Sturdust - Capitolo 5

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Dopo la comfessione a mia madre mi sentivo più leggera di una piuma. Il mio stomaco si liberò di un grosso peso che ormai mi portavo avanti da anni. Con un sorriso stampato sulla faccia andai in camera dove mi sdraiai sul letto e misi a palla la mia playlist di spotify mentre accarezzavo il meraviglioso pelo del mio cane, Lucky; lo abbiamo salvato dalla strada quando era solo un cucciolo e ora sta crescendo e ha già 6 anni.
Lui e la musica mi hanno aiutata in momenti difficili della vita, quando non avevo il coraggio di farmi aiutare da qualcuno. La musica è una parte fondamentale della mia giornata, perchè mi fa sentire libera e felice. Ogni canzone che avevo nella playlist era stata una parte della mia vita. Spaziava da pop americano (Taylor Swift, Katy Perry, Lana del Rey, Halsey, Fifth harmony e coldplay solo per citarne alcuni), rap americano (Travis Scott, Lil Uzi, Lil Peep, Lil Xan, Pop Smoke e Drake).
Di rap italiano invece ascoltavo solo Gemitaiz, che seguivo sin dai tempi di QVC 4 (lo conobbi grazie a on the corner) e secondo me uno dei rapper italiani migliori di sempre.

Mentre ascoltavo la musica mi venne in mente il viso di Andrea e del fatto che probabilmente se l'avessi vista mi sarei infartata e avrei iniziato a balbettare come una cogliona. Quella donna anche se non la conoscevo mi faceva andare letteralmente fuori di cervello. Non volevo pensarci e così decisi di portare fuori Lucky per distrarmi un po'.
Scesi di casa e con le mie immancabili cuffie alle orecchie andai verso il parco dello Sturdast. Era il parco del cinema che si chiamava così e ci andavo sin da quando ero piccola per giocare all'altalena o allo scivolo con dei miei amichetti. Ora invece ci vado per staccare un po' dalla vita di tutti i giorni e per portare anche a spasso il mio cane. Durante le mie passeggiate molto spesso incontravo dei miei amici di vecchia data che ormai erano cresciuti e molto spesso li trovavo a fumarsi delle canne o a parlare di sesso e quelle robe lì. Visto che io ero una tipa piuttosto introversa non volevo incontrarli e decisi che quel giorno dovevo fare un' altra strada. Andai fino alla fine dove poi c'è una stradina che portava ad un altro parchetto. Così mi fermai li e mi tirai fuori una sigaretta e me l'accesi. Non fumavo molto spesso, anzi quasi mai, ma oggi mi serviva per distrarmi.

Dopo tornai a casa e mi misi a fare i compiti ed era già arrivata ora di cenare. Andai giù dove trovai mio fratello e mia madre pronti per cenare con un piatto fumante di hamburger con patatine. Durante la cena mio fratello mi disse che mia madre le aveva detto della mia confessione ed entrambi erano molto contenti per me. Quello fu uno dei momenti più belli della mia vita, la mia famiglia che mi accettava per quella che ero.

La sera mi buttai di nuovo sul letto e iniziai a rimettere a palla la musica, quando a un certo punto mi chiama Fra e le risposi.
"Ciao Fra dimmi tutto"
"RORA NON PUOI CAPIRE, MARCO MI HA SCRITTO CHIEDENDOMI SE ANDIAMO CON LORO IN GITA"
"Ma come cazzo fa ad avere il tuo numero?"
"NON LO SO MA MI HA SCRITTO STO MORENDOOO"
"Ahahah stai già pianificando il matrimonio"
"Si, comunque lo sai che se andiamo negli studi della Rai abbiamo la possibilità di incontrare Andrea vero?"
Cazzo, l'avevo pure dimenticata per un attimo.
"Si Fra lo so, ma tanto non cagherà nessuno e scialla anche meglio così"
"Ti arrendi troppo in fretta amore, comunque ora devo andare che mia madre si è incazzata che non ho dato da mangiare ai pesci e quelli muoiono, a domaniii"
"Ahahahah a domani amore"

Francesca era davvero un angelo, solo che era troppo fissata con Marco, neanche fosse Jhonny Depp.
Andai a dormire dopo aver sentito "Video games" di Lana del rey, una delle mie canzoni preferite in assoluto, forse perché mi ricordava un periodo brutto della mia vita, cioè il bullismo che ho subito alle scuole medie. Venivo presa in giro per il fatto che ero considerata brutta e inutile, queste parole mi avevano ferita come non mai. Ma adesso sono pronta per riscattarmi e far rosicare tutti quelli che ce l'avevano con me.

Anche se per le persone care avrei dato la mia stessa vita, perchè molte volte avevo anteposto la vita degli altri alla mia, ma piano piano mi accorsi che era inutile perché tanto più sei buona più ci rimetti.
Immersa così nei miei soliti pensieri mi addormentai...

Last Chance (un amore senza età)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora