore.
Dicendo così si avvicinò e fu scontato che ormai il mio cuore stava facendo i tripli salti mortali.
La avvicinai a me, e dopo un altro gioco di sguardi mi avventai sulle sue labbra e la baciai...

Last Chance (un amore senza età)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora